A New Home

10 Dicembre 2011

Information Highways

Benvenuti nella nuova casa 🙂

Se state leggendo questo post significa che i DNS hanno terminato la loro magica e incomprensibile danza e il dominio punta al nuovo server. Per i più curiosi, il server scelto è l’EX4 (Intel® Coreâ„¢ i7-2600 Quad-Core, 16 GB DDR3 RAM, 2×3 TB SATA 6 Gb/s HDD). Inizialmente avevo puntato l’EQ4, ma i soldi risparmiati evitando la licenza di Plesk (7,90 €/mese) li ho girati sul maggior costo di setup iniziale.

Un ringraziamento a Giovanni per avermi fatto scoprire Hetzner a suo tempo e Gianluca per il supporto morale (e quello pratico che dovrà darmi non appena esplode qualcosa).


Lavori in corso

9 Dicembre 2011

Passi che su questo blog non ci scrivo molto ma ultimamente è diventato una tragedia farlo: il server è più lento di un bradipo zoppo (in questo momento recita “Load Averages: 10.39 12.93 15.21”, nell’ultimo periodo ho visto picchi di 70/80) e anche il server MySql non è messo tanto meglio.

Considerando che sullo stesso account DreamHost ospito anche siti web di test per clienti e altro materiale, la situazione non è più accettabile. Per questo motivo si trasloca su un server dedicato tedesco bello sovradimensionato. Essendomi improvvisato sistemista nelle ultime 48 ore, non è detto che tutto funzioni al primo colpo, nel caso portate pazienza 😉

DreamHost rimane un ottimo fornitore di servizi a “basso” costo, per la quantità delle funzioni offerte e la rapidità del servizio clienti. I difetti sono fondamentalmente due:

  • se hai la sfiga di finire su un server intasato puoi fare ben poco: puoi chiedere di essere spostato ma non è detto che lo facciano e, soprattutto, potresti finire su una macchina messa ancora peggio;
  • hanno un simpatico demone che sega le gambe ai processi quando il consumo di memoria è eccessivo, il che non è particolarmente piacevole quando si utilizza WordPress. La loro risposta standard è “prenditi un VPS con memoria garantita”. Assurdità collegata: cliente1 con 100 domini, cliente2 con 1 solo dominio, il singolo processo ha la stessa quantità di memoria a disposizione, peccato che il secondo cliente, a parità di prezzo, stia usando un centesimo delle risorse rispetto all’altro.

Ci vediamo di là (spero) nei prossimi giorni, ancora non so di preciso quando inizierò il trasloco 😉


Di corsa

3 Dicembre 2011

Moderni strumenti di tortura

Sottotitolo: un piattino di c#*%i miei 😉

Chi mi frequenta da un po’ di anni si sarà reso conto che il mio rapporto con la bilancia è a dir poco conflittuale. D’altronde non si può pretendere molto da uno che passa tutto il giorno seduto davanti a un computer e non è stato dotato da Madre natura di metabolismo da tirannosauro o di verme solitario.

Nella mia cartella DropBox c’è un “simpatico” foglio di calcolo che parte dal 19 luglio 1998 con un glorioso 105 Kg e arriva ai giorni nostri, con un minimo di 70 kg nel 2004 e vari yo-yo nel mezzo. Non essendo esattamente uno che mangia cinghiali per colazione, l’unico modo per perdere peso è quello di aumentare drasticamente l’attività fisica. Oggi è il W8D3 (settimana 8, giorno 3) del programma c25k, anche se i 5 km sono piuttosto lontani e l’ago della bilancia non si schioda. Non vi dico quanto è semplice trovare la voglia di correre due volte a settimana dopo 9/10 ore di lavoro, ma per il momento si resiste 🙂

In foto il regalo che ho fatto alle mie ginocchia in settimana (le vecchie Mizuno erano pronte per l’iscrizione alla scuola elementare).


Samsung Chronos Series 7

Canon EOS 40D, Canon 24-70mm Æ’2.8, treppiede

Alla fine, anche per cause di forza maggiore, la scelta è stata più veloce e semplice del previsto. Per la prima volta ho in mano un notebook Windows che non fa rimpiangere un Mac sotto tutti i punti di vista (OS a parte) 🙂

Segue pornografia per nerd.


La rivolta delle macchine

20 Novembre 2011

È evidente che Meriadoc (vedi foto) si è risentito delle attenzioni rivolte alla concorrenza, per cui sabato mattina ha deciso di suicidarsi.

A occhio e croce è morta la scheda video, 3 mesi dopo il termine della garanzia automaticamente “estesa” al quarto anno proprio per problemi riconosciuti con quel componente. Stesso risultato se si collega uno schermo esterno, fortunatamente il notebook è accessibile in modalità Desktop remoto.


Da qualche settimana sto valutando candidati per sostituire il Dell Latitude D630 che, dopo quattro anni di gloriosa attività, comincia a dare evidenti segni di cedimento.

In un primo momento ho puntato la famiglia ultrabook, in particolare l’Asus UX31: schermo da 13 pollici ad alta risoluzione, disco a stato solido, processore con potenza più che sufficiente.

Il problema è che questo computer farà pochi chilometri, per cui non ha molto senso pagare di più per la portabilità. Per questo motivo l’attenzione si era spostata sulla nuova serie Dell Latitude da 15,6″ (E6520). I vantaggi delle soluzioni Dell sono sempre gli stessi: no crapware, possibilità di personalizzare all’infinito la macchina, in particolare la risoluzione dello schermo che per me costituisce un parametro fondamentale, e di estendere la garanzia a 3 o 4 anni.

La strada sembrava segnata fino a quando ieri Giorgio Maone, dotato di Dell XPS 15z per “cause di forza maggiore” (l’altro notebook non era disponibile), non mi ha parlato del Samsung Serie 7 (ecco una recensione). Onestamente sono rimasto colpito dalle specifiche (modello 700Z5A):

  • Processore Intel® Coreâ„¢ i7 2675 QM (2,20 GHz, 6 MB L3 Cache)
  • Display a LED HD+ da 15,6″ SuperBright da 300 nit (1600 x 900), antiriflesso
  • Memoria di sistema DDR3 da 8 GB a 1333 MHz
  • AMD Radeonâ„¢ HD6750M (PowerXpress) 1 GB GDDR5
  • Disco rigido S-ATAâ…¡ da 750 GB (7200 giri/min) con ExpressCache da 8 GB
  • Batteria integrata 8 celle (80 Wh)
  • Tastiera retroilluminata
  • Peso 2,29 kg

L’unico difetto è l’utilizzo di un disco ibrido, ma a quello si può tranquillamente ovviare in un secondo tempo (sperando che il prezzo per GB si abbassi).