iPezza

16 Luglio 2010

L’iPhone 4 presenta un drastico calo di ricezione se impugnato in un certo modo? Nessun problema, cambiamo il modo in cui viene visualizzata la quantità di segnale disponibile, e già che stiamo rappezzando spostiamo il limite inferiore un po’ più in basso (via AnandTech). Un po’ come risolvere il problema dei suicidi tra i lavoratori piazzando reti di salvataggio sotto i palazzi. Come soluzione alternativa cerchiamo di convincervi, attraverso fonti anonime, che il problema è una long standing software issue.

Interessante notare come la distribuzione precedente delle barre fosse completamente disomogenea (terza barra strettissima, quarta e soprattutto quinta barra enormi), mostrando una copertura migliore di quella effettiva, con somma gioia dell’operatore in uso.

Sono davvero curioso di vedere cosa raccontano alla conferenza stampa di questa sera.

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A grande richiesta, dopo due settimane di utilizzo, ecco qualche impressione in ordine sparso sull’HTC Hero. Prima di cominciare, è opportuno mettere un paio di punti fermi:

  • non possiedo un iPhone né l’ho mai utilizzato per più di cinque minuti, e non sono nemmeno interessato alle discussioni sulla superiorità di un sistema o dell’altro. Possiedo un iPod Touch 1G con firmare 3.0, per cui un’idea di massima dell’esperienza utente su questi dispositivi ce l’ho;
  • negli ultimi due anni ho utilizzato un Nokia E90 con Symbian e un HTC Touch Pro con Windows Mobile, quindi ho toccato con mano la concorrenza;
  • HTC Hero è basato su Android (versione 1.5) ma utilizza l’interfaccia HTC Sense. Non avendo provato altri dispositivi Android, non posso sapere se tutte le funzioni descritte siano “di serie” oppure costituiscano una prerogativa di HTC Sense.

Forma

Htc Hero Gray (chin)

I materiali del telefono sono ottimi e offrono una buona sensazione di solidità. In base a quanto si legge in rete solo il modello bianco ha la copertura in teflon, in ogni caso il fondo del cellulare è in plastica trattata e antiscivolo. Questo da un lato garantisce una presa sicura, dall’altro rende complicato trovargli una custodia – in attesa dei modelli realizzati ad hoc – in quanto i classici sacchetti universali non gli permettono di scorrere.

La “scucchia” è argomento di diverse discussioni: tralasciando l’originale aspetto estetico – al sottoscritto piace, ad altri sembra un citofono – la forma risulta comoda, soprattutto se si tiene il cellulare appoggiato sul palmo della mano. La spiegazione è semplice: stendete la mano e provate a osservarla, il piano ideale di appoggio tenderà ad alzarsi in prossimità del polso.

L’unico difetto di questa forma è che, se il cellulare è appoggiato su un piano, non è possibile utilizzare i tasti e il trackball con un solo dito, visto che sono posizionati oltre il punto di curva e il telefono tende ad impennarsi. La posizione dei tasti è agevole nel caso di utilizzo a due mani, decisamente scomoda se si vuole utilizzare una sola mano.

Il trackball inferiore risulta particolarmente utile nel caso in cui non si voglia – o non si possa – utilizzare la parte touch: ad esempio è possibile scorrere una pagina web e fare clic sui link, oppure selezionare una voce di menu o passare da una schermata home all’altra.

La sostanza

Android

La schermata principale

Anche in questo caso, un paio di premesse: sono un utente atipico, nel senso che utilizzo il cellulare per lavoro e solo per lo stretto indispensabile, non passo le mie giornate al telefono o a installarci giochi e applicazioni. Per la maggior parte del tempo mi trovo davanti a computer su cui ho il controllo completo, per cui la sezione internet/posta mi serve solo quando sono fuori dall’ufficio. Non uso il telefono per fare fotografie, ma nei prossimi giorni cercherò di fare qualche test anche sotto questo aspetto.

Tenendo conto delle considerazioni appena fatte, non ho ancora cercato di sbloccare l’Hero ottenendo l’accesso root al dispositivo né ho installato centinaia di applicazioni. Per il momento le uniche installate sono BatteryLife, TasKiller a AK Notepad, ma confesso di non aver avuto ancora molto tempo per curiosare nel market.

Android

In questa schermata è possibile vedere gli switch per attivare/disattivare le connessioni e il widget di BatteryLife

La prima accensione è disarmante: fornendo poche informazioni – account Google, Flickr, Twitter, chiave WPA della rete di casa – nel giro di cinque minuti hai un telefono perfettamente funzionante, senza sbattimenti vari per sincronizzare rubriche e calendari (volendo, HTC rilascia un software, HTC Sync, per sincronizzare il dispositivo con Outlook).

L’applicazione per Gmail è perfetta – tralasciando il problema delle R: nelle risposte usando la localizzazione italiana – così come quella per il calendario e le mappe (ma non è possibile utilizzare il “pinch” per lo zoom). Nessun problema da segnalare con il browser o con il GPS.

Gmail su Android

L’applicazione di GMail su Android

Android - Segnalibri

Segnalibri

Android - Browser

Browser

La tastiera è semplice e veloce da utilizzare, anche con poco allenamento alle spalle. Difficilmente riuscirete ad usare i pollici in modalità portrait, soprattutto se avete mani grandi, ma il feedback (vibrazione) e il correttore automatico vi verranno in aiuto.

Tastiera Android

Tastiera in modalità portrait

Tastiera Android (landscape)

Tastiera in modalità landscape

Qualche problema invece sul fronte rubrica: come già spiegato in passato, il caos nasce con i contatti di tipo azienda, in cui è specificato solo il campo “azienda” e non il nome. In pratica: l’applicazione “Persone” gestisce perfettamente questa situazione, permettendo di utilizzare il campo azienda anche per la ricerca, mentre la parte “Telefono” non è in grado di gestire questi contatti, per cui ti ritrovi con una serie di numeri di telefono senza nome. Visto che il problema sembra essere comune a molte applicazioni, ho deciso di tagliare la testa al toro e copiare il campo “azienda” anche all’interno del campo “nome”. Google è consapevole del problema (Issue 1059), ma al momento non è stata fornita alcuna soluzione. Se vogliamo vedere, questo è l’unico vero difetto che ho riscontrato.

La durata della batteria, almeno per quanto riguarda le mie necessità e le mie abitudini, è più che sufficiente. In condizioni di utilizzo normali – attivando wireless, bluetooth e connessione dati solo quando mi servono – arrivo tranquillamente a un paio di giorni. Anche nella peggiore delle ipotesi non avrei problemi ad arrivare a fine giornata: mi basta collegare il cavo USB al primo computer disponibile per ricaricarlo, anche in considerazione del fatto che la connessione è poco invasiva per il computer ospite – viene condivisa solo la scheda di memoria microSD – non servono driver e non vengono attivati eventuali software installati (iTunes anyone?)

Conclusioni

Sono assolutamente soddisfatto dell’acquisto, ma sono altresì consapevole che due settimane sono decisamente poche ed eventuali difetti emergeranno nel corso del tempo. Nel caso, non mancherò di segnalarli. Se vi venisse qualche dubbio per la recensione entusiasta, sappiate che il telefono l’ho pagato di tasca mia 😉 (479,99€ su ePrice).

Se avete un po’ di tempo a disposizione, vi consiglio di leggere anche questo “vecchio” post di Vanz (sempre valido) e la recensione del Samsung Galaxy di Andrea per una possibile alternativa all’HTC Hero.

P.S. Gli screenshot sono ottenuti utilizzando l’Android SDK e la connessione USB (reference).

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All’alba del luglio 2009 mi sono reso conto di non avere una rubrica degna di questo nome: gli indirizzi di posta elettronica erano sparsi tra i contatti di GMail (che uso come casella catch-all) e Thunderbird, i numeri di telefono erano su Outlook (con relativi problemi di sincronizzazione con la rubrica indirizzi del Mac).

A questo punto l’idea geniale: perché non usare direttamente la rubrica di GMail? Il numero di campi è adeguato, posso distinguere i contatti suddividendoli in gruppi, la ricerca funziona perfettamente, in caso di necessità posso consultarla senza bisogno di prendere in mano il telefono o essere davanti al mio computer. Perfetto! Armato di santa pazienza importo un file CSV da Outlook e ripulisco le varie schede.

Risultato finale: quasi 300 contatti perfettamente aggiornati. E adesso come sincronizzo la rubrica del cellulare – quindi di Outlook – con quella di GMail?

Primo tentativo: esporto da GMail nel formato CSV Outlook, importo in Outlook e faccio la sincronizzazione. Un macello: la maggior parte dei contatti ha solo il nome della società, per cui molte schede risultano anonime (il campo “visualizza come” è vuoto), sia in Outlook che sul cellulare.

Secondo tentativo: cerco di sincronizzare Outlook con GMail, usando la demo di Kigoo, con gli stessi (scarsi) risultati.

Terzo tentativo: faccio la sincronizzazione diretta dal cellulare con GMail. Stesso identico problema: le schede sprovviste di nome e cognome vengono visualizzate come “numero sconosciuto”.

Per il momento la sincronizzazione della Rubrica indirizzi del Mac con GMail non sembra dare problemi (utilizzando iSync e attivando la relativa opzione nelle preferenze). A questo punto non mi resta che provare la strada Mac->Ipod->Outlook passando tramite iTunes 😕

Considerato che il cellulare con Windows Mobile (HTC Touch Pro) avrà vita breve (ma devo ancora decidere il successore), chiedo al gentile lettore:

  • Se usi la rubrica di Outlook su Windows, riesci a sincronizzarla con GMail? In che modo?
  • Se hai un cellulare con sistema operativo Android, il sync con la rubrica di GMail come funziona? Mi interessano in particolare le schede con molti numeri di telefono (5-6) e quelle con il solo campo “Società” compilato. Vengono mantenuti i gruppi e tutti i campi compilati?
  • Se hai un iPhone, gestisci la sincronizzazione con la rubrica di GMail? In che modo? Anche in questo caso vorrei capire come vengono gestite le schede prive di nome e cognome e se viene mantenuto il numero di campi disponibile online.

P.S. in attesa di risolvere il problema Rubrica Gmail<->Cellulare non ho ancora affrontato la questione Rubrica GMail<->Thunderbird, anche se non dovrebbe trattarsi di un ostacolo insormontabile grazie alle estensioni


Appunti su Android

23 Luglio 2009

WebIn vista del cambio di operatore – ormai quasi certo il passaggio a settembre da abbonamento business H3G a ricaricabile TIM – mi sto guardando attorno per sostituire anche il cellulare, visto che dovrò restituire il Nokia E90 in comodato e l’HTC Touch Pro attualmente in uso è formalmente “in prova”.

Ad oggi il dubbio è tra acquistare un iPhone o un terminale con sistema operativo Android. Come ho avuto modo di scrivere da altre parti, sono assolutamente convinto dell’attuale superiorità di iPhone rispetto a qualunque altro dispositivo sul mercato (inteso come hardware+software, senza contare l’AppStore), quello che mi spinge verso Android sono sicuramente le prospettive di crescita e, non lo nascondo, un maggiore senso di libertà.

Situazione terminali Android: al momento il dispositivo più interessante sembra essere il Samsung Galaxy (recensione di PhoneArena), con un prezzo intorno ai 449€. Il “vecchio” HTC Magic è già sceso sotto i 400€, mentre il nuovo HTC Hero dovrebbe posizionarsi oltre la soglia psicologica dei 500€ (in ogni caso ben al di sotto del prezzo in un iPhone 3GS da 16GB).

Rispetto ai concorrenti il Samsung Galaxy presenta uno schermo AMOLED, una batteria più capiente (1500mA contro 1350mA), protezione in vetro dello schermo, jack standard per le cuffie (non presente su HTC Magic), mentre peso e dimensioni rimangono paragonabili a quelli del Magic (anzi, leggermente più sottile).

Con la diffusione di Android, siti e blog monotematici spuntano come funghi dopo un temporale estivo. Al momento sto seguendo questi via feed reader (sono in valutazione da un paio di giorni), se ne avete altri da consigliare sono in ascolto 😉


La prima notizia è che sono rientrato tutto intero da Barcellona, fisicamente provato da questa trasferta catalana ma assolutamente soddisfatto. Qualcun altro (il mio compagno di stanza) ha rischiato di fare il viaggio di ritorno in un sacchetto a là Dexter, ma non è il caso di soffermarsi sugli istinti omicidi del sottoscritto.

L’organizzazione è stata assolutamente perfetta: accoglienza in aeroporto con consegna di un biglietto da 10 corse per visitare la splendida Barcellona, albergo a pochi passi dal centro congressi (con auditorium, 3 aule per conferenze e laboratori), ottima copertura wi-fi durante i talk.

Qualche considerazione in ordine clamorosamente sparso (tanto per cambiare sono in debito di tempo):

  • a Barcellona, così come a Whistler, è evidente come l’attenzione in casa Mozilla sia assolutamente rivolta al futuro. I 10 anni della Mozilla Foundation non sono l’occasione per guardare ai traguardi ottenuti – e pochi avrebbero scommesso su simili risultati all’indomani dei licenziamenti in casa Netscape – quanto un’opportunità per definire gli obiettivi futuri;
  • si è parlato ampiamente di Mozilla Messagging e di Mobile (Fennec). Sulla questione mobile è stato chiarito che non si prevedono versioni per iPhone (causa limitazioni imposte dagli accordi per sviluppatori) e probabilmente nemmeno per Android (la risposta è stata, più o meno, “Android possiede già un browser valido”), mentre nel giro di un paio di settimane dovrebbero essere disponibili build per Windows Mobile. Per Symbian il problema è soprattutto tecnico, e ancora non è dato sapere se sarà possibile far funzionare Fennec su questi dispositivi;
  • in un paio di settimane dovrebbe essere disponibile un canale per Fennec su AMO;
  • decisamente interessante la libreria Silme, così come gli sviluppi relativi ai Mozilla Community Themes (dal mio punto di vista sarà fondamentale la possibilità di modificare senza particolari limitazioni il tema);
  • come sempre colpisce in modo positivo la disponibilità dimostrata da tutti i mozilliani, di ogni grado e ruolo;
  • incontrarsi di persona permette di prendere decisioni e dirimere questioni che richiederebbero settimane via mail, e rappresenta un passo fondamentale per costruire una comunità degna di questo nome;
  • le t-shirt di Mozilla Italia hanno ottenuto un notevole successo di pubblico;
  • finalmente ho le spille nere di Firefox (qualcuno doveva darmele mesi addietro…), quindi potete intuire il soggetto della prossima foto domenicale;
  • abbiamo un’accanita sostenitrice di Mozilla Italia (e dell’Italia in generale) tra i dipendenti di Mountain View. Inutile dire che tutti abbiamo cercato di scroccare una vacanza in California offrendo i nostri servigi come camerieri o cuochi. In ogni caso, da sabato possiamo dire di conoscere qualcuno che pranza da Google 😛

Strane reazioni

10 Agosto 2008

Commento a questo post

mmmhhh… pericolosa deriva di fighettismo iPhonistico intrapresa anche da Firefox :(

Altro commento

A me non piace avrei preferito che restasse un’estensione, queste cose mi sanno di Vista like

Ammesso che sia possibile mettersi d’accordo (assomiglia a iPhone o Vista? Quale dei due è l’insulto più infamante?), tornano in mente i concetti espressi da Alex Faaborg sul palco del Firefox Meeting 2008:

  • innovare è complesso, soprattutto in un settore come quello dei browser dove l’interfaccia è sostanzialmente invariata rispetto a Mosaic (e sono trascorsi 15 anni). Il paragone con il mondo delle console per videogiochi è appropriato: decenni di controller praticamente identici, poi è arrivata la rivoluzione
  • innovazione spesso è sinonimo di insoddisfazione tra i core user

Se proprio siete fan del minimalismo, ricordo che si può sempre usare Lynx: pochi fronzoli e molta sostanza 😉