Mi riferisco a questo articolo.

Titolo dell’articolo: “Virus coreano dentro Mozilla e Thunderbird”
Significato del titolo per una persona normale: c’è un virus coreano dentro Mozilla e Thunderbird!
Un titolo migliore poteva essere: “Virus nelle versioni coreane di Mozilla Suite e Thunderbird”. Ma vuoi mettere quanto meno “scoop” avrebbe fatto il titolo corretto?

Scendendo un po’ più nel tecnico: a chi non usa i due programmi in coreano, la notizia non interessa assolutamente.
Quelle due versioni sono build localizzate create dai team di localizzazione, non da mozilla.org tramite CVS, ed inviate allo staff; in che modo queste build potevano infettare le altre localizzazioni? Nessuno.

Qualcuno dovrebbe anche spiegare alla redazione di Zeus News che non esiste un software “Mozilla”, al massimo esistono Mozilla Firefox, Mozilla Suite e Mozilla Thunderbird. Si scopre leggendo l’articolo che secondo loro Mozilla=Mozilla Suite.

Aggiungiamo un frammento alla storia di Zeus News: queste sono le scuse inviate dal responsabile della localizzazione coreana sulla mailing list del gruppo l10n

Dear l10n collegues,
This is Channy Yun, the mozilla korean community. As you know, Linux Mozilla 1.7.6 and Thunderbird 1.0.2 Korean was infected. This news was slashdotted in http://linux.slashdot.org/linux/05/09/21/1252213.shtml

Rafael offered public security advisory (September 21, 2005) in http://www.mozilla.org/security
This infection was related to the hacking of mozilla.or.kr. http://mozillazine.org/talkback.html?article=6771 . This server was reinstall of latest linux version and moved to my company’s IDC under firewall and IDS system. (My company is 1st korean portal, Daum.net owned Lycos.com)

Anyway I’m sorry for my mistake to make infected builds and to disappoint you.
I’ll be careful to do it more and more.


Sommerso dallo spam

23 Settembre 2005

Il temuto giorno è arrivato: nelle ultime 48 ore ho ricevuto qualcosa come 30 commenti generati da bot. Visto che il numero continua a crescere, è indispensabile trovare una soluzione.

Personalmente non sono attratto dai cosiddetti captcha, in cui si obbliga l’autore del commento ad inserire le lettere visualizzate in un’immagine: sono fastidiosi per l’utente e intervengono pesantemente sui file di WordPress.

Cercando nella vasta collezione di plugin disponibili, ho trovato questo Hashcash: il plugin in questione richiede solamente che JavaScript sia attivo sul browser dell’utente che vuole inserire il commento.
Perché esclude i bot? Semplice, i bot non sono in grado di calcolare la stringa generata automaticamente dal browser in quanto sprovvisti di funzionalità JavaScript.
È anche possibile fare in modo che venga generato un registro, di dimensione massima configurabile dall’utente, da inviare all’indirizzo e-mail dell’amministratore del blog.

Nei prossimi minuti cercherò anche di installare il plugin LiveCommentPreview, il quale permette di visualizzare un’anteprima del commento durante la scrittura (visto sul blog di BlackBird).

Fatemi sapere se ci sono problemi 😉 ; nella peggiore delle ipotesi (commenti ko), l’indirizzo e-mail è blog[at]pseudotecnico[dot]org


Venezia

21 Settembre 2005

Oggi ho coronato uno dei miei sogni: trovare l’acqua alta a Venezia in una giornata di sole!
La giornata è stata splendida, nemmeno una nuvola alla faccia dei meteorologi, e mi sono potuto divertire a girare per piazza San Marco a piedi nudi, pantaloni arrotolati e scarpe appese allo zaino.

Divertente vedere gli stranieri aggirarsi con scarpe e calze in una spanna d’acqua.

Gabbiano in mezzo a piazza San Marco

gabbiano

Folla in piazza San Marco

folla


Mouse cordless

20 Settembre 2005

Telefonata surreale.

U (utonto): “Salve, sa per quel portatile che ho comprato da un paio di settimane? Ecco, vorrei usare un mouse normale ma quello dei miei pc non riesco a farlo entrare nella presa…”
P (pseudotecnico): (mumble mumble) ad occhio e croce in ufficio ha solo mouse PS2, probabilmente ha tentato di infilare l’attacco del mouse nell’uscita video… “Sì, ha bisogno di un mouse con attacco usb, ormai i portatili non li fanno più con attacchi PS2”
U “Va bene anche quello a infrarosso?”
P: “Veramente non può esistere un mouse ad infrarosso, sarebbe un pesce d’aprile, non un topo… il mouse senza fili va ad onde radio, però dipende dall’attacco della base: se è vecchia è sicuramente PS2”
U “Ma io non ce l’ho la base!”
P: Dal momento che non ha un Mac e di bluetooth non se ne parla…”Non si preoccupi, i casi sono due: ha una base a mezzaluna tipo Logitech infrattata da qualche parte, oppure ha un trasmettitore integrata nell’attacco PS2″
U “Ma io non ce l’ho la base!” (che è? Si è incantato il disco?)
U “Se non si fida, facciamo così: guardi dietro alla scrivania, cerchi dove normalmente stanno i cavi della tastiera e del mouse e risalga, vedrà che qualcosa trova…”

Magari un cervello?

Li odio quando non si fidano…


Semplicità Apple

19 Settembre 2005

Continuo a convincermi ogni giorno che passa che il Mac sia il computer ideale per l’utente medio: riesci a farci praticamente tutto senza bisogno di perdere tempo ad installare strani software.

Oggi mi trovavo stravaccato sul divano di casa con il mio PowerBook e navigavo connesso al router ADSL via wireless (integrato); per curiosità, ho provato a collegare il cellulare, un Sony Ericsson k700i, via Bluetooth (integrato). Finora avevo fatto solo la sincronizzazione della Rubrica Indirizzi via iSync.

Senza bisogno di installare alcun software di terze parti, con il cellulare connesso è possibile:

  • avviare una chiamata oppure inviare un sms verso uno dei numeri presenti in Rubrica Indirizzi
  • ricevere la notifica degli SMS ricevuti
  • ricevere la notifica delle chiamate perse, con la possibilità di richiamare o inviare un SMS in risposta
  • utilizzare il cellulare come un telecomando per il PowerBook

Il cellulare suona, chiudo il coperchio del PowerBook; torno dopo 5 minuti e, quando rialzo lo schermo, il sistema ritorna bello pimpante e perfettamente funzionante nel giro di 1 secondo.
Mediamente 1 volta su 3 lo stand by di Windows mi lascia a piedi…


Linux – SME Server

18 Settembre 2005

Proseguono le prove con quello che dovrebbe diventare un mail&samba server: oggi ho provato a scaricare ed installare SME Server 6.01.

È una distribuzione Linux decisamente atipica: l’unica richiesta in fase di installazione è quella che permette di optare per l’installazione su singolo hard-disk oppure in RAID1 software su due hard-disk.

L’installazione dura circa 15 minuti; al termine della prima configurazione, l’amministrazione del server può essere svolta completamente da remoto tramite interfaccia web.