What’s in a name? that which we call a rose
By any other name would smell as sweet;

Gli ultimi fiori dell'autunno

Eos 350D, Sigma 150mm ƒ2.8, cavalletto

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Ieri ho ricevuto la prima fattura di 3 per il Nokia E90 con contratto B.mail900: in tre anni e mezzo di contabilità credo di non aver mai visto una fattura più assurda e caotica 😕

Primo problema: nonostante in fase di stipula del contratto abbia chiaramente specificato l’indirizzo per la spedizione delle fatture, hanno ben pensato di spedire la busta all’indirizzo di residenza (dove la posta viene controllata raramente).

Secondo problema: i loro conteggi.

Il periodo di riferimento della fattura è 29 settembre-30 settembre (no, non avete letto male…): questo significa che in fattura devo saldare la quota di settembre (2 giorni) e anticipare la quota di ottobre.

Facendo i conti della serva si dovrebbe ottenere il totale della fattura:

  • upfront per il nokia E90: € 199+iva
  • bollo sul contratto (sigh): € 14,62 iva esclusa
  • tassa di concessione governativa (2 mesi pieni, simpaticoni…): € 25,82
  • canone settembre: € 2,60+iva (dato dal canone pieno, diviso per 30 e moltiplicato per i 2 giorni)
  • canone ottobre: € 39+iva (canone pieno)
  • spese di spedizione: € 0,50+iva

Totale fattura: € 329,76 iva compresa

Totale loro fattura: € 394,93 iva compresa

Da dove nasce tutto ‘sto casino? Semplice: non esiste la tariffa B.mail 900 da 39 euro al mese, per cui ti fatturano la PowerFull con trilli e cazzilli da 130 euro/mese e poi te ne scontano 91. A quanto pare si sono dimenticati per strada un pezzo di sconto 😡

Ancora una volta un enorme ringraziamento al buon Luciano Sesini (negozio 3 di via Foppa di Milano), che ieri sera ha perso mezz’ora della sua vita illustrandomi su Skype le amenità della fatturazione 3 😉

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Mozilla Community Survey

8 Novembre 2007

Con il primo sondaggio parte ufficialmente il programma Mozilla Community Survey. Se avete 30 secondi a disposizione sapete cosa fare 😉

Mozilla è una comunità, e tu ne rappresenti una parte vitale.

Attraverso il Community Survey Program cerchiamo di conoscere meglio le nostre comunità, raccogliendo le opinioni, le sensazioni e le idee. E stiamo chiedendo a te di aiutarci per il semplice motivo che tu conosci la situazione meglio di noi.

Ti chiediamo di dedicare un po’ del tuo tempo per rispondere a questo sondaggio. Saranno necessari meno di 30 secondi. Grazie.

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Un paio di settimane fa leggevo da Giovy la recensione entusiasta di questo plugin tutto italiano per WordPress: Hiddy.

Domenica scorsa, dopo che Akismet ha bellamente ignorato una decina di commenti farmaceutici in un colpo solo, mi sono finalmente deciso e l’ho installato. Risultato: funziona! In questo momento ci sono solo 15 commenti nella coda dello spam, quando dovrebbero essercene diverse centinaia 😀

L’idea non è del tutto originale, ma è stata implementata in maniera semplice e allo stesso tempo intelligente: una volta attivato, Hiddy aggiungerà un campo al form dei commenti.
Il campo in questione avrà un nome scelto all’interno di un elenco di possibili scelte – tutte “invitanti” dal punto di vista dello spammer -, sarà inserito in un DIV con classe CSS casuale e reso invisibile tramite un’apposita regola. Ecco un esempio:

Perché il plugin funziona? Semplice: l’utente standard non vedrà il campo “nascosto” e non lo compilerà, uno spam-bot che scandaglia il codice html alla ricerca dei campi da compilare inserirà del testo in questo campo e verrà bloccato.
In questo modo si semplifica la gestione dei falsi positivi e si alleggerisce il carico sul server: non è necessario inserire i commenti spam nel db, con conseguente risparmio di CPU e spazio.

Fino a quando Hiddy potrà funzionare? Nel momento in cui questi sistemi anti-spam basati su CSS si diffonderanno, gli spam-bot dovranno necessari adeguarsi: naturalmente il sistema funziona solo se il bot non controlla gli attributi css del campo (valori ampiamente negativi di top e left, display:none, ecc. ecc.).

Nel frattempo è un plugin assolutamente da installare e consigliare agli amici 😉

Per il momento ho un unico dubbio: come si comportano i lettori vocali per non vedenti in presenza di un campo nascosto tramite css? Lo ignorano? In caso contrario ci sarebbe un bel problema di accessibilità 😕

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Come scritto anche nelle note di versione di Firefox 2.0.0.9, in Mac Os X 10.5 (Leopard) si verifica un problema con alcune drop-down list (i menu a discesa): personalmente ho rilevato il problema solo pochi secondi fa, utilizzando il menu per la scelta del mese (Modifica data e ora) in fase di composizione di un post in WordPress.

Per i più curiosi il bug relativo è il numero 400082, in cui si legge anche la spiegazione del problema

When I started work on this, I was sure it’d turn out to be an Apple bug — after all it only happens on Leopard. But it’s not an Apple bug.

In fact it’s a Mozilla.org bug, which was uncovered by a very subtle change in Leopard’s behavior from previous OS X versions (e.g. Tiger aka OS X 10.4.X).

I won’t repeat what I said in my patch’s comments. Put most simply, the bug is in code that tries to constrain a window’s dimensions as it’s being created, and shows up when the window is created empty. The reason it only happens on Leopard is that a system call (GetWindowBounds()) behaves slighly differently on Leopard (compared to previous OS X versions) when it’s called on an empty window (one with zero width and/or height). But GetWindowsBounds()’s results aren’t “wrong”, so this isn’t an Apple bug.

A questo punto ci sono due ostacoli:

  • la patch è arrivata troppo tardi per essere inserita nella versione 2.0.0.9. La 2.0.0.10 è attesa per i primi di dicembre, ammesso che non decidano di forzare i tempi
  • le modifiche intervengono su un’area delicata

Moderate risk because I’ve changed code that’s exercised whenever a window is created. A bit more testing should be all that’s needed to dispel any doubts about this.

Staremo a vedere come si comporterà Mozilla 😉


Post criptico

5 Novembre 2007

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Buone pippe mentali a tutti 😛

P.S. Ho trascorso la mattinata facendo il backup dei dati dell’iMac (5 DVD di fotografie e 140GB di materiale assortito su un hard-disk esterno), verso mezzogiorno ho lanciato l’aggiornamento a Leopard. Per il momento nessun problema da segnalare, stasera attacco il secondo hard-disk USB e faccio partire la macchina del tempo, poi vi faccio sapere come funziona 😉

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