Il sub-notebook Apple che verrà (vorrei)
10 Dicembre 2007
In queste settimane il mio feed reader propone continuamente post sull’arrivo a gennaio del nuovo sub-notebook Apple: basta leggere nella stessa frase le parole “Steve Jobs” e “keynote” che immediatamente risorgono dalle ceneri tutti i rumors possibili e immaginabili. In fin dei conti si tratta solo di un mese di pippe mentali (MacWorld, 15 gennaio 2008), niente in confronto a quelle fatte per l’iPod Touch.
Veniamo al dunque:
- secondo Apple Insider si tratterà di un MacBook Pro con display LED da 13,3″. A questo punto mi piacerebbe capire come sia possibile definire “ultra-portable” un notebook con un display simile; personalmente preferirei un 12″ wide ad alta risoluzione.
- secondo Jim Goldman della CNBC, che conosce uno che conosce un tizio che ha un cugggino che frequenta le fabbriche nello sperduto oriente, il nuovo notebook avrà un display LED da 12″, hard-disk a stato solido, spessore ridotto del 50% rispetto agli attuali MacBook Pro e verrà venduto nella fascia dei 1500$
Visto che siamo in periodo di regali, provo a descrivere il MacBook Pro che vorrei (lo chiamerei Giacomo, in alternativa MiniBook Pro):
- Intel Core 2 Duo U7600. Se Leopard gira sul mio G4, non credo abbia problemi con questo ultra low voltage
- display 12,1″ wide LED, risoluzione 1280×800 (God bless spaces and virtual dekstops)
- hard-disk ibrido, i dischi SSD hanno un costo al megabyte ancora eccessivo
- lettore ottico slim (vedi il Toshiba Portégé R500, con lettore da 7mm), che l’ultra-portable è bello ma se devi portarti dietro un lettore esterno è finita la pacchia. Certo che da quelli di Think Different, che hanno rimosso il floppy quando tutti gli ridevano dietro, ci si può aspettare di tutto…
- tastiera non plasticosa come un MacBook Pro che si rispetti
A proposito di memorie a stato solido, è di pochi giorni fa la notizia di prototipi di hard-disk NAND da 2.5″ con capacità di 512GB: costi e tempi di arrivo sul mercato non pervenuti.
BootCamp? No grazie ;-)
27 Novembre 2007
Poi mi chiedono perché preferisco Parallels (virtualizzazione) a BootCamp (dual boot): eccovi un esempio 😉
Reports from trusted sources indicate Apple may have shipped the software update with a known bug, and owners of some Macs have seen their systems become inoperable since installing the software [Nota PT: si parla della 10.4.11],” the publication said. “When restarting, users find their Mac partition hangs in the blue screen. Apple support staff appear to suggest the only solution is to erase the entire drive an all data in order to resolve the problem.”
Zio Steve, che figurone…
P.S. Per adesso con Windows Vista ho collezionato solo un BSOD al risveglio del notebook, un mancato sleep (che mi ha consumato la batteria durante la notte) e un po’ di bestemmie con le reti wireless protette. Sinceramente temevo peggio.
Leopard 10.5.1 e Parallels 3.0: kernel panic?
15 Novembre 2007
Ho appena installato l’aggiornamento di Leopard (10.5.1): tento di avviare Parallels (3.0 build 5160) e il risultato è uno splendido kernel panic 🙁
Si tratta del secondo kernel panic nella mia carriera di utente Mac: il primo era dovuto sempre a Parallels, non ancora compatibile con i nuovi iMac Intel.
Io vi ho avvisati, nel frattempo cerco notizie 🙁
UPDATE: ho dato un’occhiata al forum di supporto di Parallels e non risultano problemi legati in modo specifico alla versione 10.5.1. Dopo il reboot forzato Parallels sembra funzionare normalmente (sgratt sgratt) 😕
Thu Nov 15 21:31:25 2007
panic(cpu 1 caller 0x001A7BED): Kernel trap at 0x36e2298a, type 27=Unknown, registers:
CR0: 0x8001003b, CR2: 0xb01adfec, CR3: 0x00d68000, CR4: 0x00000660
EAX: 0x00000003, EBX: 0x6d626572, ECX: 0x3841f000, EDX: 0x2e527b70
CR2: 0xb01adfec, EBP: 0x2e527bb0, ESI: 0x6d616769, EDI: 0x63216e75
EFL: 0x00000002, EIP: 0x36e2298a, CS: 0x00000008, DS: 0x00000010
Error code: 0x00000000
Backtrace, Format - Frame : Return Address (4 potential args on stack)
0x2e527998 : 0x12b0e1 (0x455670 0x2e5279cc 0x133238 0x0)
0x2e5279e8 : 0x1a7bed (0x45ea20 0x36e2298a 0x1b 0x454484)
0x2e527ac8 : 0x19e517 (0x2e527ae0 0x206 0x2e527bb0 0x36e2298a)
0x2e527ad8 : 0x36e2298a (0xe 0x48 0x70010 0x70010)
0x2e527bb0 : 0x36e22814 (0x3583b332 0xdeadbeef 0x246 0x0)
0x2e527be8 : 0x3583c082 (0x36e22800 0x2e527c1c 0x108 0x7fffffff)
0x2e527d48 : 0x35837940 (0x6e79084 0xc0185405 0x2e527ed0 0x1efb9f)
0x2e527d78 : 0x200a2c (0x13000000 0xc0185405 0x2e527ed0 0x81)
0x2e527db8 : 0x1f3e66 (0x2e527de8 0x246 0x2e527e18 0x1d803e)
0x2e527e18 : 0x1ea123 (0x6e4db00 0xc0185405 0x2e527ed0 0x81)
0x2e527e78 : 0x362e18 (0x46cadb0 0xc0185405 0x2e527ed0 0x2e527f50)
0x2e527e98 : 0x389778 (0x46cadb0 0xc0185405 0x2e527ed0 0x2e527f50)
0x2e527f78 : 0x3da847 (0x4028780 0x6330860 0x63308a4 0x0)
0x2e527fc8 : 0x19ea34 (0x59ebd80 0x1 0x10 0x59ea700)
No mapping exists for frame pointer
Backtrace terminated-invalid frame pointer 0xb06b5ef8
Kernel loadable modules in backtrace (with dependencies):
com.parallels.kext.vmmain(3.0)@0x35836000->0x35845fff
BSD process name corresponding to current thread: Parallels
Mac OS version:
9B18
Kernel version:
Darwin Kernel Version 9.1.0: Wed Oct 31 17:46:22 PDT 2007; root:xnu-1228.0.2~1/RELEASE_I386
System model name: iMac5,1 (Mac-F4228EC8)
Mac Os X Leopard e client last.fm
27 Ottobre 2007
Per il momento l’unica applicazione che mi ha dato problemi su Mac Os X Leopard è il client di last.fm: l’applicazione si avvia al boot ma rimane in stallo, deve essere chiusa tramite il Monitoraggio attività.
Nel dubbio ho provato a riscaricare il pacchetto dal sito (versione 1.3.2.13b) e reinstallarlo: a quanto pare funziona, anche se in maniera anomala. Nel dock appaiono due icone relative a last.fm: l’applicazione funziona, ma in fase di chiusura una delle due istanze rimane bloccata.
Gli sviluppatori sono già consapevoli del problema 😛
We’re aware of there being a fuckload of problems concerning the client and Leopard. Fear not, for work shall be focused on ironing these bugs out in the coming days.
Peraltro ho scoperto una stringa tradotta “with the feet” in Leopard: un’applicazione scaricato?
Leopard, installato
27 Ottobre 2007
Ieri sera, di ritorno da Milano (trasferta infruttuosa, ne scriverò prima o poi), ho trovato ad attendermi il minuscolo pacchetto con Mac Os X Leopard (sinceramente non speravo in una consegna così rapida): stamattina, come prima cosa ho avviato l’installazione in modalità upgrade su Gandalf, il mio “vetusto” PowerBook G4 (15 pollici, 1.5GHZ, 1.5GB di RAM).
Inizio dell’installazione: 6:56
Fine dell’installazione: ore 8:23
Tempo totale per l’aggiornamento: 1 ora e 27 minuti. Aspetto da non sottovalutare, l’aggiornamento avviene in modo completamente autonomo: tralasciando i primi 2 minuti, non è necessaria la presenza di un operatore davanti allo schermo.
Appunti dopo mezz’ora di utilizzo (sto scrivendo questo post da Leopard con Firefox 2.0.0.8):
- pur trattandosi di una macchina con due anni e mezzo di vita sulle spalle e con processore PowerPC, non noto differenze di velocità tra Tiger e Leopard
- adoro Spaces, le transizioni sono assolutamente fluide (dovete attivarlo nelle Preferenze di sistema, sezione Exposé e Spaces)
- gli oggetti negli stack possono essere trascinati con il drag&drop (non lo davo per scontato)
- il mela+shift+3 per fare gli screenshot visualizza le coordinate del cursore sullo schermo, quando si crea una selezione visualizza le dimensioni dell’area selezionata. Per il sottoscritto una manna dal cielo
- si tratterà di farci l’abitudine, ma l’indicazione delle applicazioni aperte (il triangolino nel dock) è decisamente meno visibile rispetto a Tiger
- come potete notare dallo screenshot, le trasparenze abbondano (vedi barra dei menu e dock)
Mac Os X 10.5 (Leopard), ordinato
22 Ottobre 2007
C’ho messo un po’ più tempo del solito per decidermi, ma alla fine ho ordinato Mac Os X 10.5 Leopard (per la gioia di Casper): alla base di questo periodo di riflessione c’è il fatto che con Mac Os X 10.4 (Tiger) mi trovo benissimo, tutti i software funzionano perfettamente e quindi non sentivo tutta questa necessità di cambiare.
Poi mi sono guardato il tour guidato con l’ennesimo attore vestito da mimo, e mi sono chiesto: quanto mi farebbero comodo Spaces e Time Machine? Parecchio, considerando anche che VirtueDesktops sull’iMac non va molto d’accordo con Firefox e Thunderbird (quando li riavvio si chiude sistematicamente).
In fondo si tratta di 129€, poco più del prezzo attuale della licenza di Windows XP Professional o Vista Business in versione OEM (il listino delle licenza OEM è in $, quindi i prezzi subiscono direttamente le oscillazioni del cambio euro/dollaro), più o meno il costo di quel coniglio che tanto va di moda negli ultimi tempi 😛
Non mi resta che aspettare il 29 ottobre, data stimata per la consegna: inizialmente installerò solo sul PowerBook G4 in modalità upgrade (in passato ho sempre preferito il clean install), poi valuterò se sarà il caso di migrare anche l’iMac 😉
A proposito del buon Casper citato all’inizio:
Quelli che per sfogliare un paio di file tocca avere un chipset video Silicon Graphics che nemmeno la Pixar per dar vita all’intero Ratatouille.
Togliendo la frase dal contesto, mi sembra quasi di leggere la descrizione perfetta di Aero 😛