Prendo spunto da un post apparso su OneApple qualche giorno fa in cui si chiedeva: cosa vi manca di Windows? Senza nemmeno pensarci troppo rispondo: le scorciatoie da tastiera! Da bravo power user Windows sono abituato ad utilizzare per il 90% del tempo la tastiera e non il mouse: su questo fronte Mac Os X è spesso un insulto all’usabilità.

Facciamo un esempio pratico: sulla scrivania ho un file test.jar e voglio rinominarlo in test.zip.

Prima considerazione: non conviene rinominare il file direttamente dal finder, talvolta non si ottiene il risultato desiderato. Ad esempio: create un file test.zip sul desktop con YemuZip, selezionatelo, premete invio ed eliminate l’estensione .zip. Apparentemente il file cambia nome (non icona) ma basta andare nelle informazioni (MELA+I) per scoprire che il file continua imperterrito a chiamarsi test.zip.

A questo punto tanto vale rinominare il file direttamente dalla finestra Informazioni su (MELA+I), almeno andiamo sul sicuro. Questa è la finestra che appare nel momento in cui cerco di rinominare test.jar in test.zip

usability2.png

In Windows avrei il mio simpatico access key per attivare il pulsante “Usa .zip”: su un Mac come faccio? Devo premere due volte il tasto TAB per selezionare il pulsante e poi la barra spaziatrice per attivarlo! I casi sono due: vogliono farmi cambiare la tastiera con una frequenza maggiore, oppure sono finanziati dalla lobby del tunnel carpale.

La situazione non migliora se voglio aggiungere l’estensione ad un file che ne è sprovvisto

usability1.png

Ma veniamo alla vera ciliegina sulla torta: cerco di sostituire un file esistente, ad esempio con un MELA+C e un MELA+V (il classico copia/incolla), e cosa mi trovo?

usability3.png

Una finestra in cui NON posso usare la tastiera: sono semplicemente obbligato a prendere in mano il mouse.

Certe volte odio Mac Os X (ma con moderazione 😉 )


Tag Technorati

Esistono diversi plugin per inserire i tag Technorati al termine dei propri articoli; nel mio caso ho deciso di utilizzare un plugin “minimale”: SimpleTags.

SimpleTags permette di gestire i TAG direttamente nell’editor avanzato di WordPress: è possibile inserire un elenco di tag al termine all’articolo oppure selezionare delle parole all’interno del post. Ad esempio:

Questo è il [tag ]testo[/tag ] del post, con testo trasformato in tag technorati. Ovviamente [tag ] e [tags ] vanno scritti senza spazi, in questo caso li ho aggiunti per evitare che vengano interpretati dal plugin.
[tags ]testo, altri tag[/tags ]

Per migliorare il risultato estetico bisogna fare una piccola modifica al plugin e al foglio di stile del tema.

Apriamo il file simpletags.php con un editor di testi: le prime righe di codice che troviamo sono le seguenti:

$pre_replacement = '

Technorati Tags: '; $post_replacement = '

';

Bisogna modificare il $pre_replacement in modo da associare una classe al paragrafo con i Technorati Tags (e già che ci siamo sistemiamo l’italiano):

$pre_replacement = '

Tag Technorati: '; $post_replacement = '

';

Fatto questo, salviamo l’immagine da utilizzare per i tag nella cartella images del tema in uso e aggiungiamo la seguente regola al foglio di stile

.tag_technorati {
background: transparent url(images/technorati.gif) no-repeat scroll left center;
padding: 8px 2px 8px 20px;
}

Naturalmente è possibile anche utilizzare elementi diversi dal paragrafo, ad esempio un DIV.

Blog Reactions

In questo caso il codice da inserire in WordPress viene fornito direttamente da Technorati 😉

 View blog reactions

Eos 350D, Sigma 150mm ƒ2.8 + tele 1.4x, cavalletto

Ready to take off?


Il mio post precedente sulla questione Piero Ricca ha ricevuto un paio di commenti che meritano una maggiore visibilità: molti dei dubbi che esprimevo hanno avuto una risposta, e per questo ringrazio sentitamente Luigi.

Ciao.

sono il webmaster di pieroricca.org (ex webmaster, possiamo dire)

ero l’unico ad avere accesso al sito di piero con le credenziali per cambiare il layout. Piero aveva accesso per il necessario per scrivere e moderare i commenti. Piero non è un tecnico e preferiva evitare di avere opzioni potenzialmente dannose.

Dal momento che non sono stato io a cambiarlo, posso solo ipotizzare che il layout è stato cambiato in seguito allo smanettamento della guardia di finanza o dalla società che amministra il sito (personalmente credo di più alla seconda ipotesi, ma non ho approfondito, e al momento non m’interessa nemmeno).
Quando ci ridaranno le password di accesso potrò rimettere tutto a posto. O meglio si pensava di backuppare tutto e spostare l’hosting all’estero. Ma ora piero blogga su quimilanolibera.net che non è gestito da me, e non so se voglia ritornare su pieroricca.org o meno.

Sono state cambiate anche le password per accedere al server via ftp e ssh. Password che avevo solo io.

Su come operi il G.A.T. non ho alcuna competenza. Sul fatto che in questo caso abbia operato così, avete la mia parola, e quella di Piero.

Sulla versione di wordpress, credo fosse la 2.0.2 o la 2.0.1. grazie per i complimenti. Non abbiamo mai avuto nessun problema, e non avevamo nessuna esigenza di inseguire gli aggiornamenti di wordpress. Degli aspetti tecnici di gestire un sito con 6 giga di banda che sforavamo mensilmente, se vuoi ne possiamo discutere. Fatto sta che nessuno c’ha mai bucato il sito (a beppe grillo è capitato qualche settimana fa, forse questo non lo sapevi).

Non ho mai preso una lira per il lavoro che ho fatto per piero, e anche piero per ciò che fa ogni giorno, ha finora avuto sempre e solo da rimetterci. Se vuoi anche di questo ne possiamo discuetere. Quello che facciamo lo facciamo per noi, per passione civile, per fede, se ti va.

Se hai domande da fare, puoi scrivermi in privato o interpellare direttamente Piero. Sono a tua disposizione.

Il tuo post avanza insinuazioni che mi feriscono. Davvero non riesci a credere che ci sono persone sinceramente e genuinamente oneste?

Secondo commento:

Sui commenti, ti rispondo: possono commentare solo i vecchi commentatori.

Su quello che hanno fatto al blog, penso che abbiano rimosso la console di amministrazione. Io sul blog di Piero sono ancora loggato e ho i link di edit, ma i link non funzionano. Quindi, sul blog, se pure hanno cambiato le password (non ne sono sicuro) io continuo ad essere loggato. Credo anche Piero.
I primi giorni cliccando su admin ci beccavamo un bel 404/403. La società che ci fa da hosting ha poi cambiato la pagina di 404 ad un messaggio che dice

Servizio al momento non disponibile
Timeout del Server Apache: troppe connessioni simultanee
Scusandoci, informiamo che stiamo lavorando sul problema

Il sito è stato anche “spento” da quelli di hostingplan perché il giorno della censura il server veniva intasato mandando cpu e memoria in palla e causando rallentamenti agli altri siti hostati sullo stesso server.
Per quanto posso immaginare, per risolvere il problema nei giorni successivi potrebbero aver spostato il sito di piero su un altro server.

Mi limito a rispondere alla parte che “compete” a questo blog pseudo-tecnico (quella in corsivo nel primo commento): il fatto che non ti sia mai successo nulla è poco significativo. Sicuramente il blog di Piero Ricca aveva una sua visibilità anche prima di questa kafkiana vicenda, personalmente non l’avevo mai sentito nominare (né lui né il suo blog): detto questo concorderai con me che defacciare il blog di una persona, per quanto nota, e il blog di Beppe Grillo sono due azioni con una visibilità leggermente diversa.

Usare una versione 2.0.2 (o la 2.0.3 nel caso del tuo blog) è semplicemente un modo per andarsi a cercare dei problemi: il ramo 2.0.x è arrivato alla versione 2.0.10, utilizzare la 2.0.2 non significa “evitare di correre dietro agli aggiornamenti”, significa utilizzare una versione notoriamente affetta da bug di sicurezza. Detto questo, ognuno è libero di gestire il proprio lavoro (o la propria passione) nel modo che ritiene più opportuno 😉

Giusto per la cronaca: questo blog ormai è arrivato ad un consumo mensile di 5GB (in crescita), e fortunatamente esistono soluzioni per ridurre il carico di lavoro sul server e attenuare la fame di risorse di WordPress.

Ora non resta che aspettare qualche chiarimento da parte del G.A.T., ammesso che mai arrivi.

Tag Technorati: ,

Da queste parti si rifletteva sullo strano caso del blog oscurato di Piero Ricca (della serie l’avvocato del diavolo).

Capitolo “Puntini sulle i”

Parlare di “oscurato” quando il blog è raggiungibile e i visitatori possono commentare mi sembra quantomeno impreciso.

Capitolo “Chiavi di accesso”

Entra in scena il maresciallo Zorzo, che con un collaboratore da Roma si reca a Sarzana (La Spezia) e bussa alla porta della società che mi tiene on line il blog. Acquisiscono il mio indirizzo e il mio numero di telefono. Oscurano un solo articolo che parla di Fede e relativi commenti. Cambiano le mie chiavi di accesso al blog, impedendomi di pubblicare nuovi contributi.

Da quando il G.A.T. invece di oscurare un sito accede al pannello di amministrazione di WordPress (complimenti per la versione aggiornatissima), cancella (o rende non visibili?) un post e i relativi commenti?

Dimenticavo: già che c’è cambia anche il tema (questo emerge in un commento all’ultimo post sul blog di Ricca). A proposito di commenti: come vengono gestiti in questo momento? Possono commentare solo i vecchi commentatori (che saltano la coda di moderazione) oppure i commenti sono aperti? Sinceramente non ho voluto provare in prima persona un test, con il rischio di lasciare un commento del cavolo.

Da quando il provider che fornisce hosting possiede user e password del pannello di amministrazione del blog? Certo, una persona sveglia può sempre andare a ravanare direttamente nelle tabelle di WordPress e sfondare gli utenti…

Hanno cambiato solo le password di WordPress oppure anche quelle di accesso FTP? Immagino entrambe, altrimenti sarebbe ridicolo lamentarsi dell’impossibilità di aggiungere un bel disclaimer in cima al blog o mettere offline tutta la baracca.

Non da ultimo: esiste un maresciallo Zorzo al G.A.T.? San Google (prega per noi) non è in grado di fornirmi risposta certa ma solo qualche briciola d’informazione (esempio).

Capitolo “Censura preventiva”

Il tempo ci farà sapere come sono andate effettivamente le cose: se veramente il G.A.T. ha messo le ganasce ad un blog, siamo di fronte ad un atto gravissimo e senza precedenti. Non mi risulta che la magistratura abbia mai bloccato un quotidiano o una trasmissione televisiva per una querela, perché comportarsi diversamente nel caso di un blog? E poi, chi stabilisce il diritto del G.A.T. di bloccare l’aggiornamento di un blog ma lasciare online alcuni contenuti (e in base a quali criteri)?

Mi piacerebbe tanto leggere il parere del dott. colonnello Umberto Rapetto, comandante del G.A.T, uno che su Internet ci trascorre parecchio tempo. Per il momento si è sentita (e si continua a sentire) solo una campana, all’unisono.

P.S. Ma quanto è orribile il sito del G.A.T.? La versione html è pessima, quella Flash è messa peggio. Già che ci siamo una rilettura ai testi in home page non sarebbe male 😉


Vi presento due new entry nel mio corredo fotografico: Sigma APO teleconverter 1.4x DG e tracolla Lowepro Voyager S.

Sigma APO teleconverter 1.4x DG

sigmatele.jpg

Si tratta di un moltiplicatore di focale (teleconverter), un gruppo compatto di lenti che viene montato tra l’obiettivo e la camera per aumentare la lunghezza focale effettiva dell’obiettivo (in realtà viene ingrandita la parte centrale dell’immagine, come spiegato chiaramente nei due link indicati). In sostanza con un moltiplicatore 1.4x il mio obiettivo macro Sigma EX DG 150mm ƒ2.8 si trasforma in un 210mm (150×1.4).

L’uso di moltiplicatori di focale comporta naturalmente degli svantaggi: con il moltiplicatore 1.4x si perde 1 stop di luminosità, si ha una perdita di nitidezza (trascurabile per il fattore di moltiplicazione 1.4x) e in alcuni casi anche la perdita dell’autofocus (per l’accoppiata 150mm+tele 1.4x si perde l’autofocus solo nella distanza 0-52cm). Per quanto riguarda la fotografia macro, la perdita di luminosità e dell’autofocus non sono problemi insormontabili: tipicamente si scatta su cavalletto, messa a fuoco manuale e ƒ alti.

Questo è il primo esperimento con EOS 350D+150mm+tele 1.4x, confido di trovare il tempo per qualche prova con una luce migliore (il gigantesco ragno ritratto nella foto è largo circa 1mm) 😉

Test #2

Lowepro Voyager S

Diciamola tutta: la tracolla offerta da Canon insieme alla 350D è un po’ una schifezza (e non credo che le cose siano migliorate con la 400D). Non appena attacchi un obiettivo un po’ pesante, magari su una 350D accoppiata al battery pack con 2 batterie, tende a segarti il collo dopo pochi minuti.

Dopo aver fatto un po’ di ricerche online, ho deciso di provare con il modello in questione (acquistata su DigitalFoto): è realizzata in neoprene, ha due sganci rapidi apparentemente solidi (ci spero!) ed è decisamente più comoda dell’originale EOS. Ora non resta che verificare sul campo le prime impressioni 😉