Ormai credo di aver già affrontato una decina di computer con questo assurdo virus. La prima versione era veramente banale: bastava partire in modalità provvisoria ed eliminare il collegamento in esecuzione automatica. Gli ultimi sono decisamente meno semplici da sistemare: il virus parte anche in modalità provvisoria e, onestamente, non ho ancora avuto il tempo di capire in quale parte del registro si annidi (sicuramente non nei vari Run, RunServices, ecc.).

Tra le decine e decine di pagine dedicate all’argomento nessuna – o almeno non quelle che ho visto – proponeva la soluzione più semplice, quando applicabile:

  • parti in Modalità provvisoria con prompt dei comandi;
  • lancia explorer dal prompt dei comandi;
  • utilizza il Ripristino configurazione di sistema per tornare ad uno stato funzionante.

Finora ha sempre funzionato. In un caso con Windows 2000 è bastato avere un secondo utente amministratore per rimuovere gli eseguibili dall’altro profilo (andando un po’ per tentativi).

Altro dubbio: ma da dove caspita entra ‘sto virus? In alcuni casi il computer infetto era chiaramente andato su siti poco raccomandabili (leggere i titoli delle pagine al ripristino di Firefox è stato divertente…), probabilmente con versioni di Java vetuste, e gli antivirus installati non hanno reagito.

L’ultimo computer è il più curioso (e inquietante):

  • il proprietario mi dice di averlo lasciato aperto sulla pagina della posta di Libero, e di averlo trovato inchiodato al ritorno;
  • nel ripristino di sistema ho trovato un’installazione di Windows Update pochi minuti prima del “danno”. Quel punto di ripristino conteneva già il virus;
  • ho ripristinato il punto precedente e Windows Update non ha trovato nessun aggiornamento successivo da installare.

Aggiornamento sulla questione numerazione fatture. Non ho parole, solo parolacce (vedi risoluzione n. 1/E del 10 gennaio 2013)

Peraltro, qualora risulti più agevole, il contribuente può continuare ad adottare il sistema di numerazione progressiva per anno solare, in quanto l’identificazione univoca della fattura è, anche in tal caso, comunque garantita dalla contestuale presenza nel documento della data che, in base alla lettera a) del citato articolo 21, costituisce un elemento obbligatorio della fattura.


Nel caso vi fosse sfuggito (come sia possibile lo ignoro, visto che il decreto legge è dell’11 dicembre ed entra in vigore 20 giorni dopo…): il decreto legge n. 216 dell’11 dicembre 2012, detto dagli amici “salva infrazioni”, contiene diverse disposizioni relative alla fatturazione. La più importante, visto che tocca qualunque azienda a prescindere da rapporti con l’estero, è che la fattura “deve avere un numero progressivo che la identifichi in modo univoco”.

In altre parole: niente più numero progressivo che riparte ad inizio anno ma numero identificativo univoco (es. 2013-1, 2013-2, ecc.). Ulteriori dettagli sono disponibili su vari siti di associazioni di categoria (ad esempio questo), anche se

Così operando, si ritiene sia garantito il rispetto della progressività e della univoca identificazione previsto dalla norma. Sull’argomento è necessario un chiarimento dell’Agenzia delle entrate peraltro già richiesto dalle case produttrici di software.


WordPress multilingua

17 Dicembre 2012

Tempo fa avevo accennato al discorso blog multilingua con WordPress. Fino alla versione 3.4 ho sempre utilizzato il plugin qTranslate, scoperto ereditando in gestione una vecchia installazione di WordPress (mannenews.com). Il problema è che lo sviluppatore di questo plugin è praticamente sparito dalla circolazione e ci sono evidenti problemi di funzionamento con WordPress 3.5 (aggirabili mettendo pezze al codice fornite da un utente del forum).

Per il momento ho deciso di provare WPML. È un plugin a pagamento, il costo è ragionevole e ci sono 30 giorni per valutarne il funzionamento, sembra essere ben fatto anche se per il momento sono bloccato con l’importazione dei contenuti da qTranslate (ticket in sospeso con l’assistenza): il plugin di importazione funziona correttamente per “pulire” il codice lasciando una sola lingua, crea invece parecchio caos quando vengono mantenute più lingue. Il numero elevato di utenti del plugin e il fatto che sia a pagamento dovrebbe garantire la continuità e la tempestività dello sviluppo, cosa non da poco quando ti trovi con un sito con 600 articoli e 70 pagine…

P.S. non c’entra nulla, ma dopo 8 anni di attività ho finalmente un logo aziendale decente 🙂


Situazione: server con Windows Server 2008 R2 Foundation, il collegamento funziona perfettamente con la versione 2.1 del client RDC per Mac. Una volta attivato il server di licenze Remote Desktop, quando si cerca di collegarsi questo è il messaggio di errore: “L’utente è stato disconnesso dal computer Windows a causa di problemi relativi al protocollo di gestione licenze”.

Possibili soluzioni:

  • scaricare una versione 2.1.2 non definitiva del client Microsoft (link in questa discussione, basta cercare “dropbox”);
  • utilizzare Cord in sostituzione del client Microsoft per connettersi al server.

Disclaimer: questo post non è una marchetta, nessuno mi paga o mi ha pagato per scrivere queste cose 😉 Ogni tanto sono semplicemente in vena di condividere un po’ di esperienza raccolta sul campo.

Come dicevo nell’altro post, la maggior parte del mio lavoro consiste nell’installare e fare assistenza su pc e software in ambiente Windows. Faccio questo lavoro da quasi 13 anni e per lungo tempo l’azienda con cui collaboro si è rivolta al mercato degli assemblatori piuttosto che ai computer di marca. I motivi sono presto spiegati: non mi è mai passato per la testa di mettermi ad assemblare pc direttamente, l’assemblaggio ti consentiva di creare soluzioni ad hoc a costi ragionevoli, avevo qualcuno a cui dare la colpa se le cose non funzionavano a livello di hardware.

Quando è saltato il primo assemblatore ci siamo rivolti a Maxdata: computer ottimamente realizzati, a prezzi ragionevoli e con possibilità di richiedere macchine o server personalizzati dalla Germania. Peccato che la filiale italiana sia fallita. Dopo Maxdata sono saltati altri 2 assemblatori, per cui abbiamo (ho) iniziato a guardarmi intorno nel mondo dei computer di marca.

Scartato Acer per l’esperienza con i notebook: non posso perdere ore a disinstallare garbage ogni volta che consegno un computer nuovo al cliente. Speravo che la situazione fosse cambiata ma, a giudicare dal notebook che ho installato ieri mattina, così non è.

Scartato Asus perché i prodotti desktop sono veramente poco significativi (è invece, scorte permettendo, il nostro fornitore principale per i notebook).

Scartato HP dopo una pessima esperienza con un PC “naked” (venduto senza sistema operativo, ho perso qualcosa come 4 ore per riuscire a sistemare tutti i driver).

Scartato Dell perché diventa difficile rivendere un prodotto simile al cliente finale. Personalmente possiedo un desktop Vostro e non me ne posso lamentare, se mai ricomprerò un desktop alla morte dell’attuale, quasi sicuramente non sarà un Dell.

Per curiosità ho provato Fujitsu Siemens e me ne sono innamorato:

  • i computer sono ben realizzati a livello di cablaggio e materiali (principalmente Esprimo P400 o P500, più qualche occasionale server Primergy TX100). Non avendo un’esperienza significativa con i server non me la sento di consigliare Fujitsu anche per quel settore, anche se non posso certo lamentarmi dei server che ho in gestione;
  • la prima accensione (configurazione partizioni, scelta lingua, ecc.) avviene normalmente in tempi umani, anche se varia da modello a modello;
  • non ci sono scelte strane in stile Lenovo: decido io come devi usare i tasti funzione sulla tastiera e dovrai penare per farli funzionare normalmente;
  • la quantità di crapware installato è ridotta al minimo. Tipicamente l’unico software che devo disinstallare è Norton insieme a un paio di barre degli strumenti per Explorer;
  • hanno un simpatico software chiamato DeskUpdate che permette di scaricare e installare tutti gli aggiornamenti di driver e BIOS.

Finora ho dovuto chiamare l’assistenza una volta sola (pc nuovo, alimentatore bruciato dopo 20 minuti) e i tempi sono stati rapidi. Non posso dire lo stesso di HP, ad esempio, che mi ha fatto penare una settimana per avere i dischi di un server completamente fermo (2 dischi bruciati, su un server con 2 dischi).

Prima o poi mi deciderò a provare un notebook di Fujtisu Siemens. In questo periodo sto cercando di farmi una cultura sul mondo degli Ultrabook, se solo avessero un portatile leggero, non troppo costoso e con una risoluzione diversa dal solito 1333×768…