GMail Mail Fetcher

7 Febbraio 2007

Già da qualche mese uso una casella di posta GMail come casella catch all: tutti i messaggi che ricevo sugli account del sito personale, in hosting su Aruba, vengono inoltrati in copia sulla casella di posta nome.cognome@gmail.com

I vantaggi di questa soluzione:

  • ho un secondo archivio dei messaggi importanti
  • quando sono al lavoro posso controllare la posta di 4 account in un colpo solo
  • la consultazione dell’archivio è rapidissima grazie alle etichette e al motore di ricerca

Svantaggi:

  • fattore privacy 😉
  • occasionalmente il passaggio dei messaggi dalla casella Aruba a quella GMail è decisamente lento

Nelle scorse settimane GMail ha attivato in forma sperimentale il servizio GMail Mail Fetcher: praticamente GMail si preoccupa di recuperare direttamente i messaggi da altre caselle di posta accessibili via POP3 (fino ad un massimo di 5 account).

Finalmente oggi ho trovato il servizio attivo: al momento per poterlo gestire è necessario attivare l’interfaccia in lingua inglese.

gmail_fetcher.png

Come funziona:

  • inserite i dati del vostro account (user e password, server pop3)
  • per attivare la ricezione dovete digitare un codice di sicurezza che viene inviato all’indirizzo e-mail che volete gestire
  • è possibile associare direttamente un’etichetta ai messaggi scaricati con l’account
Tag Technorati:

Il giorno tanto temuto è arrivato! (via downloadblog)

Quanti pc si inchioderanno? Quali software smetteranno magicamente di funzionare? Quante telefonate di clienti spaesati riceverò?

Fortunatamente questa settimana sono quasi tutti chiusi, la settimana prossima ci sarà da divertirsi…


Da qualche giorno rilevavo un fastidioso problema sul pc desktop con Windows XP Professional: normalmente apro una decina di finestre (così si spiega l’utilità del 24″) e utilizzo la barra delle applicazioni per passare da un programma all’altro.

Descrizione del problema:

  • se la finestra è già aperta in background e non ridotta a icona, facendo clic sul corrispondente rettangolo nella barra delle applicazioni la finestra non viene visualizzata e il rettangolo inizia a lampeggiare
  • se apro un’applicazione il rettangolo dell’applicazione lampeggia e la finestra non acquisisce il focus
  • premendo sulla tastiera il tasto con l’icona di Windows non si apre il menu avvio
  • facendo clic con il tasto destro sul rettangolo dell’applicazione, questo si mette a lampeggiare ma non appare il menu contestuale

Soluzione Microsoft ai problemi di focus:

  • aprire regedit (con la dovuta consapevolezza…)
  • individuare la chiave HKEY_CURRENT_USER\Control Panel\Desktop
  • cercare il parametro ForegroundLockTimeout ed impostarlo a 0 (il valore predefinito è 200000, 0x00030d40 in esadecimale)
  • riavviare il pc

Nota: per modificare questo valore è anche possibile utilizzare Tweak UI (sezione general->focus).

Purtroppo nel mio caso non si è risolto nulla: a questo punto non resta che cercare il colpevole terminando, uno alla volta, i processi attivi (54) e sperare che il problema non sia in qualche chiave di registro scassata o file dll.

Alla fine il colpevole è risultato essere il software VIA RAID TOOL (lo strumento per il controllo dei dischi raid su controller VIA): per il momento mi sono limitato ad eliminarlo dall’esecuzione automatica; con calma, nei prossimi giorni, cercherò eventuali aggiornamenti.
La cosa assurda (ma non troppo trattandosi di Windows) è che l’anomalia sia iniziata in modo del tutto casuale (le ultime modifiche sul sistema risalgono ad almeno due settimane prima della comparsa del problema) e che tale software non abbia mai creato problemi in 3 anni.

viaraid.png

Ritorno sull’argomento per segnalarvi un dettagliato articolo del Washington Post in cui vengono messi a confronto diretto i sistemi anti-phishing di Internet Explorer 7 e Firefox 2.

L’idea del test è semplice e, per i più sospettosi, facilmente ripetibile: si prende un gruppo di siti segnalati su PhishTank e si prova a visitarli con il browser.
Per entrambi i browser sono state prese in considerazione le due modalità di funzionamento del sistema di protezione: Firefox con lista locale (impostazione predefinita) e con interrogazione del database Google, Internet Explorer con la consultazione del database Microsoft attivata e disattivata (la richiesta viene fatta in fase di installazione).

Ecco una sintesi dei risultati (pdf completo in inglese):

  • 1040 siti
  • Firefox 2 con lista locale: 820 rilevati (78,85%)
  • Firefox 2 con Google: 848 rilevati (81,54%)
  • IE7 Auto Check OFF: 16 rilevati (1,54%)
  • IE7 Auto Check ON: 690 rilevati (66,35%)
  • Firefox 2 rileva 243 siti non rilevati da IE7
  • IE7 rileva 117 siti non rilevati da Firefox 2

Conclusioni:

  • il sistema off-line di Firefox 2 è decisamente efficiente, altrettanto non si può dire di quello di Internet Explorer 7
  • la modalità off-line di Firefox 2 è superiore a quella on-line di Internet Explorer 7
  • considerando che entrambe le modalità on-line comportano problemi di privacy, è evidente che Firefox 2 ne esce vincitore a mani basse

Detto questo, non resta che citare l’autore dell’articolo:

While I applaud Microsoft and Mozilla for their first efforts, the reality is that — depending on which browser (and setting) you use — anywhere from 20 to 40 percent of the phishing scams are going to sneak past undetected.

Per quanti passi avanti si siano fatti, è evidente che c’è ancora della strada da fare: stiamo parlando di un gap del 20-40% da colmare. Un buon inizio è sicuramente quello di utilizzare i server DNS di OpenDNS 😉


Sfondi multi schermo

11 Novembre 2006

Se tra i lettori c’è qualche fortunato utente con configurazione multi-monitor (tipicamente dual display), sicuramente saprà quanto è difficile trovare uno sfondo adeguato per personalizzare il proprio desktop.

Non sottovalutate mai la scelta dello sfondo: un desktop anonimo è notoriamente causa di scarsa produttività, quasi quanto avere una porcona disinibita o un’eroina manga con la sesta di reggiseno che vi tiene d’occhio tra il cestino e la cartella dei documenti (senza contare che questo non aumenterà sicuramente il vostro appeal agli occhi del gentil sesso) 😛

Detto questo, ecco un paio di link utili per sfondi ad alta risoluzione:

  1. www.mandolux.com: immagini stupende, molte realizzati appositamente per configurazioni multi display
  2. www.deviantart.com: nella sezione wallpaper è presente una categoria multi display (purtroppo un po’ scarsina sulle altissime risoluzioni).

Questo è il mio attuale desktop: 3360×1050 (dual 20″ wide, ossia 2 monitor con risoluzione 1680×1050)

scrivania.jpg

Mark Shuttleworth, finanziatore di Ubuntu (distribuzione basata su Debian), interviene sulla diatriba tra Debian e Mozilla. Se qualcuno di voi non sa di cosa sto parlando, in estrema sintesi queste sono le posizioni dei due contendenti:

  • posizione Debian: noi modifichiamo il codice sorgente di Firefox per distribuirlo in Debian, eliminiamo il logo perché non è free ma Mozilla ci impedisce di chiamare questo browser Firefox. A questo punto noi facciamo il fork e creiamo la nostra serie di prodotti: IceWeasel (Firefox), IceDove (Thunderbird), IceApe (SeaMonkey).
  • posizione Mozilla: se Debian vuole modificare il codice è libera di farlo. Allo stesso tempo le trademark policies di Mozilla sono chiare: se Debian vuole continuare a chiamare questo browser Firefox le modifiche devono essere approvate da Mozilla (come già fanno altre distribuzioni come RedHat e Novell). Nell’ottica di Mozilla il trademark serve a garantire la qualità del prodotto “Firefox”.

Cito solo le parti più interessanti del lungo post

It’s worth bearing in mind that Debian’s position on both free software and trademarks is very complex and not entirely consistent. Consider the recent decision to ship Etch with proprietary software built in. Firmware is in most cases X86, PPC, Mips or ARM code (architectures Debian supports) for which real source in C exists – but that source code is of course not provided. Also consider Debian’s own trademark policy which, while liberal, still restricts what can be done.

La politica di Debian sul free software e i trademark è molto complessa e non del tutto coerente: Etch contiene software proprietario, ci sono dei limiti chiari sulle possibilità di utilizzo del nome “Debian” e del logo.

I hope that the lead we have established with Ubuntu and Mozilla will benefit Debian, establishing a precedent that allows both groups to get what they want.

“Speriamo che Debian possa beneficiare dell’accordo tra Ubuntu e Mozilla” (Ubuntu 6.10 contiene un “fully branded” Mozilla Firefox 2); visto il tono delle risposte lato Debian ne dubito.

Should Debian settle on IceWeasel, thats fine and dandy and does not mean that anybody should call them “fundamentalists”, as I’ve seen happening. Neither should Mozilla’s position give anyone in the Debian camp cause to imply that Mozilla are corporate junky marketroids. They simply are not. They’re damn good browser innovators, and they publish their code under free software licenses because that’s what they think is the right thing to do.

Debian and Mozilla should be able to work together effectively on a browser, even if they can’t agree on a way to call it Firefox.

Diamo un’occhiata ad una delle risposte dal fronte Debian.

This time, Christopher Beard, Mr Mozilla® Marketing is talking about Firefox® in Ubuntu, that it’s great, Ubuntu is a good boy, that it cooperates with Mozilla®, and that by cooperating, it can use the great Firefox® name and logo.

To be honest, I don’t care that Ubuntu calls Firefox® Firefox® instead of Iceweasel or whatever. I don’t care that Ubuntu doesn’t care about freedom as much as Debian does. I could not care less.

Non ho le capacità tecniche per confermare o smentire quanto scritto nel resto del post; certo è che il tono è tutto fuorché conciliante e che, probabilmente, Christopher Beard non la racconta giusta quando scrive

Firefox in Ubuntu represents a somewhat more modest set of divergences from original Mozilla source code

Con tutti i link presenti in questa pagina ognuno potrà farsi la propria opinione: la mia, da semplice utente occasionale di Linux, è che Debian sia troppo concentrata sull’aspetto politico del free software e che questo scontro non porterà a niente di buono per il mondo Open Source.