Nuovo post della catena ATAS (Appunti per Tecnici Anziani e Smemorati).
Apro la finestra di About della mia Nightly di Firefox, non trova aggiornamenti nonostante la build sia del 13 marzo e sul server FTP ci sia un eseguibile del 17.

La chiave fondamentale per la gestione degli update è app.update.url, peccato che il relativo contenuto sia praticamente incomprensibile

https://aus3.mozilla.org/update/3/%PRODUCT%/%VERSION%/%BUILD_ID%/%BUILD_TARGET%/%LOCALE%/%CHANNEL%/%OS_VERSION%/%DISTRIBUTION%/%DISTRIBUTION_VERSION%/update.xml

Per verificare l’indirizzo “tradotto” e il file xml di risposta è sufficiente impostare a true la chiave app.update.log, riavviare Firefox, aprire la finestra Informazioni su e controllare il contenuto della Console errori.

Nel mio caso il file update.xml risulta vuoto.

AUS:SVC Checker: checkForUpdates, force: true
AUS:SVC Checker:getUpdateURL - update URL: https://aus3.mozilla.org/update/3/Firefox/22.0a1/20130313031041/WINNT_x86-msvc/it/nightly/Windows_NT%206.2.0.0%20(x64)/default/default/update.xml?force=1
AUS:SVC Checker:checkForUpdates - sending request to: https://aus3.mozilla.org/update/3/Firefox/22.0a1/20130313031041/WINNT_x86-msvc/it/nightly/Windows_NT%206.2.0.0%20(x64)/default/default/update.xml?force=1
AUS:SVC Checker:onLoad - request completed downloading document
AUS:SVC Checker:onLoad - number of updates available: 0
AUS:SVC UpdateService:removeDownloadListener - no downloader!

Da lì a capire perché l’update non sia disponibile è tutta un’altra storia 😉

UPDATE: nel frattempo ho scoperto il motivo, bug 851539


Confesso di essere rimasto abbastanza stupito ieri sera aprendo Google Reader e trovandoci un articolo di questa lunghezza su Engadget. Sono abituato a brevi presentazioni o recensioni di prodotti, non certo a editoriali in stile Ars Technica.

Visto che l’argomento Firefox OS mi interessa, mi sono messo a leggerlo e, paragrafo dopo paragrafo, sono rimasto stupito dalla confusione e dalle imprecisioni raccolte dall’autore.

Firefox OS is yet another mobile platform built entirely on HTML5 that treats websites as apps.

Le applicazioni sono scritte in HTML5, non sono i siti web che diventano un’applicazione. Come sia arrivato l’autore a questa conclusione mi sfugge. Praticamente tutto l’articolo è basato su questa premessa, dando vita a risultati imbarazzanti.

But, unlike Mountain View’s product, Mozilla has focused exclusively on mobile sites that are rarely as fast, stable or functional as their desktop counterparts.

Ancora ‘sta storia dell’app che in realtà è un sito (lento, perché lo dice il sig. Facebook).

This poses significant problems for the fledgling OS since it relies on constant connectivity to deliver information.

Le app possono essere “pacchettizzate” e caricate sul telefono, nessun bisogno di connettività. Se così non fosse, come potrebbero funzionare la rubrica o qualunque altra parte dell’interfaccia di Firefox OS?

Sure, some services can cache data locally for offline use, but that’s a feature of HTML5 that has yet to be widely embraced by devs.

Giusto, perché le applicazioni non sono App ma siti web (lenti), quindi sono i siti web a dover sfruttare il local storage, non le app. Sempre più confuso.

More important though, is the total cost of ownership. A device that relies on the web to feed it every sliver of an application, right down to its individual UI elements, will inevitably suck down a significant amount of data.

L’apice della confusione. Anche la UI deve essere scaricata da Internet.

and if the phone is going to literally be nothing more than a portal to the web, then it’s going to be a tough sell for those that have to subsist on a very strict data diet.

Ribadiamo il concetto nel caso in cui non fosse stato abbastanza chiaro.

Mi chiedo solo perché Engadget abbia sentito il bisogno di bocciare una tecnologia che non è ancora nemmeno disponibile sul mercato, allontanandosi dall’abituale linea editoriale e prendendo una cantonata di queste dimensioni. Spero in una risposta ufficiale da Mozilla, non fosse altro per chiarire la confusione in testa all’autore dell’articolo.


Non va poi così male…

27 Gennaio 2013

Fallimenti

Nell’immagine il numero di fallimenti registrati al tribunale di Brescia negli ultimi 6 anni. Che vuoi che sia un +189% rispetto al 2007?


Ormai credo di aver già affrontato una decina di computer con questo assurdo virus. La prima versione era veramente banale: bastava partire in modalità provvisoria ed eliminare il collegamento in esecuzione automatica. Gli ultimi sono decisamente meno semplici da sistemare: il virus parte anche in modalità provvisoria e, onestamente, non ho ancora avuto il tempo di capire in quale parte del registro si annidi (sicuramente non nei vari Run, RunServices, ecc.).

Tra le decine e decine di pagine dedicate all’argomento nessuna – o almeno non quelle che ho visto – proponeva la soluzione più semplice, quando applicabile:

  • parti in Modalità provvisoria con prompt dei comandi;
  • lancia explorer dal prompt dei comandi;
  • utilizza il Ripristino configurazione di sistema per tornare ad uno stato funzionante.

Finora ha sempre funzionato. In un caso con Windows 2000 è bastato avere un secondo utente amministratore per rimuovere gli eseguibili dall’altro profilo (andando un po’ per tentativi).

Altro dubbio: ma da dove caspita entra ‘sto virus? In alcuni casi il computer infetto era chiaramente andato su siti poco raccomandabili (leggere i titoli delle pagine al ripristino di Firefox è stato divertente…), probabilmente con versioni di Java vetuste, e gli antivirus installati non hanno reagito.

L’ultimo computer è il più curioso (e inquietante):

  • il proprietario mi dice di averlo lasciato aperto sulla pagina della posta di Libero, e di averlo trovato inchiodato al ritorno;
  • nel ripristino di sistema ho trovato un’installazione di Windows Update pochi minuti prima del “danno”. Quel punto di ripristino conteneva già il virus;
  • ho ripristinato il punto precedente e Windows Update non ha trovato nessun aggiornamento successivo da installare.

Aggiornamento sulla questione numerazione fatture. Non ho parole, solo parolacce (vedi risoluzione n. 1/E del 10 gennaio 2013)

Peraltro, qualora risulti più agevole, il contribuente può continuare ad adottare il sistema di numerazione progressiva per anno solare, in quanto l’identificazione univoca della fattura è, anche in tal caso, comunque garantita dalla contestuale presenza nel documento della data che, in base alla lettera a) del citato articolo 21, costituisce un elemento obbligatorio della fattura.


Questo succede a svegliarsi all’alba il primo di gennaio e aver finito tutto il lavoro in sospeso prima delle 9.

Step 1

Si cerca un soggetto adatto alla fotografia e si discute l’ingaggio. Vi presento Tino

#1 Pick a subject

Step 2

Si cerca una location. Dopo lungo peregrinare (1 metro), la scelta ricade sul divano.

Step 3

Si sceglie l’obiettivo. Tipicamente in ambiente chiuso è il 17-40mm ƒ4.

Step 4

Si prepara il tutto. Consigli gratuiti&spassionati:

  • ricordati di pulire l’oggetto da polvere o impronte;
  • ricordati di attivare il blocco dello specchio e il timer (o usa il telecomando);
  • ricordati di scattare da varie posizioni e con diverse aperture, mica paghi la pellicola.

Step 5

Si sceglie una foto, non necessariamente la migliore al primo impatto (questa è sottoesposta un kg e mezzo, merito del bianco splendente di Tino).

#5 Pick a photo

Step 6

Si fotoscioppa la foto

Tino

Disclaimer

Per questo post non sono stati maltrattati animali e, nonostante ciò possa apparire plausibile, il tenutario del blog non fa uso di sostanze psicotrope.