Entriamo nel dettaglio: ecco i nuovi limite di deduzione confrontati con i vecchi.

Utilizzati solo come strumentali nell’attività propria dell’impresa

Fino al 2005: deducibilità integrale (100%) di tutti i costi
Dal 2006: deducibilità integrale (100%) di tutti i costi

A uso pubblico

Fino al 2005: deducibilità integrale (100%) di tutti i costi
Dal 2006: deducibilità integrale (100%) di tutti i costi

In uso promiscuo ai dipendenti per la maggior parte del periodo d’imposta

Fino al 2005: deducibilità integrale (100%) di tutti i costi
Dal 2006: deducibilità integrale fino all’importo che costituisce il reddito di lavoro (fringe benefit) a prescindere dalla durata dell’uso promiscuo

Utilizzato da agenti

Fino al 2005: deducibilità dei costi nella misura dell’80% e fino al limite di €25.822,84. Regole proporzionali al limite di costo per il leasing ed entro limiti fissi per locazione e noleggio
Dal 2006: deducibilità dei costi nella misura dell’80% e fino al limite di €25.822,84. Regole proporzionali al limite di costo per il leasing ed entro limiti fissi per locazione e noleggio

Utilizzati nell’esercizio d’impresa in situazione diversa da quelle precedenti

Fino al 2005: deducibilità delle quote di ammortamento nella misura del 50% nei limiti del costo di €18.075,99; per canoni di leasing deducibilità proporzionale al limite di costo; per i canone di locazione e noleggio deducibilità fino a importi fissati dalla norma; deducibilità del 50% per le altre spese
Dal 2006: nessuna deducibilità

Utilizzati da artisti e professionisti

Fino al 2005: deducibiltà nei limiti indicati sopra per un solo veicolo o per un veicolo per ogni socio o associato
Dal 2006: deducibilità delle quote di ammortamento nella misura del 25% nei limiti del costo di €18.075,99; per canoni di leasing deducibilità proporzionale al limite di costo; per i canone di locazione e noleggio deducibilità fino a importi fissati dalla norma; deducibilità del 25% per le altre spese


Tutto Relax ‘na cippa

16 Ottobre 2006

Giusto la scorsa settimana stavo valutando le offerte di TIM per il traffico dati; oggi mi è passata un po’ la voglia (via ludo) 🙁

E’ una truffa bella e buona: sottoscrivi l’offerta Tutto Relax Internet di TIM, che prevede mezzo Gb al mese per 19 euro, e alla prima bolletta ti trovi mille o duemila euro di addebito. Dopo ore perse a cercare di parlare con il servizio clienti, trovi un operatore che ti conferma che: a) TIM ha sbagliato il conteggio del traffico, e b) non è stato applicato il bonus di 500Mb. L’operatore garantisce che il servizio clienti provvederà a interrompere l’ordine di pagamento e a richiamare per sistemare la pratica. Passano dieci giorni, e ovviamente nessuno ha richiamato ma l’addebito in carta di credito arriva puntuale. Come me, parecchie altre persone stanno subendo questa truffa, a qualcuno sono arrivate addirittura bollette di duemilacinquecento euro.

Ma è possibile che nessun giornale o televisione ne parli? Mi date una mano a fare cassa di risonanza, sperando che almeno i blog servano a smascherare questi delinquenti? La descrizione di quello che è successo, con i commenti di altri truffati, è sul blog di Boh. Io intanto ho scritto ad Adiconsum, e appena trovo il modo scrivo a un po’ di redazioni TV.


La linea di questo insulso governo era chiara da tempo, ma quello che ho scoperto oggi è al limite della vergogna. Non è mia abitudine parlare di politica in questo blog, ma il fatto stesso che abbia scoperto questo fatto dopo due settimane non è certamente sintomo di una “informazione” in mano all’opposizione.

Piccola premessa: io non sono un dipendente nè un professionista, ho una ditta individuale come, credo, molti dei lettori/tecnici di questo blog.

Altra doverosa premessa: per chi non lo sapesse un autonomo non ha diritto a ferie pagate, non ha la copertura per la malattia, non ha uno stipendio fisso, non ha tredicesime, quattordicesime, benefit, premi di produzione. Uno dei pochi vantaggi dell’essere autonomo è la possibilità di scaricare le spese legate all’esercizio della professione: tra queste l’acquisto di un’automobile e le relative spese di gestione (manutenzione, bollo, assicurazione).

Non che sia una cosa semplice: puoi scaricare fino a 18.075,99€ in cinque anni e tutte le altre spese vengono considerate come costo al 50%, iva indetraibile (vedi sotto).

Facciamo un esempio pratico: nel 2005 compri una macchina da 24.000€ e in un anno ci spendi 2400 € (bollo, assicurazione, carburante). Cominciamo a togliere l’iva (4400€, in realtà il discorso sarebbe più complesso per l’iva d’acquisto dell’automobile), restano 20.000€ per l’auto e 2000€: dei 20.000€ potrai scaricarne solo 18.075,99€, dei 2000€ solo la metà. Morale della favola: per il 2005 ti scarichi 3259,5 € e non recuperi un centesimo di IVA.

Il governo Prodi nelle ultime settimane si è preso una bella botta con la sentenza della corte Europea sulla indetraibilità dell’IVA sugli automezzi. Come ha reagito? Questa la prima reazione del geniale Visco:

Le ripercussioni finanziarie della sentenza della Corte di Giustizia europea sulla detraibilità dell’Iva relativa alle autovetture aziendali saranno di pesante entità e non eludibili. Sarà dunque inevitabile, perché non si creino scompensi ulteriori nell’equilibrio della finanza pubblica, individuare misure compensative equivalenti.

Il decreto legge n. 262/2006, contenente “Disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria” è stato pubblicato in sordina nella gazzetta ufficiale n.230 del 3.10.2006 (vedi tabella pubblicata su Il sole 24 ore del 6 ottobre e informativa fiscale SEAC n.224). Cosa contiene? Una mazzata da qualche miliardo di euro che colpisce, tanto per cambiare, le imprese, piccole o grandi che siano.

L’acquisto e le spese di gestione di un’automobile per un autonomo come il sottoscritto diventano completamente indeducibili (25% per i professionisti). Non è finita: il provvedimento ha valore retroattivo ed è valido per le spese sostenute nel 2006. Sbaglio oppure la retroattività è esclusa dallo Statuto dei diritti del contribuente?

All’art. 3 (“Efficacia temporale delle norme tributarie”) lo Statuto ribadisce il principio della efficacia non retroattiva delle disposizioni tributarie, che divengono efficaci solo dopo la loro emanazione.

L’irretroattività delle norme tributarie costituisce principio generale del nostro sistema tributario, come affermato più volte dalla Corte di Cassazione (Sentenza del 02/04/2003 n. 5015, Sentenza del 13/06/2002 n. 8415) che, con la Sentenza del 14/04/2004 n. 7080, ha riconosciuto l’intenzione del legislatore di attribuire ai principi espressi nelle disposizioni dello statuto, o desumibili da esso una rilevanza del tutto particolare nell’ambito della legislazione tributaria ed una sostanziale superiorità rispetto alle altre disposizioni vigenti in materia.

Caro sig. Prodi (o chi per lei): il mio giro d’affari non giustifica l’acquisto di una seconda macchina immatricolata autocarro da dedicare completamente all’attività (e quindi deducibile al 100%); nel 2006 mi sono comprato una moto per risparmiare tempo nei viaggi (45 minuti al giorno fanno sempre comodo) e spese di parcheggio (che assurdamente non posso nemmeno scaricare). Cosa devo fare secondo lei? Chiudere baracca? Andare a piedi dai clienti?

Invito tutti coloro che si trovano nella mia stessa situazione a diffondere il messaggio (e possibilmente smentirmi), sperando che qualcuno decida di cambiare un provvedimento che porterà molte piccole attività alla canna del gas.


FeedBurner

15 Ottobre 2006

flamocon_175h.gifAlla fine mi sono deciso a trasferire il feed principale su FeedBurner (il tutto grazie al plugin per WordPress FeedBurner Feed Replacement); se notate problemi con il feed principale avvisate (quello dei commenti è rimasto invariato) 😉

Già che c’ero mi sono pure iscritto alla Top100: essere piazzato nei primi 1000 è una piccola soddisfazione per il mio smisurato ego 😛

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Firefox 2.0 introduce piccole ma funzionali modifiche nella gestione delle schede e nella relativa interfaccia.

Per prima cosa il pulsante di chiusura viene spostato direttamente sulla scheda.

schede1.png

All’estremità destra della barra delle schede viene introdotto un pulsante per visualizzare un elenco delle schede aperte (la scheda attiva è visualizzata in grassetto)

schede2.png

In presenza di molte schede aperte Firefox 1.5.x riduceva la dimensione dei “segnaposto” per riuscire a visualizzare tutte le schede; Firefox 2.0 sfrutta il menu descritto in precedenza e due pulsanti per muoversi tra le schede aperte.

schede3.png
Tag Technorati:

La gestione dei feed rss in Firefox 2.0 è notevolmente cambiata rispetto alla versione 1.5: facendo clic sull’icona nella barra degli indirizzi oppure su un link viene visualizzata una pagina con l’anteprima del feed stesso.
Nella parte superiore della pagina è possibile scegliere se gestire il feed attraverso un segnalibro Live, un’applicazione esterna oppure un servizio online.

feed1.png

Nelle Opzioni/Preferenze è stata introdotta un’apposita sezione dedicata ai Feed: ovviamente l’utente, come nel mio caso, può scegliere di non visualizzare l’anteprima ed utilizzare direttamente il metodo di abbonamento preferito.

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