Google Reader e la ricerca

6 Settembre 2007

Tempo fa avevo scritto del mio passaggio a Google Reader per la gestione dei feed e, a distanza di qualche mese, posso ritenermi ampiamente soddisfatto della scelta 😉

A suo tempo avevo indicato due limiti evidenti di Google Reader:

  1. Impossibile cercare tra i feed
  2. Impossibile impostare l’intervallo di aggiornamento

Oggi, proprio leggendo i feed, ho scoperto che il primo problema è stato finalmente risolto. Ovviamente il box di ricerca era già lì, bello come il sole e pronto da usare 😛

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Cos’è il TBPR? Si tratta del ToolBar Page Rank, in altre parole il pagerank che viene visualizzato nella Google Toolbar e in altri strumenti affini, ad esempio l’estensione per Firefox SearchStatus.

Come spiegato da Matt Cuts, il pagerank reale viene continuamente aggiornato e non corrisponde ad un numero intero:

It’s more accurate to think of it as a floating-point number. Certainly our internal PageRank computations have many more degrees of resolution than the 0-10 values shown in the toolbar.

Periodicamente si verifica il TBPR export, la procedura di esportazione del pagerank reale con conseguente aggiornamento del pagerank visualizzato nella Google Toolbar.

Secondo alcuni esperti il prossimo TBPR export si verificherà intorno al 21 luglio: dal momento che il precedente si è verificato nel periodo dello ZenaCamp (con passaggio da PR5 a PR4 di questo blog e momentanea sparizione di tutti i backlink), mi sembra logico che l’aggiornamento avvenga durante il WaveCamp 😛

P.S: A proposito di pagerank, nofollow e cazzabubbole annesse: da queste parti si è deciso di installare il plugin DoFollow, seguendo l’esempio di Stefano Gorgoni 😉


Feedburner e Google

9 Luglio 2007

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In questi giorni abbiamo potuto apprezzare le prime conseguenze dell’acquisto di FeedBurner da parte di Google: i servizi Feed Stats PRO e MyBrand diventano gratuiti e accessibili a tutti gli utenti FeedBurner.

Quale sarà il probabile passo successivo? La possibilità di integrare gli annunci AdSense nei feed.

Molti hanno letto nell’operazione di Google una mossa per acquisire una grande mole di dati sulle abitudini di navigazione degli utenti, facilmente integrabili con quelli già forniti da Google Analytics. Probabilmente è vero: questi ulteriori dati permettono di valutare meglio la “forza” e la visibilità di un sito e, di conseguenza, gestire al meglio le campagne pubblicitarie e gli inserzionisti.

Altra considerazione: i lettori che seguono un sito o un blog attraverso il feed sono più affidabili di quelli che arrivano sul sito casualmente, magari tramite un motore di ricerca. Probabilmente sono anche meno sprovveduti (ad esempio leggono i feed su Google Reader con Firefox e AdBlock) ma allo stesso tempo più fedeli di un visitatore occasionale.

In realtà FeedBurner già possiede una forma di pubblicità: si tratta di banner pubblicitari da inserire nel feed o nel sito, attraverso un programma denominato FAN (FeedBurner AD Network). Questo programma presenta però dei limiti evidenti:

  • l’accesso al programma è complesso. Si entra a far parte del FAN solo tramite richiesta e approvazione dello staff sulla base di criteri quali: la frequenza di aggiornamento dei contenuti, il numero di accessi, la lingua utilizzata;
  • il numero di campagne disponibili, quantomeno per l’italiano, è risibile. In un paio di mesi ho ricevuto solo due proposte: una delle 3M, che ogni tanto vi capiterà di incrociare nei miei feed, e una della Symantec (rifiutata dal sottoscritto per motivi ideologici 😛 ).

Quanto dovremo aspettare per vedere i banner AdSense nei feed? Secondo me si tratta solo di scommettere sul “quando”, non sul “se” 😉

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Google Reader

2 Luglio 2007

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Nei giorni scorsi ho deciso di abbandonare Vienna per un lettore di feed online; per il momento la scelta è caduta su Google Reader.

Il motivo della scelta feed reader online+Google Reader è abbastanza semplice:

  • spesso mi capita di usare il pc Windows dell’ufficio: trattandosi di un pc condiviso non avrebbe senso installarci un feed reader con le mie fonti, senza contare i problemi di sincronizzazione con il software di casa.
  • Firefox è sempre aperto con il login effettuato sulla mia casella GMail (la utilizzo come casella catch-all, per cui tutte le mail arrivano in copia su questa casella) e Google Reader mi permette di avere un lettore di feed senza bisogno di fare ulteriori login

La prima considerazione è che il tempo di lettura dei feed si è ridotto drasticamente: tutti i nuovi elementi vengono visualizzati in un’unica pagina, scorrendola verso il basso gli articoli vengono marcati automaticamente come letti, non ci sono tempi di latenza nel passaggio da un post all’altro (cosa che invece succede con Vienna o con un lettore di feed stand-alone).

Con Google Reader riesco a leggere i miei 224 feed in tempi rapidissimi; se incontro un articolo interessante ma lungo posso semplicemente marcarlo come starred e riprenderlo con calma in un secondo tempo.

Quali sono i difetti emersi in questi pochi giorni di utilizzo?

1) Non è possibile fare una ricerca. Lo so, sembra una barzelletta che un’applicazione Google non consenta la ricerca, ma così è. Se non vi fidate, leggete questa nota nel gruppo di discussione.

2) Tempi di aggiornamento: non è possibile impostare, o quantomeno il sottoscritto non ha trovato la relativa opzione, l’intervallo di aggiornamento (ogni quanti minuti/ore aggiornare i contenuti).
Anche il pulsante Refresh mi lascia qualche serio dubbio: faccio clic e dopo un secondo vedo eventuali nuovi elementi, fisicamente non è possibile controllare oltre 200 feed in quell’intervallo di tempo, senza contare che spesso l’aggiornamento non rileva nuovi elementi che posso visualizzare controllando nel browser la pagina del feed in questione.

Da un certo punto di vista questo difetto è la soluzione al mio premere in modo compulsivo il pulsante Aggiorna di Vienna quando non ho di meglio da fare 😛

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Dopo i problemi di sparizione dei dati su alcuni account GMail, eccone uno decisamente più grave: se avete fatto il login alla vostra casella GMail, gli indirizzi e-mail di tutti i vostri contatti rimangono esposti in chiaro durante la navigazione; vi basterà visitare una pagina costruita ad arte e un qualsiasi malintenzionato potrà recuperare questi dati senza troppe complicazioni.
La causa del problema? I dati vengono memorizzati in file JavaScript accessibili in chiaro via browser. Esempio pratico: fate il login nella vostra casella e-mail e visitate questa pagina.
Se, come il sottoscritto, usate estensioni come GMail Notifier, siete praticamente sempre esposti; personalmente ho fatto una rapida prova, usando una delle mie caselle GMail secondarie, e confermo il problema.

Possibili soluzioni:

  • disattivare JavaScript per i siti non conosciuti (ad es. con NoScript per Firefox)
  • bloccare http://docs.google.com/ con il file hosts (facendolo puntare a 127.0.0.1)
  • fare il logout da GMail e non visitare altri siti nel periodo in cui si è autenticati

UPDATE: dopo mezz’ora persa a decodificare il codice JavaScript inserito nella pagina di Googlified (3 codifiche annidate), posso confermare che il codice si limita a scorrere l’array nel file su docs.google.com e scrivere l’indirizzo nella pagina. Gli indirizzi e-mail visualizzati non vengono utilizzati per altri scopi.

UPDATE 2: Google ha già rappezzato il problema. Mi piacerebbe capire come sono intervenuti: il file di test con lo script aperto in locale continua a funzionare mostrando i contatti, se caricato su un server remoto non riesce a visualizzarli 😕

UPDATE 3: Google ha finalmente corretto il problema 😉

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Previsioni per il 2007

27 Dicembre 2006

Proviamo ad avventurarci sulla pericolosa strada delle previsioni per l’anno nuovo, campo in cui persone più ferrate del sottoscritto hanno sempre preso delle sonore cantonate…

Solo per citare un esempio: per il 2006 Robert Cringely aveva previsto sul fronte Apple un servizio .mac con 1 TB di spazio, frontrow con capacità DVR (Digital Video Recorder), nuovi MAC integrati all’interno di schermi al plasma di grandi dimensioni e una versione di Mac Os X liberamente utilizzabile su qualsiasi pc. Fallimento su tutto il fronte…

Aveva anche previsto un anno di pausa per Google, un anno in cui raccogliere soldi attraverso la vendita di nuove azioni, e infatti Google ha acquisito YouTube per 1.65 miliardi di $…

Il 9 gennaio si terrà al Moscone Center il nuovo keynote di Steve Jobs: cosa ci aspetta? Secondo me è troppo presto per Leopard (le indiscrezioni sull’utilizzo del file system ZFS sono troppo recenti, probabilmente arriverà sugli scaffali in primavera come previsto) e non vedremo un processore QuadCore su un iMac (per lo stesso motivo per cui non aveva senso montare un Conroe, magari se ne riparla nella seconda metà dell’anno).

Il 2007 sarà finalmente l’anno dell’iPod Phone, che sicuramente non si chiamerà iPhone, e dell’iPod 6G: su quest’ultimo non sono così convinto dello schermo intero touch-screen, troppo delicato per un player portatile, in fin dei conti ci sarebbe spazio sul retro per i controlli, oppure una soluzione slide-up con wheel a scomparsa…
Personalmente continuo a sperare in un tablet/ultra portable con Mac Os X da piazzare nella fascia di prezzo dei MacBook.

Altre novità arriveranno sicuramente sul fronte Google. La grande G potrebbe decidere di muoversi nel settore hosting, fornendo un servizio di hosting gratuito con domini di terzo livello e, magari, anche un hosting a pagamento acquisendo un ISP esistente e il relativo parco clienti. Di sicuro da quelle parti non manca l’esperienza nel campo della gestione dei data center
Veniamo alla previsione campata in aria: Google stipulerà accordi (o farà acquisizioni) per integrare informazioni meteorologiche nei propri servizi, in particolare Google Maps.

Sul fronte Microsoft prevedo un 2007 difficile: Windows Vista è, nel bene e nel male, una rivoluzione. I nuovi pc verranno venduti con il nuovo sistema operativo, la parte difficile sarà convincere gli utenti a cambiare il sistema operativo sui pc esistenti (o sostituirli).

Un’altra cosa da tenere d’occhio sarà l’integrazione tra cellulari, connessioni flat e VoIP: peccato che in questo campo contino più gli interessi economici delle limitazioni tecnologiche.

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