Basta, grazie

29 Giugno 2008

Si ringrazia Wikio (senza link), per aver creato l’ennesimo concorso frantuma gonadi (senza link) in cui si regala l’oggetto tecnologico del momento. Da esperti conoscitori del web non hanno richiesto link per la partecipazione, no, hanno fatto un passo ulteriore:

  • io Wikio ti fornisco un codice sponsor al momento dell’iscrizione;
  • se il vincitore ha usato il tuo codice sponsor per iscriversi, anche tu vinci l’ifon;
  • ti metto a disposizione un modulo web per “invitare” i tuoi “amici” e un banner da inserire nel tuo blog/sito (quindi i link non li chiedo ma li ottengo ugualmente… astuti come una faina dai capelli azzurri).

Conseguenza: non solo trovo post sull’argomento nel feed reader, ma trovo anche qualche fenomeno che pensa bene di usare la mia mail per segnalarmi questa straordinaria opportunità. Grazie di cuore, sig. Wikio, davvero.

P.S. La cosa del modulo web per invitare gli amici sarebbe da confermare: non sono iscritto né ho alcuna intenzione di farlo, so solo che ho ricevuto una mail proveniente da un JavaMail su XXX.wikio.net

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La domanda del secolo

25 Giugno 2008

Meglio avere i commenti che funzionano ad minchiam o non averli del tutto? A voi l’ardua sentenza 😉

Ecco il commento che, nonostante i ripetuti tentativi, non sono riuscito a inserire sul blog di Mantellini:

Definire “blog” un sito in base alla piattaforma che utilizza è quantomeno bizzarro (nonché limitativo). Uso lo stesso strumento – la mia voce – per parlare da solo davanti allo specchio e per discutere con le altre persone, ma questo non significa che il risultato, in termini di risultati e benefici, sia lo stesso.

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Di blog e diffamazione

10 Giugno 2008

Sergio Sarnari, conosciuto ai tempi del barcamp marchigiano, scrive un post in cui parla delle sue disavventure con una ditta di arredamenti: il tono del post è civile, si tratta in fondo della cronologia quasi asettica degli avvenimenti.

In questi casi la società tirata in ballo ha due possibilità:

  • risolvere il problema del cliente, magari perdendoci qualche euro (esempio). Alla fine la spesa sarà inferiore a quella di una campagna pubblicitaria, il risultato quasi sicuramente superiore: con buone probabilità hai una persona, sul web e nella vita reale, che parla bene di te e del tuo lavoro e ne hai una in meno che si lamenta;
  • adire le vie legali, ritenendosi diffamata.

Valutando pro e contro, mi sembra evidente quale delle due strade sia più conveniente (ammesso di non chiedere 400.000€ come risarcimento, cercando anche di capire come venga formulata tale cifra), ma evidentemente non tutti la pensiamo allo stesso modo.

P.S. a tempo perso consiglio la lettura della parte Perry Mason di questo post, e spero vivamente che Sergio abbia verificato per bene che l’autore dell’ultimo commento sia chi sostiene di essere 😉

P.P.S. forse è davvero il caso di comprare mobili da Ikea e scrivere solo cazzate sui blog (più gente, più commenti, meno sbattimento)


Post iWordCamp

12 Maggio 2008

Matt

Ok, eccoci al tanto atteso (ma quando mai?) resoconto post barcamp: questa volta cercherò di non dilungarmi come mio solito.

Prima considerazione: è la prima volta che sfrutto i parcheggi di scambio dell’ATM (Cascina Gobba) e uso la metro per raggiungere la destinazione (Triennale). In totale ho speso la misera cifra di 4,10€ per lasciare la macchina parcheggiata nove ore e farmi un’oretta di metro: ma chi te lo fa fare di metterti in macchina in mezzo al traffico di Milano?

Dopo un giro turistico all’interno del Castello Sforzesco (Maurizio ci teneva molto, eravamo in anticipo e abbiamo deciso di accontentarlo) e aver constatato che trovare un milanese a Milano è impresa impossibile, soprattutto se ne cerchi uno con nozioni minime di viabilità locale, si arriva a destinazione.

Ora, non starò a descrivervi il piacere di rivedere un sacco di belle persone, incontrarne di nuove (compreso un tenero codice fiscale™ che litiga con le connessioni, mica roba da tutti i giorni), e non vi parlerò nemmeno della sensazione di vuoto che ti sale il giorno dopo (i barcamp danno assuefazione, sappiatelo). Ci tengo a ringraziare ancora Wolly per l’organizzazione (provateci voi a organizzare un barcamp da soli, poi ne riparliamo), e Ma.tt per la presenza e la disponibilità: considerato il carattere di altri ragazzi prodigio del web 2.0, Matt Mullenweg è veramente un gioiello (peccato solo che usi Nikon).

L’iWordCamp è stato sicuramente un barcamp atipico:

  • niente striscioni, magliette, badge o gadget assortiti. Questo dimostra, alla faccia di chi parla di gente affamata di tramezzini e gadget, che il successo di un barcamp non si misura con il numero delle cazzabubbole che si portano a casa o con i soldi offerti dagli sponsor;
  • la mancanza dei badge non si è fatta sentire, forse perché ormai si riesce ad associare quasi sempre un nick a un viso (io ne ho mancati comunque un paio, mi rifarò la prossima volta);
  • niente pranzo organizzato: basta scegliere un luogo a poca distanza da diversi punti di ristoro (Parco Sempione), e nessuno ne sentirà la mancanza;
  • speech all’aperto e all’ombra: secondo me è davvero la soluzione definitiva, quella che ti fa esclamare «Mai più senza!». Seduti su comodi divanetti disposti ad anfiteatro, sotto l’ombra di un tendone, con la persona che parla nel mezzo (si è sentita solo la mancanza di un microfono, ma se uno voleva ascoltare poteva farlo tranquillamente). In realtà qualcosa di simile era già stato fatto al RomagnaCamp, con due problemi: il sole a picco nel pomeriggio e l’andirivieni di persone (d’altronde eravamo in spiaggia, non si potevano sopprimere i bagnanti rumorosi). Gli stessi divanetti sono serviti nel pomeriggio per il couch-speech di Andrea – che la prossima volta è pregato di indossare una camicia che non faccia andare in palla gli esposimetri 😛 – e per rilassarsi facendo quattro chiacchiere.

Concludendo, credo ci sia molto da imparare da questo barcamp milanese 😉

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Questa mattina ho finito di caricare su Flickr tutte le fotografie dell’iWordCamp (124 foto).

Giusto per avere una versione alternativa, ho caricato un video su YouTube realizzato con iPhoto+iMovie e circa metà delle fotografie pubblicate. La musica di sottofondo è rilasciata sotto licenza Creative Commons (Meant to be, Rob Costlow)


foto di Daquella manera

Dato un blog X, gestito da uno o più autori e seguito fedelmente tramite feed reader.

Dato un blogger Y il cui blog è stato segato dal feed reader ai tempi delle guerre puniche.

Il fatto che Y scriva sul blog X comporta:

  • probabilità pari a 0 che io ricominci a leggere il blog di Y;
  • buone probabilità che il blog X venga segato dal feed reader al ripetersi dell’evento.

La sensazione è un po’ quella di andare al mercato, comprare una cassetta di arance navel e passare il week-end a sputacchiare semi tra un’imprecazione e l’altra.

Concludendo, il guest blogging è male.

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