iTunes 7 e l’assurdo backup
5 Novembre 2006
iTunes 7 introduce la sospirata funzionalità di backup e ripristino della libreria! Tutti in coro cantiamo alleluja!

È domenica mattina, finalmente trovi il tempo di testare questa mirabolante novità e scopri che il backup/restore è previsto solo su CD o DVD. Ma state scherzando? Fate gli iPod da 80GB e non prevedete un backup su un hard-disk esterno? Dovrei usare una ventina di DVD? Vi hanno fatto frequentare una scuola speciale per generare simili colpi di genio?
Alla fine tocca andare alla vecchia: backup completo della cartella iTunes su hard-disk di rete 😡
Maledetta burocrazia…
3 Novembre 2006
Sottotitolo: la maledizione della patente (work in progress).
Novembre 2005
Rinnovo periodico della patente B (l’ho presa nel 1995): visita dal medico ASL, marca da bollo da €14,62, un bollettino postale da €35,00 e un altro da €7,80
Nota: sulla patente B ho l’obbligo della guida con lenti (e ci mancherebbe… non ci vedo una cippa!)
Giugno 2006
Visita per la richiesta del foglio rosa per la patente A: visita dal medico ASL, 3 fotografie, marca da bollo da €14,62, bollettino postale da €35,00
Richiesta del foglio rosa da privatista: svariati versamenti con bollettini postali (uno da €10,33 e due da €14,62), fotocopie assortite (carta d’identità, patente, codice fiscale), certificato medico. Il certificato giustamente riporta l’obbligo di guida con lenti.
Luglio 2006
Operazione agli occhi per correggere la miopia, fortunatamente riuscita bene.
Agosto 2006
Prenotazione dell’esame di guida: dalla fine di agosto me lo fissano al 30 ottobre (due mesi…).
Ottobre 2006
30 ottobre: faccio l’esame, lo passo! Secondo me meritavo di essere bocciato all’otto con i birilli, forse l’esaminatore ha avuto compassione per l’angolo di sterzo della moto (a proposito, l’ho chiamata Godzilla 😛 ).
Consegno la patente vecchia quando l’ingegnere si accorge che ho l’obbligo della guida con lenti ma non porto né occhiali né lenti a contatto. Porca trota…
Morale della favola: cazziatone perché non l’ho avvisato prima (!!??), non mi consegna la nuova patente (ad un certo punto ho anche temuto che non mi volesse ridare la vecchia), devo fare una nuova visita medica e pure rifare l’esame. Inutile dire che il nervoso non l’ho ancora smaltito anche se comprendo la posizione dell’omino della motorizzazione (deve giustamente pararsi il didietro).
Non potevano lasciarmi la patente A in sospeso, aspettare il certificato e poi obbligarmi a chiedere il rinnovo della patente appena rilasciata? Evidentemente è una soluzione troppo logica…
Novembre 2006
2 novembre: vado dal medico dell’ASL per rinnovare la patente B e rimuovere l’obbligo delle lenti (marca da bollo €14,62, €39 per la visita). La dottoressa non ha la più pallida idea di cosa fare (dovrebbe sentire Roma ma è troppo tardi, gli uffici alle 18.15 sono chiusi): secondo lei non servono le nuove foto ma verrà inviato un adesivo da applicare alla vecchia patente, peccato che al numero telefonico di prenotazione mi abbiano detto di preparare 3 fototessere senza occhiali.
3 novembre: vado in motorizzazione con il certificato che elimina l’obbligo della guida con lenti e cerco di farlo integrare nella pratica per il rilascio della patente A. A questo punto scopro che devo fare tutta la pratica per il rinnovo della patente B: domanda su mod. TT2112, fotocopie varie, fotografie, un bollettino da €7,80 e un altro da €29,24. Per fortuna non devo tornare dall’ufficiale sanitario per far autenticare la foto: siccome sono lì di persona possono autenticarle direttamente loro.
Le impiegate sono decisamente gentili e comprensive, ben oltre la media degli uffici statali: riescono a fissarmi l’esame per il 28 novembre, prima data disponibile, e modificano la pratica del foglio rosa per rimuovere l’obbligo delle lenti (in un primo momento mi avevano detto che avrebbero fatto stampare una nuova patente in tempi record, poi hanno scoperto che non possono farlo perché bloccherebbe la pratica per il foglio rosa).
Ora circolo con un foglio sostitutivo, la nuova patente mi verrà consegnata direttamente al termine dell’esame. E se mi bocciano? Non oso nemmeno pensarci… Se verso fine novembre sentite di un esaminatore della motorizzazione investito a più riprese da una moto non meravigliatevi 🙁
Profili utente corrotti con Windows 2000
2 Novembre 2006
A volte i profili utente di Windows 2000 Professional si corrompono ed impediscono l’accesso dell’utente con le vecchie impostazioni. La frequenza di questo problema è decisamente bassa, solo 4 casi in un anno; personalmente non ho ancora rilevato il problema con Windows XP (in quel caso la soluzione più rapida potrebbe essere quella di usare i punti di ripristino).
Esempio: ho un cliente (Windows 2000 sp4) che ad ogni aggiornamento automatico di Windows si ritrova con le impostazioni azzerate. Andando a verificare nella cartella Documents and settings si trova una cartella utente (quella vecchia) ed una cartella utente.nomepc (quella in uso).
Nel caso specifico è sufficiente accedere con un altro utente amministratore e modificare il registro. Le impostazioni delle cartelle del profilo degli utenti si trovano in:
HKEY_LOCAL_MACHINE\SOFTWARE\Microsoft\Windows NT\CurrentVersion\ProfileList
È sufficiente individuare il profilo incriminato e modificare il valore del parametro ProfileImagePath.
Stamattina ne ho trovato un altro: tentando di accedere a Windows 2000 il pc segnala questo errore.
Profilo danneggiato. Impossibile caricare il profilo. Per l’accesso sarà utilizzato un profilo temporaneo.
In questo caso la nuova cartella del profilo è utente, mentre la vecchia viene rinominata in utente.bak.
Per risolvere ho abilitato la visualizzazione di file nascosti e file di sistema ed ho brutalmente copiato tutto il contenuto della cartella vecchia in quella nuova (escludendo i file NTUSER.DAT, NTUSER.DAT.LOG, ntuser.ini).
Non tutte le cose funzionano al primo colpo (ad esempio il mio gestionale che usa chiavi di registro in HKEY_CURRENT_USER non funzionava), ma buona parte del lavoro è fatta.
Un’altra alternativa (che però ho usato una sola volta senza grandi risultati) è quella di usare la funzione di copia profilo: create un secondo profilo, andate in pannello di controllo->sistema->profili utente e usate il pulsante Copia su…
Naturalmente si tratta di soluzioni “sperimentali” 😉 La strada migliore sarebbe quella di copiare nel nuovo profilo solo l’indispensabile (documenti, segnalibri, ecc. ecc.) e reinstallare i programmi non funzionanti.
Strano problema con WordPress (risolto)
31 Ottobre 2006
Vediamo se qualcuno rileva lo stesso problema; vi anticipo che è decisamente strano 😉
Da ieri è disponibile la versione 2.0.5 di WordPress in italiano: dei tre siti che al momento gestisco su piattaforma WordPress ne ho aggiornati due (in hosting su Aruba), il terzo (questo blog) è in sospeso a causa del problema in questione. Sul primo sito nessuna anomalia da segnalare, sul secondo si verifica una situazione abbastanza surreale:
- stasera vado ad inserire un articolo ed ottengo un errore 403 nel pubblicare il post
Forbidden
You don't have permission to access /wp-admin/post.php on this server. - faccio qualche altra prova salvando la bozza prima della pubblicazione ma ottengo lo stesso errore
- controllo i permessi dei file php e sono tutti a 755
- nel dubbio elimino tutto dall’ftp, carico i file della 2.0.5 “puliti” e aggiungo solo il tema, wp-config.php e la cartella di upload. Stesso errore
- sostituisco il file post.php con quello della versione inglese
- preso dallo sconforto creo un post con una sola parola e lo salva perfettamente
- prendo il post originale e comincio ad aggiungere un capoverso alla volta: si inchioda al terzo
Alla fine il problema è dato dalla parola “riunione”; sostituendola con “accordo” funziona tutto alla perfezione.
Riassumendo: se scrivo la parola “union” (o una parola che contiene questa stringa) ottengo l’errore 403, se scrivo “uni” tutto ok, idem se scrivo “rionione”.
Qualche suggerimento dai lettori?
UPDATE 03.11.2006
Il problema era lato hosting (mod_security) ed è stato risolto dall’assistenza Aruba 😉
Gentile cliente,
il problema è effettivamente dovuto a mod_security che non accetta l’inserimento di tale testo. È stata ora effettuata una modifica che permette di aggirare l’ostacolo.
Kubuntu 6.10 Edgy Eft
30 Ottobre 2006
Vista la disponibilità di Kubuntu 6.10 (dal 26 ottobre), ho deciso di scaricarla ed installarla sul mio iMac con Parallels: come per Windows XP ho creato una macchina virtuale con 512MB di Ram e 8Gb di disco.
Prima considerazione: la decisione di Ubuntu di eliminare l’installer tradizionale e trasformare il cd di installazione in un live-cd è interessante e comoda, peccato che rallenti in maniera considerevole i tempi di avvio.
Finita l’installazione, ecco sorgere i primi problemi:
- l’interfaccia è in inglese, non c’è traccia dell’italiano
- la risoluzione massima disponibile è 1024×768
Veniamo alle soluzioni (si suppone che la macchina virtuale sia correttamente connessa ad Internet).
Impostare l’italiano
- Andare nel menu KDE->System->Language support
- Selezionare Italian nell’elenco, verranno scaricati e installati i relativi pacchetti
Nel mio caso l’operazione si è interrotta ed ho dovuto dare un sudo dpkg --configure -a
per sbloccare il database.
Aumentare la risoluzione massima
Per prima cosa bisogna agire a livello di Parallels (naturalmente la macchina virtuale deve essere ferma):
- selezionare la macchina virtuale, fare clic sul pulsante EDIT
- nella sezione VIDEO verificare che sia attivo il flag su “Enable custom screen resolution” e aggiungere la risoluzione desiderata: nel mio caso 1200×960
- salvare le modifiche e avviare Kubuntu
A questo punto da terminale digitare sudo dpkg-reconfigure xserver-xorg
e aggiungere 1280×960 alle risoluzioni disponibili.
Conclusioni
L’unico problema rimasto è la chiusura: lo shut-down non avviene completamente e bisogna bloccare manualmente la macchina virtuale (con relativo avviso di possibile perdita di dati). Su questo punto non ho ancora trovato una soluzione (solo conferme) 🙁
Debian vs Mozilla, interviene Ubuntu
29 Ottobre 2006
Mark Shuttleworth, finanziatore di Ubuntu (distribuzione basata su Debian), interviene sulla diatriba tra Debian e Mozilla. Se qualcuno di voi non sa di cosa sto parlando, in estrema sintesi queste sono le posizioni dei due contendenti:
- posizione Debian: noi modifichiamo il codice sorgente di Firefox per distribuirlo in Debian, eliminiamo il logo perché non è free ma Mozilla ci impedisce di chiamare questo browser Firefox. A questo punto noi facciamo il fork e creiamo la nostra serie di prodotti: IceWeasel (Firefox), IceDove (Thunderbird), IceApe (SeaMonkey).
- posizione Mozilla: se Debian vuole modificare il codice è libera di farlo. Allo stesso tempo le trademark policies di Mozilla sono chiare: se Debian vuole continuare a chiamare questo browser Firefox le modifiche devono essere approvate da Mozilla (come già fanno altre distribuzioni come RedHat e Novell). Nell’ottica di Mozilla il trademark serve a garantire la qualità del prodotto “Firefox”.
Cito solo le parti più interessanti del lungo post
It’s worth bearing in mind that Debian’s position on both free software and trademarks is very complex and not entirely consistent. Consider the recent decision to ship Etch with proprietary software built in. Firmware is in most cases X86, PPC, Mips or ARM code (architectures Debian supports) for which real source in C exists – but that source code is of course not provided. Also consider Debian’s own trademark policy which, while liberal, still restricts what can be done.
La politica di Debian sul free software e i trademark è molto complessa e non del tutto coerente: Etch contiene software proprietario, ci sono dei limiti chiari sulle possibilità di utilizzo del nome “Debian” e del logo.
I hope that the lead we have established with Ubuntu and Mozilla will benefit Debian, establishing a precedent that allows both groups to get what they want.
“Speriamo che Debian possa beneficiare dell’accordo tra Ubuntu e Mozilla” (Ubuntu 6.10 contiene un “fully branded” Mozilla Firefox 2); visto il tono delle risposte lato Debian ne dubito.
Should Debian settle on IceWeasel, thats fine and dandy and does not mean that anybody should call them “fundamentalists”, as I’ve seen happening. Neither should Mozilla’s position give anyone in the Debian camp cause to imply that Mozilla are corporate junky marketroids. They simply are not. They’re damn good browser innovators, and they publish their code under free software licenses because that’s what they think is the right thing to do.
Debian and Mozilla should be able to work together effectively on a browser, even if they can’t agree on a way to call it Firefox.
Diamo un’occhiata ad una delle risposte dal fronte Debian.
This time, Christopher Beard, Mr Mozilla® Marketing is talking about Firefox® in Ubuntu, that it’s great, Ubuntu is a good boy, that it cooperates with Mozilla®, and that by cooperating, it can use the great Firefox® name and logo.
To be honest, I don’t care that Ubuntu calls Firefox® Firefox® instead of Iceweasel or whatever. I don’t care that Ubuntu doesn’t care about freedom as much as Debian does. I could not care less.
Non ho le capacità tecniche per confermare o smentire quanto scritto nel resto del post; certo è che il tono è tutto fuorché conciliante e che, probabilmente, Christopher Beard non la racconta giusta quando scrive
Firefox in Ubuntu represents a somewhat more modest set of divergences from original Mozilla source code
Con tutti i link presenti in questa pagina ognuno potrà farsi la propria opinione: la mia, da semplice utente occasionale di Linux, è che Debian sia troppo concentrata sull’aspetto politico del free software e che questo scontro non porterà a niente di buono per il mondo Open Source.