Obiettivi per il 2009

1 Gennaio 2009

kennin

Il grafico rappresenta uno degli obiettivi del 2009: la spiegazione è lasciata alla fantasia del lettore, che non mancherà di notare piccoli cambiamenti estetici qua e là.

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Il lavoratore autonomo

11 Ottobre 2008

In clamoroso ritardo – guarda caso per colpa di ritmi di lavoro allucinanti, giusto oggi pomeriggio mi sono imposto di prendere una pausa – mi collego al post di Federico sulla situazione (e la disorganizzazione) del lavoro autonomo in Italia. Lo spunto è interessante, e mi piacerebbe davvero che ne uscisse qualcosa di utile (e sarei grato a tutti, commentatori compresi, se non la si buttasse in politica con simpatie e antipatie varie).

Cosa faccio per vivere

Mi presento: mi chiamo Francesco e sono un alcolista lavoratore autonomo.

Ho iniziato a lavorare nel 1999 tenendo corsi di informatica all’interno di aziende. Negli anni sono passato attraverso le figure di co.co.co. (collaboratore coordinato e continuativo), dipendente con contratto a tempo indeterminato, di nuovo collaboratore e infine ditta individuale (da luglio 2004).

Quando mi chiedono “Che lavoro fai?” ho sempre qualche problema a rispondere, per cui taglio corto dicendo “il consulente”. Il mio lavoro principale consiste nel fare installazione e assistenza hardware e software, ma questo non toglie che occasionalmente mi occupi di sviluppo (piccole applicazioni in ambiente Windows) e siti web. Se proprio dovessi sintetizzare, vendo competenze più che beni materiali.

Ho la fortuna di avere un committente che mi garantisce un discreto numero di ore settimanali e allo stesso tempo mi offre flessibilità sufficiente per seguire i miei clienti: grazie a questo lavoro passo buona parte del tempo a stretto contatto con commercialisti e ragionieri, per cui posso anche sentire diverse campane sulle questioni fiscali.

Detto questo, non ho competenze in materia fiscale e non ho mai fatto un’ora di ragioneria nella mia vita, quindi i commenti sono a disposizione (con un ringraziamento anticipato) per correggere tutte le castronerie che avrò scritto da qui alla fine del post 😉

La giungla

Se hai deciso di metterti in proprio, preparati al caos: consulta 10 consulenti diversi, probabilmente otterrai 11 risposte diverse alla stessa domanda (perché almeno uno dei consulenti vorrà fornirti un’alternativa). Il problema non è la scarsa preparazione dei consulenti, quanto l’arretratezza di un sistema che si rifiuta di riconoscere (e inquadrare) professioni atipiche come quelle legate al mondo dell’informatica.

Verrai messo di fronte a scelte che non comprendi a fondo (quale codice attività usare, ditta artigiana oppure no, ecc. ecc.), per cui devi necessariamente rivolgerti ad un consulente di fiducia. Io ne ho scelto uno giovane, che mi desse la sensazione di essere costantemente aggiornato e che, soprattutto, non reagisse come la mucca che guarda passare il treno quando gli parlavo di siti web, e-mail e compagnia bella.

Preparati a pagare, tanto e spesso. Nel mio caso si comincia a pagare a febbraio (fissi dell’INPS e INAIL) e si finisce a dicembre con l’acconto dell’IVA: in totale ho contato 16 deleghe F24 per il 2007.

Non ho potuto aderire a regimi agevolati, per cui sono in contabilità semplificata. Incredibile ma vero, la contabilità me la tengo da solo: per un maniaco dell’ordine e della precisione come il sottoscritto, è fondamentale avere tutto sempre sotto controllo. Questo significa che non reagisco come il sopracitato bovino quando il commercialista mi parla di liquidazioni IVA o percentuali di ammortamento, e soprattutto non scopro all’ultimo minuto quanto devo pagare.

Vi assicuro che tenere una contabilità semplificata è operazione alla portata di tutti (con un inquadramento iniziale da parte del consulente), soprattutto per dei privilegiati come noi che non hanno bisogno di un consulente per gestirsi il computer. Per una ditta individuale le operazioni si riducono a poche tipologie: le fatture di vendita sono tutte identiche (meglio dettagliare in modo adeguato i conti di ricavo, per evitare di riprendere in mano tutto per gli studi di settore), per le fatture di acquisto è sufficiente stare attenti all’IVA e alla deducibilità di alcune operazioni (sostanzialmente spese auto e telefoniche), per i beni strumentali basta un minimo di manualità con Excel. Poi arriva la fattura intracomunitaria, e in quel caso il diritto alla bestemmia è sancito dalla costituzione.

Gli studi di settore

Quello che penso degli studi di settore l’ho già scritto più volte su questo blog, per cui non mi dilungo. SI tratta di un modello teorico che stabilisce, in base a parametri fuori dal mondo, quanto dovresti dichiarare. Una scatola nera che, dati in ingresso i dati della tua attività, non si limita a dirti “Sei un imprenditore di merda, datti all’ippica”, piuttosto spara sentenze del tipo “Avresti dovuto guadagnare Xmila euro in più quest’anno, se non l’hai fatto è perché stai imbrogliando quindi ti faccio pagare le tasse anche su quello che non hai dichiarato”. Non fa una piega.

I pagamenti e le delusioni

Fastidi e delusioni del lavoro autonomo:

  • mediamente il cliente paga a 30 giorni fine mese (per chi non è pratico: fatturo oggi, il cliente dovrebbe pagare il 30 novembre), nel caso di lavori più grandi anche a 30/60/90. La forma di pagamento più comune è il bonifico bancario, visto che la ricevuta bancaria non è una strada praticabile per la maggior parte delle piccole aziende;
  • se non hai massa critica sufficiente, il fornitore pretende pagamento cash al ritiro oppure anticipato. Se sei fortunato puoi pagare con carta di credito, almeno sposti l’incasso al mese successivo;
  • vieni trattato come un paria dal sistema bancario e finanziario. Per il finanziamento sull’acquisto dell’auto (la rata corrisponde a un decimo del mio fatturato mensile), hanno chiesto la firma di mio padre (pensionato) come garanzia. Mi è stato rifiutato un leasing per l’acquisto di un computer perché una ditta individuale non fornisce le stesse garanzie di una società: avrei potuto richiedere una valutazione fornendo dichiarazione dei redditi e compagnia bella, ma visto l’importo ho preferito evitare ulteriori perdite di tempo;
  • il sistema fiscale italiano non prevede la presunzione d’innocenza, casomai il contrario;
  • l’IVA viene pagata mensilmente o trimestralmente (pagandoci sopra degli interessi), quindi spesso ti ritrovi a pagare l’IVA per importi che non hai ancora incassato (e che potresti non incassare per mesi);
  • l’INPS prevede dei fissi belli sostanziosi, ossia quote che paghi a prescindere dal fatto di aver guadagnato qualcosa durante l’anno.

Ironia della sorte, giusto in questo periodo devo cercare di recuperare un cliente che pare sparito dalla faccia dalla terra (cellulare e linee staccate, non risponde alle e-mail, la sede è troppo lontana per andare a cercarlo armato di randello nodoso): alla fine, recuperare quei soldi mi costerà più di quello che avevo fatturato.

Conclusione

Non rimpiango la scelta di lavorare in proprio, fosse solo per la libertà di azione che mi garantisce. Se fosse solo una questione economica probabilmente non converrebbe: a parità di ore lavorate i guadagni non sono superiori a quelli di un lavoro dipendente, anzi, e le garanzie sono inesistenti.

Detto questo, mi piacerebbe avere un minimo di tutela in più da parte di uno stato che mi considera solo come un salvadanaio senza fondo.

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Di tutto un po’

9 Aprile 2008

Sono reduce da un incontro ravvicinato del baule della mia auto con un bus del servizio di trasporto cittadino, quindi non aspettatevi grande attività da queste parti nei prossimi giorni. Purtroppo il medesimo accoppiamento contro natura non mi permetterà di essere presente alla fiera di Milano con Mozilla Italia 🙁

Breve riassunto delle puntate precedenti.

Firefox 3

Lo string freeze l10n per la RC1 è stato posticipato di due giorni (spostato dall’8 aprile al 10). Dal punto di vista della localizzazione l’ultima settimana è stata abbastanza delirante per il sottoscritto.

Mac

Tanto per cambiare si parla di restyling della linea macbook e macbook pro: via la plastica brutta e cattiva dai macbook, look&feel simile a quello dei nuovi iMac. Personalmente trovo orribile l’idea di un notebook con l’aspetto dell’attuale iMac.

Flickr

Ma da quando ci sono i video?


Punto della situazione

13 Gennaio 2008

Eccomi qua, ancora in debito di un paio di post sulla EOS 40D e sul Microsoft Web Solutions Toolkit per cui non trovo il tempo di fare prove e la voglia di scrivere. La causa di questa apatia mista a fastidio è duplice: da un lato la mancanza di tempo – per fare un esempio, tra pacchi inviati e ricevuti casa mia sembra un hub di smistamento in questi giorni – , dall’altro una profonda sensazione di insofferenza che mi sale ogni volta che guardo l’editor di WordPress.

Il motivo è presto spiegato: nei giorni scorsi ho ricevuto la seconda minaccia di denuncia per quanto scrivo in questo blog (per i lettori più “giovani”, ecco la prima).

Non si tratta di IBS, H3G, TopHost o simili – con buona probabilità in quel caso avrei ricevuto direttamente comunicazioni da uno studio legale –, si tratta di un individuo che si ritiene diffamato e danneggiato da quanto ho scritto in passato. Sia ben chiaro: non ho alcuna intenzione di spiegare chi sia la persona in questione o indicare il post incriminato, e chi sapesse (o ritenesse di sapere) di chi sto parlando è pregato di tenere le proprie opinioni per sé 😉

Benché abbia già ricevuto un parere legale confortante dall’amico che mi ha aiutato nella prima occasione – a lui va tutta la mia stima e la mia riconoscenza –, non posso nascondere che il fastidio permane: tra le altre cose il primo episodio si è verificato in un periodo non certo felice per la mia famiglia, e questo contribuisce ad alimentare ricordi dolorosi.

[MODE PERRY MASON]

Se c’è un aspetto che quell’esperienza ha ulteriormente rafforzato in me è di scrivere sempre con nozione di causa e mai d’istinto, ma ancor di più, per quanto sia possibile farlo rimanendo dietro a un monitor, di andare oltre quello che è il semplice mio sentire soggettivo rispetto a storie, fatti e situazioni di cui sono protagonista reale e che possono riguardare direttamente o indirettamente altre persone con cui interagisco, in passato come nel presente.

Proprio per questo, conscio anche del mio ruolo e responsabilità, scrivo di vicende vere, accadute (non è certo il dato temporale a farle apparire come mai esistite) dimostrate e dimostrabili tramite fonti o documenti terzi, senza nessuna costruzione interpretativa o congettura volutamente contraria a priori, con toni opportuni e consequenziali a ciò che viene raccontato.

I fatti per quello che sono, per come, alla luce della loro negatività o positività,oggettivamente appaiono senza analisi, svisceramento malizioso o dietrologia, senza stare a domandarsi le cause o i motivi che ne hanno determinato lo svolgimento ma confrontandoli soltanto con quella che è la mia idea delle cose e della vita senza influenzare nessuno; cercando altresì, per quanto possibile, che questa caratteristica di verità, riscontrabile e documentabile da chiunque senza accessi privilegiati, risulti sempre anche alla base degli scritti di coloro che intervengono nel mio spazio, lasciandoli alla loro libera e responsabile opinione.

Questo perché là fuori, nel mondo reale e non virtuale, ci sono persone che non possono (volontariamente o impossibilitate a farlo) o non vogliono difendersi attraverso il confronto e la discussione e useranno altri strumenti (per lo più errati). Persone non disposte a riconoscere e comprendere le regole che accomunano tutti noi che operiamo nel web e che implicitamente accettiamo nel momento in cui decidiamo di farne parte.

A questo punto credo di aver dato anche troppo spazio a questa assurda questione; con questo post desideravo solamente spiegare il mio attuale stato d’animo e farne partecipe chi mi segue.

Da questo momento in poi, se necessario, mi adopererò di fronte a questa questione seguendo soltanto quelle che sono le modalità più opportune e giuste a cautelare la mia persona e la mia professionalità. Sono convinto di essere ampiamente dalla parte della ragione – confortato in questo anche dall’appoggio morale e materiale di amici e colleghi che hanno già espresso da subito la loro solidarietà e la loro volontà a essermi vicini concretamente in questa storia –, e sono disposto a perderci tempo, soldi e fegato se mai fosse necessario farlo.

[/MODE PERRY MASON]

A breve questo blog tornerà a essere meno incazzoso. Forse.


Riprendo un’idea interessante di Tambu e vi presento lo pseudoZeitgeist per il 2007.

Top 10 keyword

  1. blonde
  2. svchost.exe
  3. svchost
  4. pseudotecnico
  5. bikini
  6. lost season 3
  7. rthdcpl.exe
  8. xps m1330
  9. f24 telematico
  10. pdf creator vista

Avrei pensato ad almeno una keyword legata alla fotografia o Mozilla, invece nulla. Primo argomento fotografico è “Canon 50mm” in posizione 69 (non lasciatevi andare a pensieri sconci, brutti maiali 😛 ) e “Firefox 2.0.0.3” in posizione 74.

Vi starete chiedendo: ma cosa c’entrano la keyword 1 e 5 con questo blog!? Colpa di un commento del rapitore di sciarpe.

Post più letti

  1. Cosa mi tocca fare (vedi commento del Beggi)
  2. SVCHOST.EXE al 100%
  3. Nuovo virus: schermo nero dopo il bios
  4. Indeducibilità spese acquisto e gestione automezzi (Prodi vergognati)
  5. SBS Usb BlueTooth Adapter

Provenienza dei visitatori

Motori di ricerca:  69,82%
Traffico diretto: 12,56%
Siti di provenienza: 17,61%


Canon 50mm ƒ1.4 vs ƒ1.8

Negli ultimi tre anni ho accumulato una discreta quantità di materiale fotografico: inevitabilmente si sono creati dei doppioni e delle sovrapposizioni sulle focali, per cui non tutto l’attuale corredo viene sfruttato adeguatamente.

Prima di passare attraverso eBay e considerato l’interesse manifestato da alcuni lettori in passato, ho deciso di creare una pagina su questo blog con l’elenco degli oggetti in vendita: per il momento è presente solo materiale fotografico, in futuro potrei inserire anche materiale elettronico.

Come potrete notare nell’elenco è presente anche la mia attuale macchina fotografica con il relativo battery grip: dal momento che ho intenzione di passare a una EOS 40D, o magari a una EOS 5D mark II se esce con tempi e prezzi ragionevoli, non ho intenzione di vendere separatamente il battery grip e la batteria aggiuntiva 😉

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