Whistler Bug

31 Luglio 2008

L’aggiornamento di ieri sera sulla frana ad opera di John Lily era materiale da tramandare ai posteri, spero sinceramente che qualcuno l’abbia registrato. Nel frattempo, questa notte BugZilla era in manutenzione e non mancava certo l’ironia.

Già che c’erano hanno aperto pure un bug, vi consiglio caldamente di dargli un’occhiata.

P.S. In questo momento siamo pure senza elettricità nelle camere (quantomeno all’ottavo piano dell’ala est), ma il wi-fi continua a funzionare. Misteri della scienza.


Da queste parti il tempo scarseggia – sono reduce da un’ora di spossante brain storming con gli altri tre italiani, trascorsa litigando con un calcio balilla montato al contrario e dotato di tre ometti sulla stecca del portiere – e diventa difficile raccontare quanto visto e ascoltato in questi giorni, descrivere le sensazioni positive accumulate e la quantità di persone conosciute. Al ritorno cercherò di fare un riassunto delle cose più interessanti, anche se molte delle discussioni che ho seguito riguardano in modo specifico il processo di localizzazione.

Nel frattempo vi aggiorno sul bollettino della sfiga: la mia valigia è arrivata a Vancouver martedì sera, dopo poche ore si è verificata una frana sulla HighWay 99 che ha impedito la consegna del bagaglio. La medesima frana, che bloccherà la strada per 4-5 giorni, ha comportato la riorganizzazione del viaggio di ritorno: il bus inizialmente previsto per le 12.30 (circa 3 ore di viaggio, aereo alle 18.50) partirà alle 4.30 di mattina (8 ore di viaggio, e parecchio tempo da passare in aeroporto). Resta da capire – e vi assicuro che non è cosa semplice – se riesco a recuperare il bagaglio a Vancouver, se stanno comunque cercando di consegnarlo o altro.

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Whistler – 3 del mattino circa

Che la sfiga fosse in agguato avrei dovuto intuirlo già domenica mattina: alle 11.30 Bin Laden decide di fare il check-in online dei nostri voli dal sito KLM, ma a quanto pare non c’è verso di trovare la mia prenotazione. Dopo 3 chiamate al servizio di assistenza telefonica – rigorosamente in inglese, non sperate di trovare un operatore che parli italiano – si capisce che il problema è legato al sistema e sarò costretto a fare il check-in al banco. Poco male.

Lunedì mattina: parto con ampio anticipo e vengo premiato da 9 km di coda sulla A4. Son cose.

La fila per l’accesso ai gate di Malpensa ha qualcosa di dantesco: a ogni curva credi di essere arrivato, subito dopo al diradarsi della folla scopri che hai ancora mille chilometri da fare prima di arrivare al controllo. Più che una coda sembra un intestino.

Ad Amsterdam, all’imbarco per il volo diretto a Vancouver, subiamo una perquisizione in piena regola. Visto che di dormire in quel rumore non se ne parla, la scelta di un posto accanto al finestrino mi premia con delle spettacolari immagini della Groenlandia, della regione dei laghi e delle montagne rocciose (non aspettatevi fotografie, tirar fuori zaini e cazzilli su un volo del genere significa ricevere insulti in almeno quattro lingue diverse).

Arrivato a Vancouver l’amara sorpresa: il rullo si rifiuta di rullare la mia valigia (a un certo punto ho pure pensato a un attacco di sclerosi, ché io e quel trolley mica siamo amici di vecchia data), al banco informazioni KLM una tizia fuori come un balcone mi avvisa che la valigia è in ritardo e arriverà domani alla stessa ora. Sperém.

Due ore e mezza di bus (50 posti per 5 persone) e arriviamo all’hotel. Quel poco che ho visto di Vancouver nel tragitto di uscita dalla città si riassume in: edilizia spesso dall’estetica discutibile, traffico non indifferente (una macchina bloccata sul ponte ha generato chilometri e chilometri di coda), semafori ovunque, limiti di velocità ridicolmente bassi. Notevole anche il numero di case in vendita, quasi quasi ci faccio un pensierino per i ponti lunghi 😛

All’hotel ci attende una camera singola con tanto di salottino, cucina e vasca da bagno, e il primo incontro dei mozilli (decisamente alcolico, con chitarrista jazz che suona dal vivo e tavoli con praticamente qualunque cosa da mangiare, chiedere al piccolo Bin per referenze). Il numero di persone presenti è talmente alto che è difficile riconoscere qualcuno, solo una botta di fortuna mi ha permesso di trovare Giorgio “NoScript” Maone e Marco Bonardo al primo colpo.

Visto che dopo circa 26 ore senza vedere un letto mi ritrovavo con due occhi come due palloni da calcio per campi innevati, alle 22 ho salutato il gruppo italiano e me ne sono tornato in camera per una doccia – che in realtà non è una doccia, è un insulto alla logica di qualsiasi interfaccia utente mai concepita – e una dormita. Inutile dire che dopo 3 ore mi sono ritrovato di nuovo sveglio, a quanto pare l’orologio biologico è rimasto affezionato all’aria di casa.

Domani mattina alle 8 appuntamento con gli altri italiani per la registrazione e la colazione, poi dalle 9 si comincia 😉

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YARPP

27 Luglio 2008

Seguendo l’esempio di personaggi ben più noti del sottoscritto, da queste parti si è deciso di installare YARPP – Yet Another Related Posts Plugin Options – un plugin per WordPress dedicato alla gestione dei post correlati.

Il plugin è facilmente configurabile attraverso il menu Impostazioni della Bacheca e, aspetto da non sottovalutare, è possibile mostrare l’elenco degli articoli senza mettere mano al codice del template (ma nessuno vi impedisce di farlo).

Quindi non stupitevi se trovate cose strane alla fine di ogni post 😉


iPod Touch

Canon EOS 40D, Canon 50mm ƒ1.4, treppiede

Fotografia del nuovo acquisto, tutt’altro che straordinaria ma rende l’idea 😉

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Quasi tutto pronto

26 Luglio 2008

Meno di 48 ore alla partenza per il Canada (Milano Malpensa – Amsterdam – Vancouver) e la sezione high-tech della valigia è praticamente decisa:

  • MacBook Pro con relativo alimentatore
  • Canon EOS 40D con battery grip, due batterie e caricabatteria (anche se probabilmente non servirà)
  • 50mm ƒ1.4, 17-40mm ƒ4 e 70-200mm ƒ4
  • iPod Touch e Nokia E90

Il tutto infilato in uno zaino LowePro Computrekker AW, ampiamente entro i limiti imposti da KLM per le dimensioni del bagaglio a mano.

Sull’iPod è già pronto il calendario con tutti i talk che ho intenzione di seguire: si parte martedì alle 9 con l’incontro con il gruppo driver-l10n, passando attraverso gli incontri dedicati al processo di localizzazione (con particolare interesse per il neonato Fennec) ma non solo (Mozilla in Europa, Ubiquity, Mobile UX, AMO, ecc. ecc.).

Durante la prossima settimana – sfruttando la mia celeberrima insonnia – cercherò di tenere aggiornato il blog con un resoconto delle varie giornate e, se possibile, di pubblicare anche qualche fotografia su Flickr.

Se riesco rubo un’intervista anche all’orso 😛

Are there really bears?
Yes. Black bears are common to British Columbia, and live in the nearby woods. Some have become used to foraging into town for food. If hiking nearby, you should make sure that all food is well wrapped. If you see a bear, it’s likely not going to be interested in you, so don’t panic. Usually if you make a lot of noise it will go away.