La burocrazia nel 2013

19 Aprile 2013

Luglio 2012
Cambio residenza, faccio la pratica in Comune e viene contestualmente avviata la procedura per la Motorizzazione Civile (richiesta dei tagliandi da applicare ai libretti di circolazione e alla patente).

Il foglio rilasciato, da esibire ad ogni controllo, contiene una simpatica nota

Il Comune non procede subito all’iscrizione della nuova residenza ma lo fa solo al termine degli accertamenti previsti per legge, che impegnano gli uffici comunali per circa 180 giorni.

180 giorni?? Vabbuò, aspettiamo. Se il tagliando non arriva nei 180 giorni bisogna chiamare il numero verde 800232323

Febbraio 2013
I 180 giorni sono passati, non c’è traccia dei tagliandi e soprattutto sul Portale dell’automobilista non risulta alcuna variazione di residenza. Chiama il numero verde e confermano che non risulta alcuna richiesta a mio nome. Chiama il Comune e fagli presente la situazione, provano nuovamente a inviare la pratica.

Aprile 2013
Sempre nessun segno di vita. Chiama il Comune, consigliano di andare direttamente all’ufficio della Motorizzazione Civile per “risolvere la situazione”. Allo sportello mi guardano come un marziano e mi rispediscono al Comune. Ma io dico… non siete la stessa Motorizzazione Civile che riceve le richieste dal Comune? Perché non potete aprire una pratica? Aggiungo che avevo pure mandato una email all’ufficio tramite il modulo contatti del sito, mai ricevuto alcuna risposta.

Riprovo con il numero verde con scarsa fiducia: da 3 settimane sto cercando di parlare con un operatore ma la risposta è sempre uguale, “Gli operatori sono tutti impegnati. Richiama”. Con una botta di fortuna mentre sono in auto riesco a trovare un’operatrice, mi fornisce delle semplici indicazioni (scrivi questo sul fax, mettici la fotocopia della ricevuta e del documento, cerca di far stare tutto in una pagina*), 48 ore e adesso la richiesta risulta “Procedimento concluso – Tagliando di aggiornamento in fase di stampa”.

Possibile che nel 2013 siamo ancora a ‘sto punto?

* Per la serie: se il fax è di 2 pagine non è dato sapere dove finisca una e dove sparisca l’altra…


Dieta: un anno dopo

14 Aprile 2013

12 mesi

Diario del capitano, un anno dopo

  • 804 km a piedi
  • 907 km in bici
  • -15,5 Kg

Nel frattempo mi sono fatto pure un sito web per tenere traccia del tutto (php+mysql+flot), almeno non ho fogli di calcolo che girano in ogni dove.

Gli ultimi 3 mesi sono stati soprattutto di mantenimento, operazione non semplice considerando compleanni e festività assortite. Con l’estate conto di dare un’altra bottarella alla bilancia e arrivare a cifra tonda.


Ultimamente mi capita abbastanza spesso di pensare al mio lavoro, alle inesistenti prospettive di crescita personale e lavorativa e, perché no, di risolvere tutto provando ad emigrare all’estero. E ogni volta mi rendo conto di avere una preparazione e un’esperienza difficilmente inquadrabili e rivendibili. In fin dei conti da lì arriva il nome di questo blog (che a settembre ha compiuto 8 anni): tecnicamente (pun intended…) sarei un tecnico informatico, sprovvisto di un’istruzione specifica, che si occupa di installazione di computer e assistenza software. Di fatto mi trovo a fare di tutto e di più, uno pseudotecnico insomma.

Ripensandoci qualche minuto mi sono reso conto che, oltre al lavoro abituale di assistenza, nell’ultimo anno ho:

  • sviluppato un gestionale interno in php+sqlite, litigato con VirtualBox per trasferirlo da EasyPhp a una macchina virtuale Debian;
  • pubblicato 3 siti + un piccolo restyling in corso;
  • sviluppato un plugin per WordPress (solo perché ero stufo di modificare a mano dei file…);
  • sviluppato diverse applicazioni web php+mysql (ad es. un sistema di registrazione ingressi/uscite e uno di “monitoring dei poveri” per server linux/windows);
  • litigato con C++ e C# rispettivamente per lettura carta regionale dei servizi e lettura impronte digitali;
  • lavorato sulla traduzione di Firefox, Firefox Mobile e (da poco) Firefox OS.

Il tutto probabilmente realizzato con criteri che farebbero inorridire un esperto del settore (non vi dico i casini quando passo da un linguaggio all’altro, il compilatore vorrebbe sputarmi in un occhio). Certe volte mi chiedo che cosa farò da grande, poi guardo la carta d’identità e mi viene un po’ di magone, soprattutto con i tempi che corrono.


Dieta: mese #6

14 Ottobre 2012

Diario del capitano, mese 6 (puntata precedente):

  • 446 km a piedi
  • 866 km in bici
  • -14 Kg

Autonomia massima “correndo”: 6 km (velocità degne di un bradipo, scarso, al campionato di corsa saponata).


Dieta: mese #3

15 Luglio 2012

Risultato di 3 mesi di rottura di boglioni impegno (puntata precedente): circa 270 km a piedi, 340 km in bici, 9,5 Kg.

A proposito di dieta, consiglio la lettura di questo articolo (che condivido)

Perhaps the most important illusion is the belief that a calorie is not a calorie but depends on how much carbohydrates a person eats. There is an inflexible law of physics — energy taken in must exactly equal the number of calories leaving the system when fat storage is unchanged. Calories leave the system when food is used to fuel the body. To lower fat content — reduce obesity — one must reduce calories taken in, or increase the output by increasing activity, or both. This is true whether calories come from pumpkins or peanuts or pâté de foie gras.

To believe otherwise is to believe we can find a really good perpetual motion machine to solve our energy problems. It won’t work, and neither will changing the source of calories permit us to disobey the laws of science.

In risposta a quest’altro articolo

There’s an increasing body of evidence, however, that calories from highly processed carbohydrates like white flour (and of course sugar) provide calories that the body treats differently, spiking both blood sugar and insulin and causing us to retain fat instead of burning it off.

In other words, all calories are not alike.


Effetto yo-yo

27 Maggio 2012

Sono passati quasi sei mesi da quando scrivevo questo post sulla corsa. Complice un’ondata imprevista di extra lavoro, le influenze di stagione, il gomito che fa contatto con il ginocchio, i buoni propositi hanno prodotto ben pochi risultati. Un po’ scoraggiato dalla situazione mi sono detto “ok, a ‘sto punto proviamo con un dietologo” e ho chiesto consiglio al medico. Il suo suggerimento? Prova con la dieta a zona.

Da bravo nerd ho sfruttato zio Google e mi sono pure letto 3 libri (di carta!) sull’argomento, incluso uno scritto dal dietologo consigliatomi, e ho deciso che grazie, ma anche no: non ha senso organizzare la propria vita intorno al cibo in quel modo.

Da circa un mese e mezzo cammino almeno 40 minuti al giorno (ad oggi quasi 200km), sto molto attento alle quantità più che alla qualità di ciò che mangio, meteo permettendo esco in bici (circa 100km finora). Più avanti magari proverò anche a correre, quando il peso raggiungerà valori accettabili per le ginocchia già disastrate. Qualche risultato comincia a sentirsi, anche se è tutt’altro che semplice mantenere l’impegno.

Mi chiedo quante persone sane di mente abbiano un foglio di calcolo con il proprio peso dal 1998. Quello che è certo, esaminando quello strumento di tortura, è che ogni aumento di peso è legato al “non controllo”, così come ogni calo è legato a controllo+attività fisica. Per cui sarà stupido, ma il primo passo per evitare di lasciarsi andare è proprio quello di controllare il proprio peso periodicamente.