Mozilla e il nuovo “life cycle”
24 Giugno 2011
Come spero avrete notato in settimana è uscito Firefox 5, primo risultato del nuovo ciclo di rilascio rapido che ci porterà ad avere Firefox 6 prima di settembre.
Da tutte le parti si critica la scelta di Mozilla di utilizzare il “metodo Chrome” per la numerazione delle versioni, personalmente trovo la discussione poco utile. Che la versione sia 5 o 4.1 poco cambia, più interessanti sono altri aspetti:
- a quanto pare pochi si lamentano del fatto che il passaggio alla versione 5 sia stato proposto come minor update, in altre parole non è stata richiesto all’utente se volesse passare alla nuova versione (come avviene per un major update, ad es. 3.6.x -> 4). Questo è positivo se l’obiettivo è arrivare ad avere un sistema di silent update (tanto per cambiare in stile Chrome);
- il problema principale è legato alla compatibilità delle estensioni. In questo caso il nodo non è certo il numero 5 – se si fosse chiamata 4.1 la situazione non sarebbe cambiata – quanto la difficoltà pratica per gli autori, quasi sempre volontari che sviluppano per puro hobby, di verificare la compatibilità delle estensioni con un ciclo di vita di sole sei settimane.
Interessante è la (lunga) discussione su dev-planning, in particolare alcune risposte di Asa Doztler che, stando al suo profilo Linkedin, adesso occupa il ruolo di “Director of Firefox”:
- a chi gli fa notare che esistono estensioni non ospitate su AMO, ad esempio utilizzate per la gestione di intranet aziendali, viene risposto che la diffusione in ambito corporate di Firefox non è un obiettivo. Opinione già sentita più volte in passato e poco condivisibile.
- sulla questione compatibilità delle estensioni
Add-on authors who use the Add-on SDK and host at addons.mozilla.org (and their users) will be rewarded with add-ons that don’t require any developer intervention across Firefox rapid releases.
In altre parole: il futuro è quello di estensioni basate su Add-on SDK (qualcuno ricorda la “vecchia” querelle su JetPack?). A questo punto il vero problema è: il nuovo SDK è maturo per estensioni complesse? Se la risposta è no, quando lo sarà? Gli utenti saranno disposti ad aspettare?
Aggiungo una nota: chi ospita le proprie estensioni su AMO ha a disposizione un pannello di controllo che permette di modificare agevolmente la compatibilità senza bisogno di rilasciare una nuova versione del componente aggiuntivo. Molte estensioni sono state automaticamente aggiornate dallo staff di AMO per aggiungere la compatibilità a Firefox 5.
Personalmente non ho avuto alcun problema nel passaggio 4->5, al contrario ne ho avuti diversi nel passaggio 3.6->4 (ho dovuto riscrivere la parte del codice relativa alla gestione delle preferenze).
Ultimi acquisti
17 Giugno 2011
Prime impressioni sull’ultimo acquisto (Samsung Galaxy S II):
- schermo e velocità impressionanti;
- un peso piuma considerando le dimensioni generose dello schermo;
- prima impressione più “plasticosa” rispetto all’HTC Hero (prezzo da pagare per ridurre il peso?), pessimo lo sportello posteriore per accedere a batteria, SIM e microSD.
E per la cronaca, Firefox su Android (5.0 beta) funziona decisamente meglio di quanto non mi aspettassi dopo aver letto qualche commento in giro.
Il fotografo della domenica #120
27 Maggio 2011
Canon EOS 40D, Canon 24-70mm ƒ2.8, treppiede
Il solito fiore del cactus.
Il fotografo della domenica #119
2 Maggio 2011
Canon EOS 40D, Canon 24-70mm ƒ2.8, treppiede
© La rana fachiro che ha deciso di usare i vasi di cactus qua fuori come letto (disponibile anche in versione “pronta per l’arresto”)
Ancora a proposito di tablet
2 Maggio 2011
Nell’ultimo periodo sto seriamente valutando l’acquisto di un tablet: sempre più spesso mi chiedo perché accendere un “intero computer” (iMac) o un portatile per controllare la posta o fare una ricerca al volo sul Web quando potrei tranquillamente usare un dispositivo meno ingombrante e soprattutto più rapido da attivare. Il telefono, per quanto comodo in movimento, non è esattamente la soluzione ideale considerando le ridotte dimensioni dello schermo e, di conseguenza, le dimensione lillipuziane della tastiera.
Quale tablet?
Scartato l’iPad per ragioni “ideologiche” (le stesse per cui non possiedo un iPhone), se mai procederò all’acquisto la scelta ricadrà sicuramente su un tablet Android. Già adesso ne sono disponibili diversi modelli realizzati dai principali produttori (Acer, Samsung, Asus), nei prossimi mesi ci sarà letteralmente l’imbarazzo della scelta.
Per il momento il tablet più interessante mi sembra l’Asus Eee Pad Transformer (bella recensione di Anandtech): combina la comodità del tablet con la possibilità di avere una tastiera completa che aggiunge batteria (sulla carta +6.5 ore di autonomia, per un totale di 16), due porte USB e lettore SD.

Il prezzo del solo tablet in Italia (MediaWorld, ePrice) è attualmente intorno ai 400€, la combinazione tablet+tastiera dovrebbe essere comunque disponibile a meno di 500€. Per il momento è in vendita solo il modello Wi-Fi senza tastiera, peccato che le scorte siano andate subito completamente esaurite.
Wi-Fi o 3G?
La domanda potrà sembrare banale ma non lo è, tant’è che al momento sono propenso alla scelta del modello con solo Wi-Fi. Come gestire situazioni in cui non c’è connettività wireless? Semplice: un router MiFi o analogo (sostanzialmente una chiavetta 3G con batteria integrata in grado di creare un hotspot wireless a cui collegare altri dispositivi).
Pro: possibilità di utilizzare lo stesso abbonamento dati per connettere più dispositivi (es. tablet e cellulare)
Contro: un dispositivo in più da portarsi appresso
Tre ha in promozione uno di questi dispositivi (WebFamily WebPocket), per i primi sei mesi il costo mensile è di 9€ per i privati e 14€ per il settore business (contro i 10€ che pago per l’opzione dati di Tim). Qualcuno ha avuto modo di provarlo? Durata della batteria e affidabilità della connessione?
Aruba down
29 Aprile 2011
Vi consiglio di seguire questo account twitter (ipotizzando che sia ufficiale) se avete siti ospitati presso Aruba. A quanto pare si è verificato un principio di incendio nella zona UPS, per cui si sta procedendo alla messa in sicurezza della zona e al ripristino dei servizi.
Considerazione a margine: confesso di non aver mai capito a fondo quelli che si lamentano di Aruba (parlo del servizio di hosting, non di dedicati o housing). Il mio sito personale e la mia posta elettronica sono ospitati presso di loro da una decina d’anni, e non mi è mai passato per la testa di cambiare servizio (i down “consistenti” si contano sulle dita di una mano). Ovviamente quando ho bisogno di soluzioni più affidabili per l’hosting mi appoggio ad altri fornitori (es. DreamHost, per la disponibilità di alcune funzioni come l’accesso ssh ma soprattutto per il servizio clienti), ma per la maggior parte delle situazioni e dei clienti Aruba è più che sufficiente.
Per Aruba avrei un’unica contestazione: possibile che serva un incendio e il down di tutta la struttura per scoprire l’utilità di un canale di comunicazione alternativo (es. Twitter)?



