Venerdì scorso ho ricevuto la fatidica telefonata dal call center Tin.it: “salve, la avvisiamo che Tin.it chiuderà entro giugno 2008 e quindi le offriamo il passaggio ad Alice 7 Mega”.
Pur dubitando che Tin.it stia veramente chiudendo – è la terza volta che sento questa storia, cambia solo la data – ho deciso di accettare: il passaggio dovrebbe essere relativamente indolore, potrò continuare a utilizzare il mio router senza astronavi in comodato, pagherò 19.95€ contro 36.95€ attuali (primi due mesi gratuiti, come minimo si dimenticheranno di scontarmeli in fattura).

A quanto pare in questo periodo sono in molti a ricevere la chiamata, speriamo solo che non vada a finire come in ufficio (da queste parti non c’è copertura 20Mbit). Per il momento posso solo registrare la correttezza con cui è avvenuta la richiesta: viene tutto registrato, comprese le condizioni contrattuali e il nome dell’operatore.

A futura memoria, questa è la velocità rilevata da SpeedTest sabato pomeriggio con connessione Tin.it

speedtest_tinit.png

Sabato pomeriggio ne ho approfittato per fare l’aggiornamento del firmware del router: celle ricevute 2.800.615.905, celle trasmesse 81.858.339. Numeri che fan girare la testa (cit.) 😛

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Lo so: ho un’invidiabile capacità di tirarmi addosso la sfiga da solo (quando non me la tirano altri).

Venerdì 13 aprile verso sera
Mi accorgo che la connessione adsl è leggermente “piantata”: parlando con i colleghi scopro che in realtà la lentezza si è presentata da subito (dirmelo pareva brutto…).

Martedì mattina (17 aprile)
Chiamo il 191 e segnalo il problema, mi assicurano l’intervento dei tecnici per la verifica.

Mercoledì mattina (18 aprile)
Io sono a casa mentre intervengono due tecnici con le idee confuse sulla conversione tra KByte/s e KBit/s e sulla presunta necessità di moltiplicare la velocità di download per il numero di pc collegati al router (anche se non stanno facendo una cippa con Internet).

Forse consapevoli di non aver ben misurato la velocità della connessione, lasciano aperta la pratica e tornano nel pomeriggio dove gli mostro:

  1. che il traceroute va per campi subito dopo il router; dopo un 10 secondi la pecorella smarrita ritrova la strada e da quel momento i tempi di risposta sono ottimi
  2. la velocità di upload è buona (costantemente sopra i 200Kbit/s)
  3. la velocità di download si assesta sulla fantasmagorica velocità di 100 e qualcosa Kbit/s, a volte meno
  4. gli stessi risultati si ottengono collegando solo il portatile al router ed escludendo la rete locale

Ovviamente non può essere la linea: sulla stessa linea l’ADSL precedente (Tin.it) viaggiava sopra i 4000Kbit/s

La pratica è ancora aperta e sono in attesa di nuovi contatti da parte di Telecom.

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Dopo la prima infruttuosa visita oggi è tornato il tecnico Telecom (solo, evidentemente ha deciso di sopprimere il giovane aiutante): è arrivato con il router (il pirelli simil netgear bianco sovrappeso) già configurato come richiesto (ip fisso fornito dal sottoscritto, dhcp disattivato) e testato in centrale.

Morale della favola: 5 minuti ed ero online col mio nuovo fiammante IP fisso 😀

Ulteriore buona novella: come promesso dal commerciale gli indirizzi @tin.it funzionano perfettamente (mail.tin.it come POP3 e out.virgilio.it come SMTP).

Insomma, una volta tanto sembra funzionare tutto alla perfezione (sgratt sgratt) .


Leggo questa dichiarazione di Fassino e mi vengono dei dubbi:

E’ interesse strategico del Paese che la rete Telecom resti italiana

Ok, tutto bello, peccato che:

  • mi piacerebbe capire in che modo si possa intervenire nella gestione di un’azienda privata: una bella statalizzazione forzata?
  • forse era il caso di pensarci prima di privatizzarla: stiamo parlando del 1997-1999 e dei governi Prodi e D’Alema, se proprio volete prendervela con qualcuno… Sarebbe bastato scorporare la rete, mantenerla in gestione oppure affittarla per un lungo periodo: non è il mio lavoro ma immagino che esistessero decine di possibili e valide alternative.
  • perché quando il protezionismo è degli altri è brutto e cattivo? Questa non è un frase di Tremonti o Berlusconi, è dello stesso autore della prima citazione 🙄

    La piccola guerra energetica tra Francia e Italia dimostra solo che c’è ancora troppo poca Europa e non troppa. È una ben fragile difesa la tentazione neoprotezionista di fronte all’interdipendenza dei mercati e alla globalizzazione. Con concorrenti come Cina e India si può competere solo se l’Europa gioca la sua dimensione continentale con 450 milioni di abitanti e mette a fattore comune l’enorme potenziale tecnologico, produttivo e finanziario delle economie di tutti i suoi Paesi.


Circa 10 giorni fa.

In ufficio ricevono la telefonata di Telecom (giunta tutt’altro che inaspettata): offrono il passaggio ad un contratto Alice Business con uno sconto sui primi x mesi (sinceramente non ricordo i dettagli economici), un’offerta del tutto simile a quella ricevuta da molti clienti residenziali.

Siccome sono “teoricamente” il responsabile informatico è stato chiesto il mio parere prima di spedire la conferma: armato di pazienza, ho inviato un fax chiedendo se fosse possibile:

  • mantenere il router attuale
  • continuare ad utilizzare i 5 account @tin.it associati all’abbonamento in uso
  • modificare l’IP del router (non ci crederete ma non è una cosa così scontata con Telecom…)

In tempi record ho ricevuto la telefonata della signora Luisella in cui mi veniva confermato che: non era possibile usare il router esistente, gli account @tin.it sarebbero rimasti utilizzabili, non c’erano problemi con l’IP.

Fine settimana scorsa

Chiama Telecom per avvisare che devono passare a tirare una nuova linea per l’ADSL. Non ne capisco il motivo ma l’appuntamento viene fissato per lunedì alle 14.30

Lunedì 14.30

Arriva la coppia di tecnici Telecom, decisamente giovani rispetto allo standard (meglio). Primo problema: non è possibile tirare un cavo nuovo, la centralina è satura e non è possibile mettere nuove derivazioni 😕

Si giunge alla conclusione di convertire la linea esistente, al che faccio presente che:

  • non possiamo rimanere per giorni senza ADSL
  • mi è stato assicurato che le 5 caselle @tin.it continueranno a funzionare: vista l’espressione del TT (Tecnico Telecom), specifico che in caso contrario mi riattaccano la vecchia ADSL e si riprendono il router Telecom

A questo punto vanno in centrale, girano la linea da Tin.it ad Alice e tornano per montare il router: non si tratta della solita astronave ma di una specie di Netgear sovrappeso marcato Pirelli capace di gestire fino a 20Mbit (ma se non ho capito male l’abbonamento che stanno attivando è 5Mbit con IP fisso).

Il TT accende il router, collega il suo notebook ma il router non funziona: non riesce a scaricare la configurazione da centrale. Dopo aver ravanato per qualche minuto decidono di tornare in centrale e provare a configurare il router direttamente da lì (nel frattempo mi riattivano la linea Tin.it): l’accordo è “Se riesco a configurare il router ti chiamo prima di sera, in caso contrario fissiamo un nuovo appuntamento”.

Prima stranezza: il vecchio router funziona su PPPoA e usa un utente legato al contratto Tin.it, dopo aver ricollegato la linea adsl il router è partito immediatamente, ben prima che i TT arrivassero in centrale per girare la linea…

In ogni caso sono le 20.30 di martedì e non ho più sentito nessuno.

To be continued…


TIN.IT

Partiamo con Tin.it: circa tre giorni fa il cugino dirimpettaio mi avvisa che ha accettato l’offerta di Tin.it per passare ad una connessione Alice (il tutto concordato via telefono). In base a quanto spiegato dall’operatore (venditore di fumo #1):

  • il passaggio sarà indolore
  • non ci sarà nessuna interruzione nel collegamento ADSL
  • garantiscono la stessa velocità (4Mbit) ad un costo inferiore ai 30€ (contro i 36,95€ attuali)

Rivolgo al parente lo sguardo “Tu credi ancora alle favole?” e resto in attesa delle novità.

Ieri nella pausa pranzo il cugino mi avvisa che la sua connessione ha improvvisamente smesso di funzionare. Rivolgo al parente lo sguardo “Sono stufo di avere costantemente ragione” e mi avvio verso il computer.

Entro nell’interfaccia del router con telnet (è uno Zyxel sprovvisto di interfaccia web), il segnale ADSL è up ma non passano dati: mi viene un’illuminazione divina e come DNS primario imposto l’indirizzo del router. A questo punto mi ritrovo davanti ad una pagina di Alice ma NON è la pagina di registrazione che secondo loro dovrei vedere…
Altra illuminazione divina (due in un giorno, troppa grazia): togli user e password di Tin.it e mettici la malefica accoppiata aliceadsl/aliceadsl (ma non doveva essere un passaggio trasparente?). A questo punto mi trovo davanti la pagina di registrazione di Alice, registro i dati e mi viene chiesto di riavviare la connessione per iniziare a navigare.

Riavvio la connessione ma qualunque indirizzo mi porta alla pagina di registrazione, la quale mi sbeffeggia dicendo che sono già registrato e posso navigare dove voglio (‘ndo voglio un par di balle): siccome la mia pausa pranzo dura 30 minuti, torno al lavoro consigliando al cugino di chiamare l’assistenza. Alla sera ritorno e scopro che:

  • secondo l’assistenza il suo contratto non sarà attivo prima del 24 marzo (alla faccia del passaggio indolore)
  • dopo mezz’ora la connessione è partita e naviga tranquillamente (alla faccia del 24 marzo)
  • il costo è esattamente identico a prima, avrà solo uno sconto di 7€ per i primi 3 o 4 mesi (alla faccia del risparmio)

La confusione regna sovrana ma quantomeno la connessione funge.

FASTWEB

Passiamo a FastWeb: un cliente del negozio ha avuto la malsana idea di credere alle balle raccontate da un venditore FastWeb (venditore di fumo #2), la settimana scorsa è arrivato il tecnico ad installare l’ADSL.

Primo problema: il cliente era ben consapevole che in quella zona artigianale tutti hanno problemi con l’ADSL a causa dei cavi e delle centraline Telecom, il VDF aveva assicurato che avrebbero portato cavi nuovi con tanto di scavi e che non avevano nulla a che spartire con Telecom; inutile dire che hanno semplicemente tirato un cavo dalla medesima centralina problematica della Telecom.

Secondo problema: il tecnico aveva appuntamento alle 14.30, orario in cui sarei stato presente anche io, è arrivato alle 9.30

Terzo problema: arrivo alle 14.30 e la connessione ADSL viaggia alla folle velocità di 0.001KB/s (non scherzo). A quanto pare ci sono problemi con la linea (ma va?), i pacchetti si perdono per strada.

Il cliente è incazzato come una biscia e decide di chiamare FastWeb per lamentarsi: secondo la signorina che risponde al telefono io non sono collegato con FastWeb (non è possibile, non abbiamo ancora attivato l’ADSL!) e probabilmente mi sto collegando con qualcosa d’altro (telepatia?). Decido che non ho alcuna voglia di spiegare alla signorina che ho controllato l’IP con cui esco e che questo appartiene al range di FastWeb, né che prima non c’era un router ma un modem 56k il cui cavo è scollegato, per cui la lascio in balìa della biscia incazzata.

Per aizzare ulteriormente la biscia faccio presente che sulla proposta di vendita non si parla di banda minima garantita né c’è alcuna indicazione delle specifiche tecniche della connessione: la gentile signorina ci informa che quella non è una proposta di vendita ma è il contratto vero e proprio.

A questo si aggiunga un problemino sulla linea telefonica: all’esterno le chiamate escono con un numero “provvisorio”, ci vogliono 3/4 settimana perché il numero in uscita ritorni quello normale (il VDF ha stranamente glissato su questo dettaglio).

Oggi altra chiamata di un cliente, questo ne ha firmati due di contratti con FastWeb, uno per casa e uno per ufficio, e sostiene che questi contratti (perché non sono proposte di vendita, sono contratti) hanno una validità di 5 anni: se sei in una zona non coperta, FastWeb ha 5 anni di tempo per darti l’ADSL, se ci riesce entro i termini sei obbligato a rispettare il contratto e pagare.

Si aggiunga anche un terzo cliente che viaggia da qualche mese con un ADSL Fastweb quando il VDF aveva garantito una connessione con fibra ottica.

Questa cosa dei 5 anni del contratto è tutta da verificare, resta solo un consiglio: state alla larga dai venditori FastWeb.

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