Vengo meno alla promessa di non occuparmi ulteriormente di TopHost su questo blog ma non riesco a ignorare questo commento al post di Stefano Bellasio su HostingTalk:

Intanto una prima cosa: il comunicato non è per nulla frutto di “emotività” e non è assolutamente uno “sfogo” ma scaturusce da un lungo brainstorming estivo sulla pianificazione della nostra campagna di comunicazione autunnale in questo assistiti da alcuni tra i massimi esperti a livello internazionale del settore. Ovviamente in questa sede non posso darvi dettagli ma vi terremo compagnia nei prossimi giorni con altre attività.

Mi astengo dal commentare ulteriormente, ci tenevo solo a fissare nella memoria queste frasi.

Se non l’avete già fatto vi consiglio la lettura di questo post di Stefano Epifani; se invece vi abbonda del tempo, potete anche dare un’occhiata alla miriade di post scritti sull’argomento.


Casperize.com

7 Maggio 2007

Forbidden

You don’t have permission to access / on this server.
Additionally, a 500 Internal Server Error error was encountered while trying to use an ErrorDocument to handle the request.

Come previsto: gli ultimi aggiornamenti (6 maggio) sul blog di Casper parlavano di intervento presso ICANN per risolvere il contenzioso.

6 Maggio – Inoltrata protesta formale a InterNIC per l’inserimento da parte di Wide.it di informazioni false relative a indirizzo email e numero telefonico del contatto amministrativo del dominio nel Whois Record, ostruzionismo e condotta censurabile secondo le policies ICANN. Inviato rapporto a ICANN attraverso il canale ufficiale di segnalazione delle dispute in corso per i trasferimenti di dominio.


Wide.it

3 Maggio 2007

Se state cercando un hosting, lasciate perdere Wide.it (volutamente senza link). Tanto vale investire il vostro tempo libero nel Texas Hold’em su Partypoker.

Per evitare che un malaugurato incidente tecnico rimuova l’ultimo messaggio di Casper, lo riporto in toto su questo blog.

Benvenuto.

Caro visitatore, prima di passare oltre, potrebbero interessarti un paio di cosette stuzzicanti che stanno accadendo su questo dominio.

Devi sapere che il 25 Aprile scorso, del tutto casualmente il giorno della Liberazione, ho chiesto all’attuale provider Wide.it di rimuovere il Registrar Lock in vista di un trasloco di Casperize.com sui server di Aruba. Mi dirai, niente di più facile.

Sbagliato.

Wide ha rimosso il Registrar Lock, ma c’è un ma: questo di per sè non è sufficiente. Il contatto email registrato nel Whois Record deve poi rispondere ad una email standard del nuovo maintainer, confermando in questo modo il trasferimento. Se questo contatto email è un indirizzo del provider attuale, come si da il caso che sia, il successo dell’intera procedura dipende dall’onestà e trasparenza di gente che sa di essere sul punto di perdere un cliente. Se per puro caso le istruzioni contenute nel messagio del nuovo provider vengono ignorate, dopo alcuni giorni di attesa il trasferimento fallisce.

E naturalmente è fallito.

Il 29 Aprile ho richiesto la rimozione del Registrar Lock anche per le estensioni .net e .org di questo dominio, disponendo nel contempo il trasferimento anche dell’estensione .it: insomma, una transumanza totale. Indovina il risultato: richiesta ignorata, silenzio di tomba.

A questo punto, le opzioni possibili sono sostanzialmente quattro: 1) fare buon viso a cattivo gioco e rinunciare al trasferimento; 2) continuare a scrivere a Wide per chiedere che rispettino le procedure internazionali senza fare i furbi; 3) dare retta a ICANN e chiedere l’assistenza del nuovo provider affinchè risolva l’impasse; 4) incazzarsi come una iena, far visita alla Guardia di Finanza e sporgere denuncia.

Considerato che Casperize.com sarebbe un blog, ho deciso di fare di necessità virtù e di provare a seguire passo-passo tutte le procedure previste, alla lettera, documentandole per i posteri. L’opzione scelta è quindi la terza: obbedire a ICANN, morsicarsi la lingua e invocare l’intervento del nuovo provider. Già, perchè la prassi di “assistenza” di Wide non prevede nè comunicazioni email nè numeri di telefono da contattare per risolvere i problemi: si compila un modulo online e si aspetta. Se risulta una richiesta senza risposta, semplicemente non è permesso inoltrare ulteriori solleciti. Come dicevo, si aspetta. Che cosa, non è dato sapere: probabilmente, nient’altro che i loro comodi.

E dunque sediamo sulla riva del fiume e aspettiamo, finchè la procedura non sarà completa, allorchè passeremo puntualmente dall’ICANN alle materne mani della Procura della Repubblica.

Sempre che questa pagina non sparisca improvvisamente per qualche malaugurato incidente tecnico, caro visitatore, ti terrò puntualmente informato del calvario. Quando Casperize.com tornerà finalmente online sui server di Aruba (e tornerà online, puoi giocarci le tue mutande migliori), queste righe diventeranno un post che sarà un piacere e un onore tenere in massima evidenza per fare un po di pubblicità gratuita a Wide, che se la merita senza riserve. Nel frattempo, se per tua disgrazia sei cliente di questa gente, fossi in te comincerei a preoccuparmi. Se stavi considerando la possibilità di sottoscrivere uno qualsiasi dei loro “servizi”, fossi in te ci ripenserei.

Benvenuto in Italia, la più evoluta colonia dell’Africa Nera. Terra di santi, navigatori, eroi, dottori, commendatori, mafiosi, buffoni, cacciaballe e professionisti della domenica. Là dove tutti fanno ciò che cazzo vogliono, che tanto la si passa liscia alla grande. Torna a trovarmi, che c’è da divertirsi.

E se magari sei anche un blogger, hai un vuoto di creatività e ti manca lo spunto per il post del giorno, che ne diresti di due righe di incoraggiamento in pubblico per gli amici di Wide e il loro eccellente servizio? Quel genere di pubblicità che toglie la pelle di dosso, per intenderci. Quella che si riserva solo ai migliori. Sono certo che la apprezzeranno.

Se vuoi contattarmi, non fare complimenti

Aggiornamenti:

3 Maggio – Richiesto intervento del nuovo provider come previsto dalla policy ICANN

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Della serie un tranquillo sabato pomeriggio 😡

Ore 14: un SMS sul cellulare e una e-mail mi avvisano di problemi sul forum di eXtenZilla. Questa è la triste immagine che mi trovo di fronte

errore_smf.png

Mi viene il dubbio che, per qualche strano motivo, sia stata ripristinata una versione molto vecchia del database. Prima di procedere con il ripristino dell’ultimo backup disponibile (risale ad appena 3 ore prima, Dio salvi DreamHost e i backup automatici), decido di provare la strada suggerita dal maledetto messaggio di errore: scarico un pacchetto di update di SMF, carico sul server il file upgrade.php e lo eseguo.
Risultato: una scarica di errori e forum ancora down.

In realtà la situazione è leggermente peggiorata: il file upgrade.php imposta la modalità di manutenzione del forum SMF al livello più alto e non è più possibile accedere al pannello di amministrazione. Per rendere nuovamente visibile il forum bisogna modificare il file settings.php e impostare la variabile

$maintenance = 1;

A questo punto decido per il ripristino del backup: fortunatamente con DreamHost è possibile scegliere un ripristino non distruttivo (nel mio caso ho scelto la busta numero 3)

restore.png

Backup ripristinato, il forum continua a mantenere quello schifoso messaggio di errore.

Provo ad accedere al database con phpMyAdmin e mi ritrovo davanti lo stesso errore nell’accedere alla struttura delle tabelle (il contenuto viene visualizzato correttamente): Got error 28 from storage engine.

errore_mysql.png

A questo punto comincio a dubitare del server MySQL e, grazie a Google, scopro che questo errore è dovuto a problemi di spazio esaurito sul server (/tmp piena).
Per prima cosa contatto l’assistenza DreamHost e segnalo il problema, poi provvedo a rinominare le tabelle aggiornate: purtroppo in phpMyAdmin non è possibile farlo direttamente e tocca lavorare di SQL

RENAME TABLE nome_tabella TO nuovo_nome_tabella

Nel giro di una mezz’ora il forum è tornato visibile.

Sorry about that, it appears that someone filled up /tmp directory on the database server, this was a result of a bad query that had been made.

Sarà perché ho usato questa priorità nella richiesta di assistenza? 😛

dh.png

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Excom, la fine?

16 Luglio 2006

Provate a leggere quanto scritto da Camaran sul suo forum (scoperto stamattina attraverso il blog di oRi0n). In passato ho ampiamente criticato l’atteggiamento di Camaran su ProZone durante il down di febbraio e la sua scelta di diventare moderatore del forum di Excom (e continuo a pensarla nello stesso modo); ciononostante ritengo che questo cambiamento di rotta, sebbene tardivo, sia decisamente apprezzabile.

La “struttura tecnica” (foto e galleria completa)

I servizi della Extreme communications sono erogati attraverso PC compatibili da 1Ghz di processore con, al massimo, 1 GB di RAM.
Tutti i PC sono ormai saturi al 100% e andrebbero aggiornati con nuove macchine per continuare a garantire il servizio in modo corretto e funzionale, basti pensare che il PC di posta elettronica con 120 e-mail in coda si blocca e va riavviato ogni 5 minuti.
I PC che erogano i servizi Windows 2003 hanno tutti il sistema operativo craccato e non concesso in licenza e sugli stessi vengono attivati i virtual server linux su un istanza di Microsoft Virtual PC.

La vera spiegazione del down di febbraio, simile a quella ricevuta a suo tempo da altre fonti 😉

Il lungo down di febbraio sembra essere stato causato dal fatto che i PC erano collegati alla rete di Retelit abusivamente in quanto alla Extreme era affidata esclusivamente la gestione del tetto per il controllo di alcune antenne Wi-Fi che dovevano servire per un progetto nel viterbese.
Retelit quando si è accorta della situazione, anche grazie al cambio del CDA che non l’ha più tollerata, ha da prima ridotto la banda disponibile e poi staccato direttamente i PC chiedendo anche il risarcimento di 32000 EUR per il traffico generato in modo abusivo.
Proprio per questo i PC sono rimasti nel datacenter per qualche giorno senza essere recuperabili dalla extreme che ora risulta in un piano di rientro per il pagamento di queste fatture.


Addio Excom

22 Aprile 2006

Con questo post saluto definitivamente Excom, visto che anche il secondo dei miei domini ha traslocato oltreoceano; ho già avuto modo di scrivere ampiamente sulla mia storia personale con Excom, per cui questo sarà un post dedicato a riflessioni e consigli.

Nei 10 mesi trascorsi sull’hosting di Excom, con 2 piani Advanced Linux Server, ho avuto modo di sperimentare:

  • un numero imprecisato di down, di lunghezza e durata assortita, e qualche piccola disfunzione (tipicamente spazio su disco finito con conseguente blog a pallino)
  • la morte del mail server con perdita dell’archivio messaggi e configurazione degli account
  • problemi di prestazioni con il server mySql (risolte inizialmente passando mySql su un server stand-alone)
  • un blackout totale di un paio di settimane
  • il crash&down del server mySql con danneggiamento dei dati (nel caso di eXtenZilla molto limitato)

L’unica cosa che ha sempre funzionato bene (nel mio caso) è stata l’assistenza via trouble ticket.

Come promesso passo alle riflessioni.

ESPERIENZA: siete un’azienda giovane, forse troppo (ma questo l’ho scoperto tardi, mea culpa): un minimo di esperienza avrebbe suggerito di correre ai ripari (in gergo tecnico “pararsi il culo”) subito dopo il problema con il mail server (backup, mirror hardware o software, un esorcista), invece è evidente che il primo danno non ha insegnato nulla.

SITO WEB: alcune informazioni presenti sul sito Internet non rispondono a verità. Potrei sbagliarmi ma il servizio di backup giornaliero non ha mai funzionato (quantomeno durante il mio periodo di permanenza su Excom): visto il costo dell’hosting non è una vergogna non offrire un servizio di backup, lo è attirare clienti pubblicizzando un servizio inesistente.

FORUM: durante il periodo di buio avevo già dato a Gianluca Varisco il mio consiglio personale: chiudete il forum e limitate l’assistenza ai ticket, così com’è il forum è un inutile punto di ritrovo di ragazzini idioti. Evidentemente era un consiglio del cavolo, visto che avete deciso di ristrutturare il forum; non contenti avete deciso di aprirlo agli off-topic e trovare dei moderatori.
Ora… io non ho esperienza in materia di hosting ma in materia di forum e moderazione qualcosina la so: i moderatori si scelgono per tutta una serie di capacità, tecniche ed umane, non perché ne fanno richiesta. Attualmente avete sul forum almeno due moderatori: uno si è fatto portavoce dell’azienda durante il periodo di down in un modo che io non condivido (usando un eufemismo), l’altro è spuntato fuori dal nulla ed inserisce simili post intelligenti.
Altra cosa che non è chiara è se questi moderatori stiano lavorando per la gloria: non sono fatti miei per cui non pretendo una risposta, ma visto che Excom è un’azienda e non un ente caritatevole sarei curioso di saperlo.
In ogni caso: contenti voi, contenti tutti 😉

TRASPARENZA: questo è il vero punto dolente di tutta la storia. Passi che vi stiate facendo esperienza sulle ossa dei clienti, ma non è bello essere pure presi per il deretano. Allo stato attuale io (cliente pagante) non so cosa sia successo nel vecchio datacenter per costingervi a spostare i server in fretta e furia, nè tantomeno cosa sia successo al server mySql: mi spiace scriverlo ma i due comunicati ufficiali lasciano il tempo che trovano.

Prendiamo il caso del server mySql: il server andava, con qualche calo di prestazione ma nessun problema sui dati (non ho letto nulla in proposito sul forum prima del down); stavate facendo un intervento di manutenzione programmata ed il disco (a quanto pare il solo disco) decide di saltare, corrompe dati che fino ad un quarto d’ora prima erano buoni e vi costringe a ricorrere ad una ditta esterna di recupero dati? Ripeto: non mi occupo di hosting, ma mi sembra una spiegazione al limite dell’inverosimile.

In seguito ai tre episodi più gravi (mail server, mega blackout, mySql server) avete offerto ai clienti esistenti nuovi piani di hosting o il rinnovo del piano esistente. Gentilmente, mi spiegate cosa me ne faccio di un altro anno oppure di un altro sito su un hosting che mi fa vivere con il patema d’animo? Forse è il caso di intervenire alla radice e risolvere i problemi, non fare offerte riparatrici ai clienti.