E’ una truffa bella e buona: sottoscrivi l’offerta Tutto Relax Internet di TIM, che prevede mezzo Gb al mese per 19 euro, e alla prima bolletta ti trovi mille o duemila euro di addebito. Dopo ore perse a cercare di parlare con il servizio clienti, trovi un operatore che ti conferma che: a) TIM ha sbagliato il conteggio del traffico, e b) non è stato applicato il bonus di 500Mb. L’operatore garantisce che il servizio clienti provvederà a interrompere l’ordine di pagamento e a richiamare per sistemare la pratica. Passano dieci giorni, e ovviamente nessuno ha richiamato ma l’addebito in carta di credito arriva puntuale. Come me, parecchie altre persone stanno subendo questa truffa, a qualcuno sono arrivate addirittura bollette di duemilacinquecento euro.
Ma è possibile che nessun giornale o televisione ne parli? Mi date una mano a fare cassa di risonanza, sperando che almeno i blog servano a smascherare questi delinquenti? La descrizione di quello che è successo, con i commenti di altri truffati, è sul blog di Boh. Io intanto ho scritto ad Adiconsum, e appena trovo il modo scrivo a un po’ di redazioni TV.
Internet Explorer 7, solo in inglese
20 Ottobre 2006
Signore e signori, dopo anni e anni di trepidante attesa Microsoft rende disponibile per il download la versione 7 di Internet Explorer (peraltro facendosi bruciare il lancio da Yahoo).
Peccato che:
- sia solo in inglese: in italiano forse arriverà alla fine del 2006 o all’inizio del prossimo anno insieme ad altre lingue di seconda categoria (se può interessare sembra che l’italiano venga dopo il finlandese…)
- sia compatibile solo con Windows XP SP2, Windows XP 64bit, Windows 2003 server (ma questo già si sapeva)
Personalmente trovo abbastanza surreale la disponibilità della sola versione inglese:
- Mozilla Foundation, basandosi sul lavoro di volontari non pagati, riesce a rilasciare ogni anno una versione aggiornata del browser in decine di lingue
- Microsoft, che ha avuto a disposizione tempo (anni), persone e soldi per questa release, se ne frega e rilascia solo la versione in inglese
A queste considerazioni aggiungo una notizie delle ultime ore: meno di 24 ore e IE7 colleziona il suo primo bug (per essere onesti di scarsa gravità)*. In proposito mi piacerebbe sentire il parere di chi scrive queste parole:
La pretestuosa maggior sicurezza di Firefox su IE è tutta da dimostrare.
Il nuovo IE7 di cui attendiamo (forse per oggi) la distribuzione mostra nella RC funzionalità, potenzialità, sicurezza notevolmente superiori a quelle di IE6 … non prendo neppure in considerazione Firefox che rimane molte spanne sotto.
* Stamattina scopro che Microsoft reagisce scagionando il figliol prodigo Internet Explorer 7 e accusando il figlio brutto e cattivo Outlook Express
These reports are technically inaccurate: the issue concerned in these reports is not in Internet Explorer 7 (or any other version) at all. Rather, it is in a different Windows component, specifically a component in Outlook Express. While these reports use Internet Explorer as a vector the vulnerability itself is in Outlook Express.
While we are aware that the issue has been publicly disclosed, we’re not aware of it being used in any attacks against customers.
Microsoft Expression Web
19 Ottobre 2006
Oggi stavo dando un’occhiata al sito Microsoft.com (ok, lo ammetto, non è uno dei siti che visito abitualmente…) quando mi cade l’occhio sulla pubblicità centrale: Microsoft Expression Web beta 1.
In un primo momento penso che lo slogan sia uno dei sette segni dell’imminente Apocalisse: crea siti web standard usando i layout css. Microsoft e standard css nella stessa pagina? Con una certa preoccupazione accedo al sito dedicato e scopro che:
Expression Web is a professional design tool that helps you create and work with:
- Standards-based Web sites
- Sophisticated CSS-based layouts
- Extensive CSS formatting and management
- Rich data presentation
- Powerful ASP.NET 2.0-based technology
Poi noti che hanno pure un blog per il team di sviluppo (a dire il vero non particolarmente attivo… solo 3 post in un mese abbondante); ovviamente ti aspetti che il blog sia coerentemente “standard-based”… Come no!! 158 errori nel validator html, parecchi errori e una vagonata di warning nel controllo dei css.
Forse l’Apocalisse non è ancora arrivata.
Firefox 2.0 e JavaScript
18 Ottobre 2006
Memore di un vecchio post di Fullo sulle prestazioni di Firefox con JavaScript, ho deciso di fare un piccolo test sul mio iMac Core 2 Duo usando lo stesso benchmark. Ho preso in considerazione due diverse versioni di Firefox: Firefox 2.0 RC3 ufficiale e una build RC3 ottimizzata per MacIntel
Il numero di test effettuati (20) è consapevolmente piccolo, ma è sufficiente per darsi un’idea delle prestazioni: nel caso della build ottimizzata è stato usato un profilo nuovo, per la build ufficiale il test è stato fatto con un profilo nuovo e con il profilo che uso abitualmente per navigare.
Ecco i risultati (dal più veloce al più lento):
- Firefox 2.0 RC3 con profilo nuovo: media 847 ms
- Firefox 2.0 RC3 con profilo “usato”: media 870 ms
- Build ottimizzata 2.0 RC3 con profilo nuovo: media 909 ms
Alcune considerazioni:
- la più lenta è risultata la build ottimizzata, nonostante ad occhio nudo il rendering delle pagine risulti molto più veloce nell’utilizzo di tutti i giorni
- le prestazioni sono decisamente migliorate rispetto alla versione 1.5.x e alla 2.0beta1 (vedi mio test sul blog di Fullo): siamo passati da un media di circa 2800ms a 850ms
Incuriosito ho fatto la prova sul Mac Mini G4 ed ho scoperto che la situazione non è poi così migliorata: la media dei test si aggira sui 2400ms. Anche Opera ha dimezzato la media dei tempi di esecuzione rispetto al Mac Mini, portandosi su una media di poco superiore ai 500ms.
Morale della favola: molto (troppo?) dipende dalle capacità del processore sui cui il test viene fatto girare.
Cosa cambia con il DL 262/2006 (Prodi vergognati)
17 Ottobre 2006
Entriamo nel dettaglio: ecco i nuovi limite di deduzione confrontati con i vecchi.
Utilizzati solo come strumentali nell’attività propria dell’impresa
Fino al 2005: deducibilità integrale (100%) di tutti i costi
Dal 2006: deducibilità integrale (100%) di tutti i costi
A uso pubblico
Fino al 2005: deducibilità integrale (100%) di tutti i costi
Dal 2006: deducibilità integrale (100%) di tutti i costi
In uso promiscuo ai dipendenti per la maggior parte del periodo d’imposta
Fino al 2005: deducibilità integrale (100%) di tutti i costi
Dal 2006: deducibilità integrale fino all’importo che costituisce il reddito di lavoro (fringe benefit) a prescindere dalla durata dell’uso promiscuo
Utilizzato da agenti
Fino al 2005: deducibilità dei costi nella misura dell’80% e fino al limite di €25.822,84. Regole proporzionali al limite di costo per il leasing ed entro limiti fissi per locazione e noleggio
Dal 2006: deducibilità dei costi nella misura dell’80% e fino al limite di €25.822,84. Regole proporzionali al limite di costo per il leasing ed entro limiti fissi per locazione e noleggio
Utilizzati nell’esercizio d’impresa in situazione diversa da quelle precedenti
Fino al 2005: deducibilità delle quote di ammortamento nella misura del 50% nei limiti del costo di €18.075,99; per canoni di leasing deducibilità proporzionale al limite di costo; per i canone di locazione e noleggio deducibilità fino a importi fissati dalla norma; deducibilità del 50% per le altre spese
Dal 2006: nessuna deducibilità
Utilizzati da artisti e professionisti
Fino al 2005: deducibiltà nei limiti indicati sopra per un solo veicolo o per un veicolo per ogni socio o associato
Dal 2006: deducibilità delle quote di ammortamento nella misura del 25% nei limiti del costo di €18.075,99; per canoni di leasing deducibilità proporzionale al limite di costo; per i canone di locazione e noleggio deducibilità fino a importi fissati dalla norma; deducibilità del 25% per le altre spese
Tutto Relax ‘na cippa
16 Ottobre 2006
Giusto la scorsa settimana stavo valutando le offerte di TIM per il traffico dati; oggi mi è passata un po’ la voglia (via ludo) 🙁
La linea di questo insulso governo era chiara da tempo, ma quello che ho scoperto oggi è al limite della vergogna. Non è mia abitudine parlare di politica in questo blog, ma il fatto stesso che abbia scoperto questo fatto dopo due settimane non è certamente sintomo di una “informazione” in mano all’opposizione.
Piccola premessa: io non sono un dipendente nè un professionista, ho una ditta individuale come, credo, molti dei lettori/tecnici di questo blog.
Altra doverosa premessa: per chi non lo sapesse un autonomo non ha diritto a ferie pagate, non ha la copertura per la malattia, non ha uno stipendio fisso, non ha tredicesime, quattordicesime, benefit, premi di produzione. Uno dei pochi vantaggi dell’essere autonomo è la possibilità di scaricare le spese legate all’esercizio della professione: tra queste l’acquisto di un’automobile e le relative spese di gestione (manutenzione, bollo, assicurazione).
Non che sia una cosa semplice: puoi scaricare fino a 18.075,99€ in cinque anni e tutte le altre spese vengono considerate come costo al 50%, iva indetraibile (vedi sotto).
Facciamo un esempio pratico: nel 2005 compri una macchina da 24.000€ e in un anno ci spendi 2400 € (bollo, assicurazione, carburante). Cominciamo a togliere l’iva (4400€, in realtà il discorso sarebbe più complesso per l’iva d’acquisto dell’automobile), restano 20.000€ per l’auto e 2000€: dei 20.000€ potrai scaricarne solo 18.075,99€, dei 2000€ solo la metà. Morale della favola: per il 2005 ti scarichi 3259,5 € e non recuperi un centesimo di IVA.
Il governo Prodi nelle ultime settimane si è preso una bella botta con la sentenza della corte Europea sulla indetraibilità dell’IVA sugli automezzi. Come ha reagito? Questa la prima reazione del geniale Visco:
Le ripercussioni finanziarie della sentenza della Corte di Giustizia europea sulla detraibilità dell’Iva relativa alle autovetture aziendali saranno di pesante entità e non eludibili. Sarà dunque inevitabile, perché non si creino scompensi ulteriori nell’equilibrio della finanza pubblica, individuare misure compensative equivalenti.
Il decreto legge n. 262/2006, contenente “Disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria” è stato pubblicato in sordina nella gazzetta ufficiale n.230 del 3.10.2006 (vedi tabella pubblicata su Il sole 24 ore del 6 ottobre e informativa fiscale SEAC n.224). Cosa contiene? Una mazzata da qualche miliardo di euro che colpisce, tanto per cambiare, le imprese, piccole o grandi che siano.
L’acquisto e le spese di gestione di un’automobile per un autonomo come il sottoscritto diventano completamente indeducibili (25% per i professionisti). Non è finita: il provvedimento ha valore retroattivo ed è valido per le spese sostenute nel 2006. Sbaglio oppure la retroattività è esclusa dallo Statuto dei diritti del contribuente?
All’art. 3 (“Efficacia temporale delle norme tributarie”) lo Statuto ribadisce il principio della efficacia non retroattiva delle disposizioni tributarie, che divengono efficaci solo dopo la loro emanazione.
L’irretroattività delle norme tributarie costituisce principio generale del nostro sistema tributario, come affermato più volte dalla Corte di Cassazione (Sentenza del 02/04/2003 n. 5015, Sentenza del 13/06/2002 n. 8415) che, con la Sentenza del 14/04/2004 n. 7080, ha riconosciuto l’intenzione del legislatore di attribuire ai principi espressi nelle disposizioni dello statuto, o desumibili da esso una rilevanza del tutto particolare nell’ambito della legislazione tributaria ed una sostanziale superiorità rispetto alle altre disposizioni vigenti in materia.
Caro sig. Prodi (o chi per lei): il mio giro d’affari non giustifica l’acquisto di una seconda macchina immatricolata autocarro da dedicare completamente all’attività (e quindi deducibile al 100%); nel 2006 mi sono comprato una moto per risparmiare tempo nei viaggi (45 minuti al giorno fanno sempre comodo) e spese di parcheggio (che assurdamente non posso nemmeno scaricare). Cosa devo fare secondo lei? Chiudere baracca? Andare a piedi dai clienti?
Invito tutti coloro che si trovano nella mia stessa situazione a diffondere il messaggio (e possibilmente smentirmi), sperando che qualcuno decida di cambiare un provvedimento che porterà molte piccole attività alla canna del gas.