Disclaimer: questo post non è una marchetta, nessuno mi paga o mi ha pagato per scrivere queste cose 😉 Ogni tanto sono semplicemente in vena di condividere un po’ di esperienza raccolta sul campo.

Come dicevo nell’altro post, la maggior parte del mio lavoro consiste nell’installare e fare assistenza su pc e software in ambiente Windows. Faccio questo lavoro da quasi 13 anni e per lungo tempo l’azienda con cui collaboro si è rivolta al mercato degli assemblatori piuttosto che ai computer di marca. I motivi sono presto spiegati: non mi è mai passato per la testa di mettermi ad assemblare pc direttamente, l’assemblaggio ti consentiva di creare soluzioni ad hoc a costi ragionevoli, avevo qualcuno a cui dare la colpa se le cose non funzionavano a livello di hardware.

Quando è saltato il primo assemblatore ci siamo rivolti a Maxdata: computer ottimamente realizzati, a prezzi ragionevoli e con possibilità di richiedere macchine o server personalizzati dalla Germania. Peccato che la filiale italiana sia fallita. Dopo Maxdata sono saltati altri 2 assemblatori, per cui abbiamo (ho) iniziato a guardarmi intorno nel mondo dei computer di marca.

Scartato Acer per l’esperienza con i notebook: non posso perdere ore a disinstallare garbage ogni volta che consegno un computer nuovo al cliente. Speravo che la situazione fosse cambiata ma, a giudicare dal notebook che ho installato ieri mattina, così non è.

Scartato Asus perché i prodotti desktop sono veramente poco significativi (è invece, scorte permettendo, il nostro fornitore principale per i notebook).

Scartato HP dopo una pessima esperienza con un PC “naked” (venduto senza sistema operativo, ho perso qualcosa come 4 ore per riuscire a sistemare tutti i driver).

Scartato Dell perché diventa difficile rivendere un prodotto simile al cliente finale. Personalmente possiedo un desktop Vostro e non me ne posso lamentare, se mai ricomprerò un desktop alla morte dell’attuale, quasi sicuramente non sarà un Dell.

Per curiosità ho provato Fujitsu Siemens e me ne sono innamorato:

  • i computer sono ben realizzati a livello di cablaggio e materiali (principalmente Esprimo P400 o P500, più qualche occasionale server Primergy TX100). Non avendo un’esperienza significativa con i server non me la sento di consigliare Fujitsu anche per quel settore, anche se non posso certo lamentarmi dei server che ho in gestione;
  • la prima accensione (configurazione partizioni, scelta lingua, ecc.) avviene normalmente in tempi umani, anche se varia da modello a modello;
  • non ci sono scelte strane in stile Lenovo: decido io come devi usare i tasti funzione sulla tastiera e dovrai penare per farli funzionare normalmente;
  • la quantità di crapware installato è ridotta al minimo. Tipicamente l’unico software che devo disinstallare è Norton insieme a un paio di barre degli strumenti per Explorer;
  • hanno un simpatico software chiamato DeskUpdate che permette di scaricare e installare tutti gli aggiornamenti di driver e BIOS.

Finora ho dovuto chiamare l’assistenza una volta sola (pc nuovo, alimentatore bruciato dopo 20 minuti) e i tempi sono stati rapidi. Non posso dire lo stesso di HP, ad esempio, che mi ha fatto penare una settimana per avere i dischi di un server completamente fermo (2 dischi bruciati, su un server con 2 dischi).

Prima o poi mi deciderò a provare un notebook di Fujtisu Siemens. In questo periodo sto cercando di farmi una cultura sul mondo degli Ultrabook, se solo avessero un portatile leggero, non troppo costoso e con una risoluzione diversa dal solito 1333×768…


7 commenti/trackback a “Consiglio desktop: PC Fujitsu Siemens”

  1. Giuliano scrive:

    La risoluzione purtroppo è quella che indichi tu, ma personalmente credo che questo tipo di notebook ibridi possa fare proprio al caso di chi fa un lavoro come il tuo: STYLISTIC Q702 http://notebookitalia.it/fujitsu-stylistic-q702-foto-video-live-15973

  2. flod scrive:

    In effetti potrebbe essere interessante.

    L’idea è quella di avere un notebook leggero (13,3″ o meglio ancora 11,6″) da avere sempre appresso e affiancare al 15″ attuale. La fregatura è che per avere un notebook con risoluzione superiore bisogna andare oltre i 1000€ (Acer S7, Asus ZenBook, MacBook Air).

  3. Andrea Beggi scrive:

    Confermo anche io le stesse buone impressioni per Esprimo e Primergy. Ne ho parecchi in produzione e mai una noia. Ho anche un paio di Esprimo riformattati con Win2008 e messi a fare i server (non fondamentali) che si comportano benissimo: di solito ti dimentichi che esistono. I portatili sono forse un po’ pesanti e esteticamente brutti, ma non ho grande esperienza d’uso.

  4. miki64 scrive:

    Ma i PC Fujitsu Siemens vi risultano che abbiano una buona compatibilità con i s.o. Linux? (domanda un po’ generica, lo so… ma per esperienza so che i Toshiba sono dei buoni PC-Windows ma poi con Linux hanno delle difficoltà)

  5. flod scrive:

    Non usando Linux su desktop da secoli (solo in VM o sul netbook) non ne ho veramente idea

  6. Sn4ke scrive:

    Una casa a cui non ho mai dato particolare peso, mi hai incuriosito…

    Sull’assistenza Hp però trovo strano un’esperienza del genere.
    Ho a che fare spesso con loro, in particolar modo sostituzione di dischi su server. Generalmente il giorno dopo la chiamata ho il pezzo, SATA o SAS che sia. Mi preoccupa sentire così.

  7. flod scrive:

    Premetto che questo è l’unico server HP che abbiamo in giro (“ereditato” insieme al cliente), per cui non ho altre esperienze.

    Il server si è suicidato un martedì di settembre (due dischi morti su due, inutilizzabile). Ho chiamato l’assistenza nel pomeriggio spiegando nel dettaglio il problema, assegnato numero di pratica mi dicono di rimanere in attesa della chiamata del tecnico.

    Il lunedì successivo, dopo svariate telefonate per sollecitare, passiamo direttamente alla gestione reclami del sito. A quel punto veniamo chiamati da un tecnico e i dischi sostitutivi vengono spediti. Risultato: 7 giorni per avere i dischi, 9 giorni per poter riconsegnare il server al cliente.

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