Garmin Forerunner 225: consigli per il cardiofrequenzimetro
2 Novembre 2015
Sono da sempre un fan dei GPS+cardio Garmin: da anni possiedo un Edge 500 per la mountain bike e un Forerunner 210w per corsa ed escursioni. Quando in primavera ho visto l’annuncio del Forerunner 225, ho capito che era arrivata l’ora di un upgrade: finalmente niente più fascia per il cardiofrequenzimetro!
Da quando ho iniziato a correre la fascia è sempre stata un punto dolente, specialmente durante i mesi estivi: durante l’inverno l’intimo funzionale contribuisce a tenerla ferma, in estate “saltella” insieme a te. Il risultato sono dolorose abrasioni sul torace, specialmente nella zona centrale in cui si concentra il peso del sensore. In parte avevo risolto il problema passando dalla fascia originale Garmin Premium a una della Polar (il collegamento del sensore è uguale, per cui è sufficiente trasferire il sensore), ma il fastidio rimaneva. Anche quando viaggi è sempre un oggetto in più da portarsi appresso, a meno di rinunciare ai dati del cardio.
Tornando al Forerunner 225: ormai lo sto utilizzando da quattro mesi e ne sono veramente soddisfatto. La velocità con cui allinea i satelliti è favolosa rispetto al precedente, niente più “pinza” per scaricare i dati o caricarlo (credo sia l’interfaccia più assurda mai creata), contapassi incluso. Ottenere buoni risultati dal sensore ottico è stato un po’ più complicato, per cui ecco qualche suggerimento banale ma pratico se riscontri letture ballerine:
- Stringi il cinturino. Si tratta di un sensore ottico: se passa luce tra la guarnizione alla base e il tuo polso la lettura sarà meno affidabile.
- Se il tuo braccio sembra la zampa dell’orso Yoghi, oppure hai il polso pesantemente tatuato, potresti riscontrare qualche problema di lettura.
- Non allacciarlo esattamente al polso, posizionalo leggermente più in alto dove l’osso non intralcia.
- Se continui ad avere letture strane, prova a indossarlo al contrario (sul lato interno del polso).
Nel mio caso ho optato per tenerlo interno sul braccio destro: i pulsanti sono orientati verso il gomito, meno rischi di premerli muovendo la mano, e lo sento meno strano rispetto al braccio sinistro.
Ecco un esempio di scarsa e buona lettura (in blu il passo, in rosso la frequenza cardiaca).
P.S. Nel caso abbiate qualche dubbio, non è un post sponsorizzato. Non solo il dispositivo è stato pagato, ma è stato acquistato a prezzo pieno visto che non volevo aspettare i primi sconti.
Recensione Garmin nüvi 3760T
26 Luglio 2010
Prima di iniziare un ringraziamento a Garmin per avermi offerto la possibilità di provare questo nüvi 3760T praticamente in anteprima. Lo sto utilizzando da un paio di settimane nei miei spostamenti in automobile, per cui quella che segue è una rapida sintesi delle prime impressioni d’uso.
Da un lato la sempre maggiore diffusione di smartphone dotati di GPS (es. iPhone o Android), dall’altro la concorrenza interna tra produttori di GPS per automobili ha costretto le case a investire risorse in ricerca e sviluppo, per quanto riguarda il software ma anche per sul fronte design. La prima cosa che stupisce aprendo la confezione sono proprio il design e le dimensioni (spessore di 8,7mm): praticamente sembra di avere in mano un telefono cellulare.
Una volta acceso, lo schermo non è da meno: risoluzione WVGA, accelerometro che permette di passare dalla modalità landscape a quella portrait, schermo da 4,3″ capacitivo e multitouch. Per chi fosse interessato, sul canale YouTube di Garmin UK sono disponibili alcuni filmati dell’interfaccia mentre sul sito Garmin italiano è disponibile una demo live (Silverlight, sigh…).
Come promesso, ecco una sintesi veloce dei pro:
- dimensioni e design, apparente solidità dei materiali (“apparente” in quanto due settimane non bastano a verificare se la prima buona impressione corrisponda a realtà);
- luminosità e dettaglio dello schermo, sensibilità del touch screen;
- utilizzo di connettori standard USB (micro sul navigatore e mini sul supporto da attaccare al parabrezza);
- software intuitivo;
- visualizzazione della velocità istantanea sulla mappa (sorprendentemente precisa) e del limite di velocità della strada che si sta percorrendo. Toccando l’angolo in cui è visualizzata la velocità è disponibile una sorta di computer di bordo con statistiche sul percorso (km percorsi, velocità media, ecc.);
- zoom della mappa quando si arriva in prossimità di una svolta.
Ed ecco i contro rilevati finora:
- mancanza di una custodia per riporre e proteggere il navigatore quando non è in uso;
- pulsante di spegnimento/accensione (visibile in alto a destra nella foto qui sopra). Personalmente lo trovo piuttosto scomodo da utilizzare e avrei preferito un pulsante meno “incassato”. C’è anche da dire che il navigatore si accende e si spegne automaticamente quando è collegato all’alimentazione dell’auto, per cui alla fine lo si utilizza molto meno del previsto;
- mancanza di un’uscita jack per le cuffie. Considerando le dimensioni del navigatore, è quasi automatico portarlo con sé in un percorso a piedi. Perché non prevedere un’uscita cuffie per evitare di annunciare al mondo il proprio percorso o essere costretti ad azzerare il volume?
Non ho ancora sfruttato il ricevitore FM per il traffico, integrato nel cavo di alimentazione, né l’accoppiamento bluetooth con il mio HTC Hero. Stando al sito Garmin non dovrebbe essere compatibile, sicuramente farò qualche prova nei prossimi giorni 😉