Senza parole…

5 Giugno 2005

Risposta di TopHost alla mia lamentela…

Salve, abbiamo ricevuto moltissimi messaggi di questo tipo, veramente una cosa di cattivissimo gusto nonche’ una totale mancanza di rispetto nei confronti di gente che lavora, che deve far fronte alle richieste di assistenza dei clienti “seri” che hanno dei problemi “seri” e che, piu’ educatamente, attendono il loro turno per la soluzione dei problemi.
Ci troviamo invece, oggi domenica, a rispondere a centinaia di queste richieste assolutamente inutili visto che le difficolta’ di trasferimento del dominio mozillaitalia.org non sono assolutamente ascrivibili a noi ma ad una serie di anomalie che hanno coinvolto: il cliente, il precedente provider, il registrar ma certamente non noi.
E comunque sarebbe bastata una semplice richiesta di assistenza da parte del nostro cliente, non serve “protestare”, se lei ne dubita noi siamo un’azienda seria che pensa di avere a che fare con persone “serie” e rispettose del lavoro altrui…purtroppo in questa circostanza ci siamo sbagliati e siamo qui “ingolfati” di richieste deliranti a sottrarre il nostro tempo proprio ai quei clienti seri che “attendono il loro turno” e sono rispettosi.

Che dire: l’ennesima dimostrazione di come spesso “chi e’ fuori delle regole” finisce per avere ragione, attenzione e penalizzare chi invece le regole le segue.

Con un po di tristezza la salutiamo e speriamo di tornare ad interloquire in momenti e con termini diversi.

Appunti in ordine sparso:

  • aver sopportato una settimana di black-out totale (di forum e sito ma soprattutto delle vostre risposte) mi sembra sinonimo di “aver atteso il turno”
  • chissà come mai le colpe sono sempre di altri
  • la pagina di TopHost è comparsa da lunedì 30 maggio, questo significa che il trasferimento del dominio è avvenuto; se poi TopHost non attiva il pannello di controllo…
  • le richieste di assistenza sono state fatte (e non solo una); se si è arrivati a questa soluzione, è stato solo come extrema ratio vista la totale assenza di risposte

Dubito che torneremo in futuro ad interloquire.


Quella che segue è la descrizione di una tipica domenica mattina estiva.

Sveglia alle 6.15, non prevista: il problema è che con l’estate il mio orologio biologico è affidabile quanto Windows 95.

Ok, la sveglia all’alba non è un problema visto che ho in programma di uscire in mountain bike: mi alzo, mi preparo una colazione più abbondante del solito, apro le finestre e vedo che sta per cominciare a piovere… porca pupazza!!!
Dopo un attimo iniziale di sconforto, mi convinco che il meteo non riuscirà a privarmi della mia unica uscita settimanale; d’altro canto, la pioggia significa meno autisti della domenica dotati di bicicletta.

Come direbbe Trapattoni, a questo punto apro una parentesi: durante il weekend le piste ciclabili si popolano di autisti della domenica che abbandonano l’auto e si dotano di moderni velocipedi. Li riconosci facilmente: girano in branco, anche se solo in due riescono ad occupare una pista di 4 metri di larghezza. Le specie più pericolose sono gli “uomini con il cappello” e le “signore attempate”, spesso mescolate a pensionati super abbronzati e depilati che usano questi tratti rettilinei per organizzare la loro personale cronometro col destino.

Come spesso Trapattoni dimentica di fare, chiudiamo la parentesi. Finisco la colazione ed inizio la vestizione, degna di un cavaliere della tavola rotonda: pantaloncini da ciclista, fascia del cardiofrequenzimetro Polar, maglietta traforata in perfetto stile tamarro, maglietta da ciclista a maniche corte, l’indistruttibile cellulare Siemens Me45 per chiamare l’ammiraglia, calze, scarpe con sgancio rapido. Quando mi muovo per la casa sembra che stia passando una compagnia di ballerini di flamenco ubriachi.

A questo punto decido che l’iPod Shuffle si è meritato la sua prima uscita sportiva e gli metto la tuta (aka custodia sportiva); la Eos 350D si impunta perché vuole venire anche lei, peccato che sia leggermente in sovrappeso per l’uscita, per cui se ne resta a casa. Sono riuscito a spuntarla solo perché le ho promesso che a breve arriverà il primo obbiettivo, un Canon 50mm f1.8, anche se non le ho svelato che costa pochissimo…

Sono le 7.30 ed esco di casa sotto un cielo carico di pioggia, l’iPod Shuffle è il compagno di viaggio ideale: a cosa serve un display se il lettore è sotto la maglietta?
Unico appunto: shuffle una cippa! L’oggetto è dotato di una consapevolezza superiore a quella di certa gente che gira ultimamente in televisione: alla prima salita seria, dopo una serie di mp3 tranquilli, mi ha fatto partire Run to the hill degli Iron Maiden, inducendomi a pedalare come un forsennato e facendo suonare al cardio il bolero di Ravel. Sulla seconda salita, è partita Diggin’ the grave dei Faith No More: messaggi subliminali?

Alle 9.30 rientro a casa sotto un bel temporale.

Insomma, una tipica domenica mattina…

Nota a margine: questo post non è il frutto dell’abuso di sostanze stupefacenti/alcool; secondo alcuni studiosi, la causa più probabile del delirio è la respirazione in eccesso di ossigeno unita alla lontananza dal pc.


Dopo quasi una settimana di black-out del sito, totale assenza di comunicazione da parte di TopHost, risposte fantasiose per non dire campate in aria da parte dell’assistenza, il problema si è risolto nel giro di poche ore.

Non conosco di preciso in che modo si sia evoluta la situazione, ma credo che si debba ringraziare soprattutto la spintarella data alla richiesta da un paio di utenti della comunità Mozilla Italia sul forum di supporto di TopHost.

Ripeto quanto detto e scritto in altri luoghi: finora si è sentito solo parlare bene di TopHost e dei servizi offerti.
È un dato di fatto che i tempi di reazione post-lamentela sono stati immediati. Questo mi fa capire che alla base dei ritardi non c’erano problemi tecnici ma semplicemente organizzativi: gli stessi che hanno portato a far scadere per errore una prima richiesta e trattenersi l’importo a titolo di rimborso spese.
Mi rimane il dubbio di sapere cosa sarebbe accaduto se il sito fosse stato quello della casalinga di Voghera.

In ogni caso grazie a tutti quelli che si sono mossi per aiutare Mozilla Italia.


Come da titolo: cosa sta succedendo al sito di Mozilla Italia ed al relativo forum?

Semplice, sono cambiati l’intestatario del dominio e la società che fornisce i DNS: peccato che la suddetta azienda, TopHost, stia combinando un casino con tempi di attivazione biblici. Finora avevo sempre sentito parlare bene di questo servizio, per cui mi sembra giusto far sentire una voce fuori dal coro…

Risultato: Mozilla Italia è irrangiungibile da diversi giorni.

Primo passo: raggiungere i siti

Per raggiungere i siti, basta modificare il file hosts inserendo gli IP corretti:

  1. aprire il file c:\WINDOWS\system32\drivers\etc\hosts (non ha estensione) con un semplice editor di testi, ad esempio il Blocco Note.
  2. In fondo al file aggiungere queste due nuove righe:
    66.199.246.186 www.mozillaitalia.org
    66.199.246.186 forum.mozillaitalia.org

    andando a capo alla fine.
  3. Salvare e chiudere.

Secondo passo: protestare con TopHost

Contattate tutte le persone che conoscete e sono simpatizzanti di Mozilla Italia ed invitateli a compilare il modulo in questa pagina, scrivendo un messaggio di protesta con il proprio nome/cognome/email.

Il messaggio dovrà essere breve, chiaro e non offensivo: scrivere inutili offese farebbe automaticamente passare Mozilla Italia dalla parte del torto.

Terzo passo: diffondere il messaggio

Se avete un minimo a cuore il lavoro di Mozilla Italia, vi prego di diffondere questo messaggio: credo che TopHost dovrà per forza muoversi se ci tiene alla propria immagine.


In questi giorni mi sono reso conto che la nuova reflex mi sta abituando a guardare il mondo con occhi diversi: sempre più spesso mi ritrovo ad osservare i particolari, ad immaginare un’inquadratura, a rimpiangere di non avere con me la macchina fotografica.

Ad esempio, non avevo mai notato quanto fosse “strano” il fiore del gelsomino.

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Eos 350D in giardino

2 Giugno 2005

Ecco la prima foto “pubblica” fatta con la EOS 350D; se non si capisse, è un particolare di una rosa quasi sfiorita.

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