Pubblicità online: il tracking non è la soluzione
2 Febbraio 2015
Ho comprato le scarpe nuove per correre circa due settimane fa. Facebook, senza perdere un colpo, continua a propormi di comprare scarpe. Con buona probabilità continuerà così per almeno altre due settimane.
L’algoritmo “ti propongo X perché hai cercato X” funziona in un numero estremamente ridotto di casi.
L’algoritmo “ti propongo X perché so per certo che X serve per il tuo interesse Y” è sicuramente più efficace, ed è per questo motivo che ogni giorno che passa mi viene voglia di fare tabula rasa dell’account Facebook. Promemoria: se il prodotto è gratis, stai semplicemente pagando con i tuoi dati.
Oggi però Facebook si è superato.
Passi per le solite scarpe. Peccato che quello sopra sia un annuncio messo dal sottoscritto. Probabilità di comprare la bici messa in vendita da me stesso? Fate vobis.
2 note al volo su verybello.it
26 Gennaio 2015
Confesso di non apprezzare il nome scelto – ne ignoro i motivi, ma nella mia testolina bacata lo immagino pronunciato da Enzo Braschi in versione Drive In – però non è da escludere che abbia successo con un pubblico anglofono abituato a storpiare l’italiano.
Ho letto diversi post sulla questione, incluso questo di Matteo Flora e questo (assolutamente condivisibile): c’è poco da vantarsi per un sito che muore sotto un numero di richieste che non pare straordinario. Va detto che su Twitter e altrove c’è gente che commenta un po’ a pene di segugio, incluso il digital champion (sigh) che confonde mobile first e app per cellulari.
Personalmente ho solo due problemi con quel sito, e non ho visto nessuno farli notare (magari frequento le persone sbagliate):
- Caricare la home significa scaricare un index di 8951 righe. 84 richieste (ma gli sprite non van più di moda?), più di 6 secondi per caricare la pagina. Non ho una connessione in fibra, ma un’ADSL probabilmente sopra la media della qualità italiana. Un tempo del genere mi sembra veramente eccessivo.
- Il sito è completamente inusabile senza JavaScript attivato. Non funzionano le caselle di scelta, la ricerca, non puoi passare alla seconda pagina. Non è così complicato avere un sito che non esplode senza JS.
Appunti su Mercurial e OS X
23 Gennaio 2015
Questa settimana ho finalmente trovato il tempo per sistemare alcuni piccoli problemi nel mio flusso di lavoro – in inglese verrebbero definiti paper cuts, taglietti piccoli ma fastidiosi.
Tralasciando il consiglio di installare le versioni più aggiornate di software come Git e Mercurial (personalmente preferisco installer nativi a MacPort o Homebrew), approfitto di questo post per alcuni appunti su editor di testo e Mercurial in ambiente OS X.
Editor di testo
Il mio editor di testo principale è Sublime Text 2 (ST2). Ho installato anche TextMate 2 e Atom (provato solo superficialmente finora), ma il 90% del tempo utilizzo ST2. Non amo gli editor da terminale: non ho mai trovato il tempo e la voglia di imparare a usare vi, se proprio tocca (es. sessione remota su server) c’è nano.
Per avviare ST2 direttamente da terminale è sufficiente creare un link all’apposito comando sudo ln -s "/Applications/Sublime Text 2.app/Contents/SharedSupport/bin/subl" /bin/subl
TextMate permette di automatizzare questo processo dalle Preferenze, l’eseguibile si chiama mate
.
L’aspetto fondamentale è che, con entrambi i comandi, è possibile aprire direttamente una cartella nell’editor, es. subl ~
.
Questo è il mio file di configurazione di ST2 (confesso di non essere un grande utilizzatore di plugin):
{ "color_scheme": "Packages/Color Scheme - Default/iPlastic.tmTheme", "detect_indentation": false, "font_size": 12.0, "hot_exit": false, "ignored_packages": [ "Vintage" ], "remember_open_files": false, "rulers": [ 80 ], "spell_check": false, "dictionary": "Packages/Language - Italian/it_IT.dic", "tab_size": 4, "translate_tabs_to_spaces": true, "trim_trailing_white_space_on_save": true }
A differenza di TextMate, che utilizza il dizionario disponibile nel sistema, in ST2 il dizionario italiano va aggiunto manualmente. Fortunatamente il file .dic di Firefox/LibreOffice è compatibile.
Mercurial
Il primo consiglio è crearsi un file ~/.hgignore
per escludere quella piaga dei file .DS_Store (anche se ho iniziato ad usare Asepsis da un po’ di tempo).
# use glob syntax. syntax: glob *.DS_Store
Estensioni consigliate:
- color: utile sia per
hg diff
chehg status
. Per controllare le modifiche di solito utilizzohg diff|mate
, dal momento che la visualizzazione dei diff è molto più chiara in TextMate. - extdiff: permette di utilizzare programmi esterni per il confronto in caso di merge. Al momento è impostato per usare KDiff3.
- purge: è un vero salva-tempo, visto che
hg up -C
non rimuove i file attualmente non sotto controllo di versione. - transplant: permette di ‘trapiantare’ un changeset da un repository all’altro.
Veniamo alla scoperta di questa settimana: ho sempre utilizzato nano per i messaggi di commit, e non era esattamente comodo. La scoperta è che impostare Sublime Text come editor predefinito per Mercurial è davvero banale. In ~/.hgrc
:
editor = /Applications/Sublime\ Text\ 2.app/Contents/SharedSupport/bin/subl --wait
In teoria dovrebbe funzionare anche editor = subl -w
. Nel mio caso non c’è stato verso e non ho investito ulteriore tempo per scoprirne la causa.
L’altra scoperta della settimana è quanto sia veloce (e ben documentato) impostare BitBucket+Mercurial+SSH. Peccato non averci mai guardato prima per pigrizia.
Sempre a proposito di BitBucket: se siete allergici alla riga di comando, SourceTree è una buona alternativa.
Flash 16.0.0.257 – vulnerabilità 0-day
22 Gennaio 2015
L’ultima versione disponibile del plugin Flash (16.0.0.257) è vulnerabile, e a quanto pare la vulnerabilità è già sfruttata in exploit kit.
Se usate Firefox, e non l’avete già fatto, è il caso di impostare il funzionamento del plugin “a richiesta”:
- Aprire about:addons (oppure Strumenti -> Componenti aggiuntivi).
- Selezionare la scheda Plugin.
- Individuare Flash e impostarlo come “Chiedi prima di attivare”.
- A questo punto attivare Flash solo su siti che considerate affidabili.
Se non usate Firefox, mi dispiace per voi 😉
UPDATE ore 13: è disponibile per il download la versione 16.0.0.287, ma il consiglio rimane valido.
2014 in numeri, propositi per il 2015
31 Dicembre 2014
Partiamo dalla parte più semplice, l’anno (quasi) finito:
- Sono trascorsi 14 mesi da quando ho cambiato vita lavorativa abbandonando completamente il campo dell’assistenza hardware/software. Non è stata una scelta facile ma, ad oggi, non potrei essere più soddisfatto. Per lavoro ho trascorso una settimana a Portland e una a Parigi (e finalmente visto Versailles).
- Ho fatto le mie prime ferie dopo anni, non ricordo nemmeno l’ultima volta in cui mi sono preso una settimana completamente libera dai clienti.
- Continuo a odiare i telefoni cellulari. C’è di positivo che ormai suona talmente poco che quasi mi dimentico di odiarlo.
- Strava dixit: percorsi 675 km di corsa (più altri ~250 km su tapis roulant nei primi sei mesi dell’anno), 1.120 km in mountain bike. Grazie anche a questo sono riuscito a mantenere il peso dell’anno scorso (segnava un +4 Kg ad agosto).
Non vivo con l’ossessione della bilancia, ma sono consapevole che ritrovarsi con +20 Kg è un battito di ciglia per il sottoscritto (record personale stimato intorno ai 115 Kg).
E veniamo a una parte nuova con i propositi per il 2015, poche cose, semplici e facili da verificare tra 12 mesi:
- Leggere almeno un paio di libri tecnici (argomento a piacere tra JavaScript, node.js, PHP, CSS, Python, Django) e soprattutto cercare di usare quanto imparato in qualche progetto.
- Scrivere di più su questo blog (almeno 4/5 articoli al mese) e su quello in inglese (almeno uno al mese).
- Fotografare di più e iniziare a usare Lightroom.
- Decidermi a sistemare il mio primo tatuaggio (ormai maggiorenne).
- Visitare Londra (e magari trovarci qualche espatriato).
- Visitare San Francisco (hard but not impossible).
- Correre almeno 100 km al mese, fare un giro in mountain bike “fuori zona” (senza partire da casa).
- Perdere un po’ di peso, o quantomeno non accumularne.