Richiesta ricevuta nei commenti qualche giorno fa:

Il Teleconverter 1.4x Sigma è compatibile anche con un Canon 70-200mm f4 L?

Sai, sono 115 euro di differenza con l’1.4x Canon e se fosse ci farei un bel pensierino…

Stamattina ho sfidato il freddo suino e fatto un paio di scatti per verificare: il Sigma funziona perfettamente e trasforma il Canon 70-200mm ƒ4 IS in un 98-280mm ƒ5.6 (l’autofocus e l’IS continuano a funzionare senza problemi).

exif.png

Il soggetto e la messa a fuoco non sono ideali, ma scattare a mano libera con -4° non è semplice 🙁

Test: Canon 70-200mm ƒ4 with Sigma 1.4x

Tag Technorati: ,

Ho appena installato l’aggiornamento di Leopard (10.5.1): tento di avviare Parallels (3.0 build 5160) e il risultato è uno splendido kernel panic 🙁

Si tratta del secondo kernel panic nella mia carriera di utente Mac: il primo era dovuto sempre a Parallels, non ancora compatibile con i nuovi iMac Intel.

Io vi ho avvisati, nel frattempo cerco notizie 🙁

UPDATE: ho dato un’occhiata al forum di supporto di Parallels e non risultano problemi legati in modo specifico alla versione 10.5.1. Dopo il reboot forzato Parallels sembra funzionare normalmente (sgratt sgratt) 😕

Thu Nov 15 21:31:25 2007
panic(cpu 1 caller 0x001A7BED): Kernel trap at 0x36e2298a, type 27=Unknown, registers:
CR0: 0x8001003b, CR2: 0xb01adfec, CR3: 0x00d68000, CR4: 0x00000660
EAX: 0x00000003, EBX: 0x6d626572, ECX: 0x3841f000, EDX: 0x2e527b70
CR2: 0xb01adfec, EBP: 0x2e527bb0, ESI: 0x6d616769, EDI: 0x63216e75
EFL: 0x00000002, EIP: 0x36e2298a, CS: 0x00000008, DS: 0x00000010
Error code: 0x00000000
Backtrace, Format - Frame : Return Address (4 potential args on stack)
0x2e527998 : 0x12b0e1 (0x455670 0x2e5279cc 0x133238 0x0)
0x2e5279e8 : 0x1a7bed (0x45ea20 0x36e2298a 0x1b 0x454484)
0x2e527ac8 : 0x19e517 (0x2e527ae0 0x206 0x2e527bb0 0x36e2298a)
0x2e527ad8 : 0x36e2298a (0xe 0x48 0x70010 0x70010)
0x2e527bb0 : 0x36e22814 (0x3583b332 0xdeadbeef 0x246 0x0)
0x2e527be8 : 0x3583c082 (0x36e22800 0x2e527c1c 0x108 0x7fffffff)
0x2e527d48 : 0x35837940 (0x6e79084 0xc0185405 0x2e527ed0 0x1efb9f)
0x2e527d78 : 0x200a2c (0x13000000 0xc0185405 0x2e527ed0 0x81)
0x2e527db8 : 0x1f3e66 (0x2e527de8 0x246 0x2e527e18 0x1d803e)
0x2e527e18 : 0x1ea123 (0x6e4db00 0xc0185405 0x2e527ed0 0x81)
0x2e527e78 : 0x362e18 (0x46cadb0 0xc0185405 0x2e527ed0 0x2e527f50)
0x2e527e98 : 0x389778 (0x46cadb0 0xc0185405 0x2e527ed0 0x2e527f50)
0x2e527f78 : 0x3da847 (0x4028780 0x6330860 0x63308a4 0x0)
0x2e527fc8 : 0x19ea34 (0x59ebd80 0x1 0x10 0x59ea700)
No mapping exists for frame pointer
Backtrace terminated-invalid frame pointer 0xb06b5ef8
Kernel loadable modules in backtrace (with dependencies):
com.parallels.kext.vmmain(3.0)@0x35836000->0x35845fff
BSD process name corresponding to current thread: Parallels
Mac OS version:
9B18
Kernel version:
Darwin Kernel Version 9.1.0: Wed Oct 31 17:46:22 PDT 2007; root:xnu-1228.0.2~1/RELEASE_I386
System model name: iMac5,1 (Mac-F4228EC8)


Cronaca di un recupero dati

14 Novembre 2007

Martedì 6 novembre: spedito l’hard-disk via corriere, destinazione Roma

Mercoledì 7 novembre – ore 15:45: avviso di ricevimento dell’hard-disk (via e-mail e SMS)

Venerdì 9 novembre
– ore 7.45: il laboratorio ha completato l’esecuzione dell’immagine binaria del disco
– ore 10.35: ricevo il preventivo per il recupero dei dati
– ore 12.00: effettuo il bonifico e confermo il preventivo

Lunedì 12 novembre – ore 15:20: il dvd contenente una copia dei dati è stato spedito tramite corriere SDA

Mercoledì 14 novembre – ore 11:30: il corriere consegna il pacco

La ditta che ha effettuato il recupero si chiama Riparafiles srl ed è stata consigliata da un amico. Per quanto mi riguarda l’esperienza è stata più che positiva: preventivo gratuito e in tempi rapidi, velocità e serietà nei contatti via e-mail, assolutamente nulla di negativo da segnalare.

Nota sul preventivo: ho ricevuto un elenco di tutti i file recuperabili e mi è stata offerta la possibilità di fare un recupero selettivo (fisso+costo al megabyte) oppure un recupero completo (con costo al megabyte inferiore). Nel mio caso ho preferito un recupero completo visto che i dati erano relativamente pochi e quasi tutti significativi: in ogni caso il costo è stato ampiamente inferiore al budget preventivato dal cliente 😉

A proposito di SDA: ma vi sembra normale far chiamare un numero a pagamento per scoprire che CAUSA F.M. significa “causa di forza maggiore”?

sda.png


Leopard, Finder e Automator

13 Novembre 2007

automator.png

Con Mac Os X Tiger avevo creato un’azione di Automator per unire rapidamente più file PDF in un unico documento: era sufficiente selezionare tutti i file PDF nel Finder, fare clic con il tasto destro e selezionare l’azione “Unisci documenti PDF”.

Oggi mi sono accorto che, dopo l’aggiornamento, questa azione ha smesso di funzionare. Nel dubbio che il file non fosse compatibile con la nuova versione di Automator inclusa in Leopard, ho cancellato l’azione e cercato di ricreare il flusso di lavoro:

  • in Automator selezionare Ad hoc come tipo di azione
  • passo 1: Libreria->Documenti e cartelle->Ottieni elementi selezionati in: Finder
  • passo 2: Libreria->PDF->Unisci pagine PDF
  • passo 3: Libreria->Documenti e cartelle->Apri elementi del Finder

Faccio un test direttamente dalla finestra di Automator e l’azione funziona perfettamente. Registro l’azione come plugin del Finder ma dal menu contestuale non ne vuole sapere di funzionare; nel file system.log viene registrato questo errore

Automator Runner [76311]: RunToolStage: Could not create a URL from descriptor: <NSAppleEventDescriptor: "utxt"("percorsoalprimofile")>
Soluzione per Leopard: rimuovere l’azione Ottieni elementi selezionati in: Finder. L’azione successiva (nel mio caso Unisci PDF) verrà automaticamente applicata a tutti gli elementi selezionati.

Nota a margine: se volete eliminare delle azioni dal menu contestuale del Finder, potete cancellare i relativi file in (home utente)/Libreria/Workflows/Applications/Finder

Tag Technorati: ,

Tin.it (risolto)

Da un paio di settimane mio padre non riesce più ad accedere al sito per la gestione dei titoli Telecom: la versione http si apre senza problemi, quella https no.

Inizialmente ho pensato a problemi lato server, poi mi sono accorto dell’incongruenza http-https. Incuriosito da questa situazione ho fatto alcune prove:

  • dall’ufficio (connessione tin.it) medesimo comportamento
  • con il Nokia E90 e la connessione HSDPA Tre il sito funziona perfettamente
  • da un ufficio Telecom (mio padre era andato a trovare i vecchi colleghi) il sito è raggiungibile
  • il cambio di DNS non porta benefici: stessa situazione usando i DNS di Alice, Alice Business e OpenDNS

Ieri pomeriggio (domenica) mi sono preso la briga di chiamare l’assistenza Tin.it: il tecnico più scazzato di questo mondo mi ha comunicato che avrebbe aperto una segnalazione, io ci credo poco (per il tono, non per altro).

Se a voi il sito https funziona correttamente, fatemelo sapere nei commenti specificando il provider 😉

TIM

Il 22 ottobre mi hanno attivato la portabilità da TIM a Tre: da quel giorno ricevo le telefonate in modo pseudo-casuale, un po’ sulla SIM 3 e un po’ su quella TIM. L’assistenza 3 mi ha comunicato che il problema è lato TIM (non mollano il numero).

Ieri ho contattato pure l’assistenza TIM, visto che la domenica è l’unico giorno in cui posso perdere tempo in questo modo. Sinceramente ho perso il filo del discorso quando la gentilissima signorina ha iniziato a parlare di “gusci”: nel momento in cui viene chiesta la portabilità il numero dovrebbe sparire mentre rimane il “guscio” del contratto, nel mio caso il numero risulta ancora attivo.

Verrà ricontattato nelle prossime 48 ore. Aspettiamo.

OPEL

Il 2 ottobre ho portato la pseudo-mobile in carrozzeria, il 5 ottobre sono passato a ritirarla con un piccolo problema: il cilindro della serratura costruito da Opel era difettoso, una volta inserita la chiave era praticamente impossibile estrarla. In sostanza ero l’orgoglioso proprietario della nuova serratura modello Spada nella roccia.

Stamattina ho riportato la macchina in carrozzeria, nuovo cilindro. Arrivo a casa, provo la chiave e mi ritrovo nella stessa ridicola situazione: la chiave non esce se non dopo 30 tentativi di tira-molla-gira-bestemmia.

Tanto per cambiare sono in attesa di notizie dalla carrozzeria.


Qualche giorno fa una persona mi ha chiesto a bruciapelo: “Cosa ne pensi dei blog ultimamente?” In modo stranamente istintivo ho risposto: “Ultimamente ne ho un po’ piene le balle”.

Passano i giorni e il malessere non si affievolisce, peggiora.

La sensazione è quella di trovarsi in una colossale assemblea di condominio, dove le persone che urlano riescono immancabilmente a sovrastare tutte le altre. La vecchia signora acida del terzo piano attacca con una lamentela qualsiasi e tutti si uniscono, fino a quando le voci si confondono in un unico fastidioso e incomprensibile vociare. Tu stai zitto, fuso in modo innaturale a una sedia di plastica quasi sicuramente made in China: hai la buona abitudine di parlare solo quando hai qualcosa di interessante da dire e non ti è mai piaciuto il ruolo della pecora nel gregge. L’unico risultato che ottieni è che qualcuno ti guarda di traverso, cercando di capire i “reali” motivi del tuo ostinato e assordante silenzio.

Ogni tanto vien voglia di ricominciare a scrivere per quattro gatti, senza che le persone riescano ad associare le cose che stanno leggendo alla tua faccia. Senti il formicolio nelle mani, il bisogno di dare un taglio netto alla parte social. Hai voglia di sparare a zero su quei quattro stronzi che si alzano alla mattina con il bisogno fisiologico di controllare la propria posizione sulla classifica dei blog, il loro pagerank, gli introiti accumulati durante la notte (perché prima di andare a dormire una controllata la danno comunque), i link in ingresso.

Senti crescere la voglia di prendere il tuo feed reader, liberarlo dalle erbacce a colpi di napalm. Insomma, tutto fuorché un lavoro di precisione: se ci saranno vittime innocenti sarà per una buona causa.

Poi ti fermi, rifletti e ti rendi conto che grazie a ‘sto cavolo di blog hai conosciuto persone vere, belle. Che forse vale la pena continuare a scrivere in questo piccolo web-monolocale per non chiudere la porta in faccia a queste opportunità. Forse vale la pena salvare il lato umano del blog, ammesso che questa espressione abbia un senso.

A quel punto metti da parte il napalm e dai comunque una sforbiciata qua e là, che hai bisogno di vedere un’ombra di cambiamento e dare una minima soddisfazione al tuo lato sanguinario.

Chissà, la prossima volta potrebbe essere la volta del napalm. Comunque vada sai di non essere solo.

Tag Technorati: