Blogbabel e poi basta

26 Marzo 2008

Vorremmo ancora vedere un po’ di reazioni e cercare di capire se la nostra mossa un po’ forte è riuscita a far tornare indietro o ragionare un po’ le parti più oltranziste della blogosfera. Vediamo… se rientrano un po’ questo tipo di atteggiamenti magari rientriamo.

Così ha parlato il creatore nonché, a giudicare dalle reazioni scoordinate rispetto al resto degli editor, padre-padrone di BlogBabel.

Riprendo un commento inserito qui:

Conosco in prima persona la sensazione di essere criticati per un servizio offerto gratuitamente (o meglio, in perdita); purtroppo questo non trasforma decisioni impulsive in scelte sagge.

Ho sempre sostenuto, nel mio piccolo, il lavoro di Blogbabel, apprezzando più il motore di ricerca che non la classifica. Spesso ho trovato fuori luogo il tono delle risposte di alcuni editor, ma non per questo ho intrapreso una guerra di religione contro Blogbabel.

In tutto questo caos ho la sensazione che si sia presa la palla al balzo, cercando di dare la colpa a un paio di persone quando il problema è da qualche altra parte e forse dura da più tempo. Detto questo, rimango dell’idea che accusare in questo modo due persone di “aver rotto il giocattolo” sia una scelta sbagliata e infantile (ci sono cascato anche io in passato).

A questo, dopo le evoluzioni degli ultimi giorni, aggiungo: continuare a ripetere la medesima tesi all’infinito non la rende più credibile.

Nessuno ha minacciato di denunciare BlogBabel per utilizzo indebito di contenuti: è stata fatta una richiesta legittima, quella di poter essere cancellati da un servizio, e non è la prima volta che la questione viene posta. Viste le risposte è stata fatta prima una proposta e poi una provocazione (discorso licenza): la reazione è sotto gli occhi di tutti.

In tutte le discussioni, compresa l’intervista radiofonica da cui è tratta la citazione iniziale, si parla di “invidia”, di “italietta”, di “mostri creati dalla classifica” ma non di questo aspetto: tutto molto comodo. La richiesta stessa è stata fatta in tempi non sospetti, prima che si intervenisse sulla classifica penalizzando i Tumblr, quindi parlare di reazioni piccate per il calo di posizioni in classifica è quantomeno discutibile.

Volevate una reazione? Considerato il tono e gli argomenti utilizzati nella discussione da Ludo e da altri editor, dal mio punto di vista l’unica reazione sarà semplicemente quella di ignorare BlogBabel, a prescindere dalla forma con cui ritornerà.

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Perché non mi segui?

25 Marzo 2008

Tralasciando la risposta più ovvia (non scrivi nulla che reputo interessante), nell’ultimo periodo sto facendo le pulizie di primavera in Google Reader.

Feed tagliati

Vedi anche un vecchio post sull’argomento: il fatto che tu proponga, magari in modo consapevole, dei feed tagliati significa che vuoi “obbligarmi” a venire sul tuo sito. A questo punto tanto vale eliminare il tuo blog dal feed reader e fare un salto ogni tanto sul tuo sito, ammesso che tra un paio di mesi mi ricordi ancora l’indirizzo.

Feed flickrizzato

Il fatto che io sia interessato a quello che scrivi non implica che io sia anche interessato alle tue foto. Vuoi dare visibilità al tuo account su Flickr? Non c’è problema. Ogni tanto pubblica una foto, descrivila e invita il lettore a visitare il tuo account per vederne altre: non mi sembra troppo complicato.

Quello che scrivo su XYZ

Ammesso che un post alla settimana di questo tipo ci può anche stare, mi limito a fare una considerazione molto semplice: se fossi interessato a quello che scrivi su XYZ, probabilmente seguirei direttamente XYZ. Anzi, magari lo seguo già XYZ, quindi il tuo post diventa una fastidiosa duplicazione di contenuti.

Avrei altri cattivi esempi, ma per dare un’idea questi tre elementi sono più che sufficienti: alla fine ognuno è libero di usare il giocattolo come preferisce, solo non stupitevi se qualcuno smette di seguirvi 😉

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Taylor (wallpaper)

Un bianco e nero che bianco e nero non è.

Canon EOS 40D, Canon 50mm ƒ1.4, treppiede

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WordPress 2.5 RC1

21 Marzo 2008

Vista la sveglia improbabile alle 5.30 (sarei in ferie), ho deciso di provare in locale la versione 2.5 di WordPress, attualmente arrivato alla release candidate 1.

Verificato che il tema di questo blog regge senza particolari problemi, ne ho approfittato per curiosare all’interno dell’interfaccia di amministrazione: la prima sensazione è sicuramente quella di estrema pulizia rispetto alla versioni precedenti.

wp0.png

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Come si può notare nel menu Write è apparso un link: non si tratta (purtroppo) della possibilità di creare un post in stile Tumblr, ma semplicemente di aggiungere un link al blogroll. Personalmente la trova una decisione sbagliata: non si vede il legame concettuale tra “inserire” un link nel blogroll e “scrivere” pagine e post.

Qualche novità anche nell’editor.

wp2.png

  • ci sono i pulsanti per inserire contenuti multimediali, peccato che non venga fatto l’embed ma inserito semplicemente un link;
  • è possibile attivare la modalità full-screen per scrivere i post (per la gioia dei logorroici).

Chissà quando si decideranno a inserire in questa sezione un pulsante per disattivare al volo l’editor visuale (al momento bisogna passare tramite la gestione utenti).

Altre novità in ordine sparso:

  • la gestione degli allegati (media library) è molto più rapida: se solo aggiungessero un’anteprima delle immagini sarebbe perfetta;
  • anche la gestione dei commenti è più immediata. Nello screenshot, ad esempio, si vede subito che un commento risulta in coda di moderazione (informazione visibile da qualsiasi punto del pannello di amministrazione)

    wp3.png

Preso atto del buon re-design dell’interfaccia di amministrazione, mi chiedo quando si interverrà sui problemi di fondo di WordPress, ad esempio l’integrazione di un sistema efficiente di cache e conseguente alleggerimento del carico sulla CPU.

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Conscio di aver appena scoperto l’acqua calda, ecco la risposta alla seguente domanda:

Come faccio ad accedere a un supporto (hard-disk esterno, chiavetta USB) espulso dal finder senza scollegare e ricollegare il cavo dati o l’alimentazione?

Semplice: basta usare Utility Disco.

Nella finestra potete vedere il monolite nero da 500GB (a proposito…) in fase di riattivazione.

Il merito della scoperta va alla mania dei produttori di hard-disk esterni di realizzare dispositivi sprovvisti del costosissimo interruttore di corrente 😡


I blogroll poco rosa

16 Marzo 2008

Ci si chiede perché nel blogroll dei top blogger, ossia i blogger che stanno in cima a una qualche forma di classifica (fosse anche quella del condominio), ci sia scarsità di blogger femminili.

Fateci caso: i blogger maschi, anzi i blogstar, sono sessisti. Mi sono presa la briga di contare i link, a blog femminili, presenti in quelli più accreditati o più visitati. Davvero, si contano sulle dita di una mano, quando ci sono. Scegliete una classifica a caso e fate la prova.

Sui blogroll ci sarebbe da aprire una parentesi di dimensioni bibliche: se qualcuno si prendesse la briga di inventare il paraculometro, su alcuni blog di mia conoscenza questo fantascientifico strumento si metterebbe a suonare le Quattro stagioni di Vivaldi.
Gente che inserisce “tizio” nel blogroll sperando di essere notato o per restituire favori, in alcuni casi disperati ci butta dentro pure “caio”, noto amico/parente di “tizio” dotato di blog semisconosciuto, sperando di fare cosa gradita al bersaglio grosso.

Stabilita la mia personale avversione per i blogroll, trovo la risposta a questa domanda piuttosto semplice: la blogosfera è suddivisa in “gruppi sociali”, non chiusi ma in apparenza dotati di scarsa permeabilità, spesso formati da persone che si conoscono nella vita reale e, talvolta, collaborano a livello professionale. Qual è la percentuale di donne nel gruppo sociale etichettato “top blogger”? Scarsa. Questa percentuale inevitabilmente si riflette nel numero di donne presente nei famigerati blogroll.

Grazie a Dio (Vishnu, Buddha, Allah, fate vobis) quelle classifiche non sono misura della qualità, sono solo una rappresentazione della visibilità all’interno di un microcosmo decisamente piccolo, rumoroso ma pur sempre piccolo. Ci sono poche donne nei blogroll dei top-blogger? E dov’è il problema?

P.S. non perdete tempo a cercare un blogroll su questo sito 😉

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