Nuovo anno

6 Gennaio 2010

Inauguriamo il nuovo anno con un post all’insegna della confusione. Cominciamo col dire che il 2009 non è stato un granché: qualche problema di salute di troppo, troppo lavoro, troppo orso, qualche delusione sul fronte professionale. Per il 2010 prometto di essere un orso migliore (e di scrivere qualche mail che avrei dovuto scrivere settimane fa).

Sul fronte Mozilla gli ultimi mesi dell’anno sono stati decisamente impegnativi:

  • è uscito Thunderbird 3. Una major release, soprattutto a distanza di anni dalla precedente versione, comporta una marea di lavoro per il controllo della localizzazione, senza contare la traduzione delle pagine web per mozillamessaging.com. Dal mio punto di vista Thunderbird 3 rappresenta un grosso passo avanti nella qualità della traduzione – complimenti a kikko, il responsabile della localizzazione italiana – anche se c’è ancora del lavoro di rifinitura da fare;
  • oggi è iniziato il processo di build delle release candidate di Firefox 3.6 e Fennec 1.0. Anche in questo caso, QA e traduzione delle pagine web hanno assorbito molto tempo negli ultimi mesi;
  • anche SeaMonkey 2 è disponibile in italiano direttamente dai server Mozilla, grazie al lavoro di prometeo. Per SeaMonkey vale lo stesso discorso fatto per Thunderbird, con la differenza che i tempi sono stati molto stretti e non è stato facile ottenere questi risultati;
  • abbiamo perso quintali di energie (e tempo) per sostituire il plugin di ricerca De Mauro. I risultati dovrebbero essere visibili in Firefox 3.6 e Firefox 3.5.8;
  • abbiamo aggiunto la possibilità di fare donazioni Paypal per l’hosting di Mozilla Italia. Sembra un’inezia, ma anche in questo caso dietro a una piccola icona ci sono giorni di discussioni;
  • come l’anno scorso, a febbraio sarò a Bruxelles per il Fosdem. Si vocifera di un Whistler 2 in Canada, nel caso spero seriamente di ricevere un invito 🙂

Sul fronte shopping e tecnologia, varie ed eventuali:

  • ho acquistato il Kindle da circa un mese ma, complice una notevole coda di libri da smaltire, inizierò solo questa sera ad usarlo;
  • mi sono deciso ad acquistare un NAS per i backup. La scelta è caduta su un Synology DS-210j: il NAS è già arrivato (ordinato su Synology Shop e consegnato in tempi rapidissimi sotto le feste), sono in attesa della riapertura del fornitore per i dischi;
  • ho sistemato un paio di dettagli nel tema del blog, giusto per dare una rinfrescata ai muri.
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La prima notizia è che sono rientrato tutto intero da Barcellona, fisicamente provato da questa trasferta catalana ma assolutamente soddisfatto. Qualcun altro (il mio compagno di stanza) ha rischiato di fare il viaggio di ritorno in un sacchetto a là Dexter, ma non è il caso di soffermarsi sugli istinti omicidi del sottoscritto.

L’organizzazione è stata assolutamente perfetta: accoglienza in aeroporto con consegna di un biglietto da 10 corse per visitare la splendida Barcellona, albergo a pochi passi dal centro congressi (con auditorium, 3 aule per conferenze e laboratori), ottima copertura wi-fi durante i talk.

Qualche considerazione in ordine clamorosamente sparso (tanto per cambiare sono in debito di tempo):

  • a Barcellona, così come a Whistler, è evidente come l’attenzione in casa Mozilla sia assolutamente rivolta al futuro. I 10 anni della Mozilla Foundation non sono l’occasione per guardare ai traguardi ottenuti – e pochi avrebbero scommesso su simili risultati all’indomani dei licenziamenti in casa Netscape – quanto un’opportunità per definire gli obiettivi futuri;
  • si è parlato ampiamente di Mozilla Messagging e di Mobile (Fennec). Sulla questione mobile è stato chiarito che non si prevedono versioni per iPhone (causa limitazioni imposte dagli accordi per sviluppatori) e probabilmente nemmeno per Android (la risposta è stata, più o meno, “Android possiede già un browser valido”), mentre nel giro di un paio di settimane dovrebbero essere disponibili build per Windows Mobile. Per Symbian il problema è soprattutto tecnico, e ancora non è dato sapere se sarà possibile far funzionare Fennec su questi dispositivi;
  • in un paio di settimane dovrebbe essere disponibile un canale per Fennec su AMO;
  • decisamente interessante la libreria Silme, così come gli sviluppi relativi ai Mozilla Community Themes (dal mio punto di vista sarà fondamentale la possibilità di modificare senza particolari limitazioni il tema);
  • come sempre colpisce in modo positivo la disponibilità dimostrata da tutti i mozilliani, di ogni grado e ruolo;
  • incontrarsi di persona permette di prendere decisioni e dirimere questioni che richiederebbero settimane via mail, e rappresenta un passo fondamentale per costruire una comunità degna di questo nome;
  • le t-shirt di Mozilla Italia hanno ottenuto un notevole successo di pubblico;
  • finalmente ho le spille nere di Firefox (qualcuno doveva darmele mesi addietro…), quindi potete intuire il soggetto della prossima foto domenicale;
  • abbiamo un’accanita sostenitrice di Mozilla Italia (e dell’Italia in generale) tra i dipendenti di Mountain View. Inutile dire che tutti abbiamo cercato di scroccare una vacanza in California offrendo i nostri servigi come camerieri o cuochi. In ogni caso, da sabato possiamo dire di conoscere qualcuno che pranza da Google 😛

Da queste parti il tempo scarseggia – sono reduce da un’ora di spossante brain storming con gli altri tre italiani, trascorsa litigando con un calcio balilla montato al contrario e dotato di tre ometti sulla stecca del portiere – e diventa difficile raccontare quanto visto e ascoltato in questi giorni, descrivere le sensazioni positive accumulate e la quantità di persone conosciute. Al ritorno cercherò di fare un riassunto delle cose più interessanti, anche se molte delle discussioni che ho seguito riguardano in modo specifico il processo di localizzazione.

Nel frattempo vi aggiorno sul bollettino della sfiga: la mia valigia è arrivata a Vancouver martedì sera, dopo poche ore si è verificata una frana sulla HighWay 99 che ha impedito la consegna del bagaglio. La medesima frana, che bloccherà la strada per 4-5 giorni, ha comportato la riorganizzazione del viaggio di ritorno: il bus inizialmente previsto per le 12.30 (circa 3 ore di viaggio, aereo alle 18.50) partirà alle 4.30 di mattina (8 ore di viaggio, e parecchio tempo da passare in aeroporto). Resta da capire – e vi assicuro che non è cosa semplice – se riesco a recuperare il bagaglio a Vancouver, se stanno comunque cercando di consegnarlo o altro.

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Whistler – 3 del mattino circa

Che la sfiga fosse in agguato avrei dovuto intuirlo già domenica mattina: alle 11.30 Bin Laden decide di fare il check-in online dei nostri voli dal sito KLM, ma a quanto pare non c’è verso di trovare la mia prenotazione. Dopo 3 chiamate al servizio di assistenza telefonica – rigorosamente in inglese, non sperate di trovare un operatore che parli italiano – si capisce che il problema è legato al sistema e sarò costretto a fare il check-in al banco. Poco male.

Lunedì mattina: parto con ampio anticipo e vengo premiato da 9 km di coda sulla A4. Son cose.

La fila per l’accesso ai gate di Malpensa ha qualcosa di dantesco: a ogni curva credi di essere arrivato, subito dopo al diradarsi della folla scopri che hai ancora mille chilometri da fare prima di arrivare al controllo. Più che una coda sembra un intestino.

Ad Amsterdam, all’imbarco per il volo diretto a Vancouver, subiamo una perquisizione in piena regola. Visto che di dormire in quel rumore non se ne parla, la scelta di un posto accanto al finestrino mi premia con delle spettacolari immagini della Groenlandia, della regione dei laghi e delle montagne rocciose (non aspettatevi fotografie, tirar fuori zaini e cazzilli su un volo del genere significa ricevere insulti in almeno quattro lingue diverse).

Arrivato a Vancouver l’amara sorpresa: il rullo si rifiuta di rullare la mia valigia (a un certo punto ho pure pensato a un attacco di sclerosi, ché io e quel trolley mica siamo amici di vecchia data), al banco informazioni KLM una tizia fuori come un balcone mi avvisa che la valigia è in ritardo e arriverà domani alla stessa ora. Sperém.

Due ore e mezza di bus (50 posti per 5 persone) e arriviamo all’hotel. Quel poco che ho visto di Vancouver nel tragitto di uscita dalla città si riassume in: edilizia spesso dall’estetica discutibile, traffico non indifferente (una macchina bloccata sul ponte ha generato chilometri e chilometri di coda), semafori ovunque, limiti di velocità ridicolmente bassi. Notevole anche il numero di case in vendita, quasi quasi ci faccio un pensierino per i ponti lunghi 😛

All’hotel ci attende una camera singola con tanto di salottino, cucina e vasca da bagno, e il primo incontro dei mozilli (decisamente alcolico, con chitarrista jazz che suona dal vivo e tavoli con praticamente qualunque cosa da mangiare, chiedere al piccolo Bin per referenze). Il numero di persone presenti è talmente alto che è difficile riconoscere qualcuno, solo una botta di fortuna mi ha permesso di trovare Giorgio “NoScript” Maone e Marco Bonardo al primo colpo.

Visto che dopo circa 26 ore senza vedere un letto mi ritrovavo con due occhi come due palloni da calcio per campi innevati, alle 22 ho salutato il gruppo italiano e me ne sono tornato in camera per una doccia – che in realtà non è una doccia, è un insulto alla logica di qualsiasi interfaccia utente mai concepita – e una dormita. Inutile dire che dopo 3 ore mi sono ritrovato di nuovo sveglio, a quanto pare l’orologio biologico è rimasto affezionato all’aria di casa.

Domani mattina alle 8 appuntamento con gli altri italiani per la registrazione e la colazione, poi dalle 9 si comincia 😉

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Mike

Prima considerazione: così come avvenuto in passato con Tristan Nitot, presidente di Mozilla Europe, e recentemente con Matt Mullenweg, è sempre un piacere trovare una persona simpatica, disponibile e ben felice di parlare con gli altri del proprio lavoro. Nel caso specifico si è trattato di Mike Schroepfer, Vice President Of Engineering in Mozilla, incontrato in un’afosa e bagnata cena milanese in compagnia di qualche altro blogger (e diverse assenze ingiustificate 🙄 ).

Durante la cena ne ho approfittato per fargli qualche domanda su diversi argomenti.

Mozilla Mobile
Ricordando il suo post scritto in ottobre su Mozilla Mobile (al tempo della cena con Tristan Nitot e delle voci su un possibile GPhone), gli ho chiesto quanto è cambiata la situazione rispetto a quel periodo. La risposta è stata “it’s radically changed”: mi ha spiegato che ora ci sono ingegneri che lavorano a tempo pieno sul progetto Fennec (nome in codice di Mozilla Mobile, una volpe dalle orecchie giganti), con collaboratori anche nel nord Europa, e il mobile è considerato un settore primario in Mozilla.

Fennec

Foto origina di suneko, licenza cc (vi ricorda qualcosa?)

Il problema principale rimane quello di trovare una soluzione che garantisca compatibilità con le diverse piattaforme disponibili (da Symbian ad Android, passando per Windows Mobile e anche per il Nokia N810). Visto che Mike sfoggiava un iPhone – usato per mostrarmi la foto del fennec in questione – alla domanda “Vedremo mai Firefox su iPhone?” la risposta è stata, con un sorriso, “Really hard, but not impossible!”.

Processo di sviluppo
A bocce quasi ferme, è stata una buona idea quella di passare a Mercurial in concomitanza con la release 3 di Firefox? Risposta: si trattava di una decisione che, in un modo o nell’altro, andava presa dopo i mesi di discussione su pregi e difetti dei vari sistemi di version control. Per quanto si tratti di un’opinione condivisibile – a volte c’è bisogno di qualcuno che prenda decisioni impopolari e di dare una brusca sterzata – resto dell’idea che si potesse comunque farlo in un momento meno concitato (ad esempio nella fase post mortem di Firefox 3) 😉

Il processo di release di Firefox 3
È soddisfatto di come sta procedendo il rilascio di Firefox 3? Assolutamente sì. Arrivati a un certo punto era indispensabile fermarsi, non inserire ulteriori nuove funzioni e concentrarsi sull’assestamento di quelle presenti. Per questo motivo alcune funzionalità non perfettamente mature o problematiche sono state escluse da Firefox 3 (ad esempio il cross-site XHTMLRequest).

Allo stesso tempo Mike non si è limitato a rispondere alle domande, ma si è dimostrato molto “attivo”:

  • mi è parso molto interessato al problema della localizzazione, consapevole delle difficoltà tuttora presenti nel processo e della frammentazione dei diversi gruppi nazionali. Dal mio punto di vista ho sottolineato come sia positivo che Mozilla stia investendo soldi e tempo nella ricerca e nello sviluppo di tool di localizzazione: questo potrebbe aiutare i localizzatori dal punto di vista pratico e anche creare competenze da condividere attraverso le varie realtà nazionali;
  • sia io che Giuliano abbiamo sottolineato quanto sia importante l’appoggio di Mozilla Europe alla nostra associazione, e anche il positivo cambio di mentalità nei confronti dei localizzatori avvenuto negli ultimi 2 anni (ricordando i rilasci disastrosi di Firefox 1.5 e precedenti);
  • dopo aver scoperto che entrambi siamo utenti di Firefox 3 su Mac OS X dalle versioni alfa o beta, Mike ha chiesto a me e Davide un parere sulla release 3 di Firefox. Personalmente non ho avuto timore a sostenere che si tratta di una delle migliori release di Firefox per numero di nuove features (la barra degli indirizzi, la creazione rapida dei segnalibri e le etichette sono davvero in grado di cambiare il modo di navigare), in termini di cura dei dettagli (vedi ad esempio il tema di Firefox su Mac) e di miglioramento delle prestazioni. Sicuramente si tratta di un grosso passo avanti rispetto a Firefox 2, una versione che a molti era apparsa “monca” senza Places.

E con questo incontro salgono a cinque le facce note che troverò al Firefox Summit 2008 di Whistler 😉


Firefox Summit 2008

22 Maggio 2008

Un post intramuscolare – sono ingolfato tra assicurazioni, problemi con H3G, lavoro e tagliandi – per segnalare che il sottoscritto, insieme al Bin Laden nostrano, parteciperà dal 28 luglio al 1° agosto al Firefox Summit 2008 in quel di Whistler (Canana, British Columbia): sul blog di Mitchell Baker è già possibile leggere qualche informazione in proposito.

Broad aspirational goals are a good starting point because Mozilla as a project needs to motivate many thousands of people (tens of thousands or hundreds of thousands, actually) to move in the same general direction, most of whom aren’t full time, aren’t employees and may not even be known personally to us. We won’t know and don’t seek to control all the things people will do that make us more successful. Articulating a broad, commonly shared set of aspirations helps many disparate groups of people organize themselves and work towards very practical, concrete tasks that make our aspirations real.

Ora non mi resta che starmene chiuso in casa per i prossimi 2 mesi, cercando di evitare rapporti contro natura con autobus del servizio di trasporto cittadino* 😛