Finora sono sempre rimasto fedele a phpBB per i forum, ma temo sia arrivato il momento di guardarsi intorno e passare ad altro: da quando uso questo software (almeno un paio d’anni) lo sviluppo si è praticamente limitato agli aggiornamenti di sicurezza.
Da tempo si parla di una versione 3, ma ben poco si è visto; a questo si aggiunge la notizia arrivata il mese scorso dell’abbandono di Paul Owen.

Oggi ho provato ad installare Simple Machines Forum, e mi è sembrato decisamente buono: sarà solo un’impressione, ma è anni luce avanti rispetto a phpBB. Esempi:

  • possibilità di avere un box con le news inserite tramite pannello di amministrazione
  • possibilità di far rimuovere automaticamente allegati ed avatar con dimensioni superiori a x kb o più vecchi di x giorni
  • possibilità di eliminare avatar di utenti che non accedono da più di x giorni
  • possibilità di impostare limiti di dimensione per gli avatar, sia esterni che caricati sul server, con ridimensionamento automatico
  • possibilità di pesare i risultati della ricerca
  • possibilità di tenere il log delle azioni di moderazione
  • possibilità di ottimizzare automaticamente le tabelle ogni x giorni; addirittura è possibile fare in modo che l’ottimizzazione venga svolta quando sono presenti al massimo x utenti online
  • possibilità di fissare una dimensione massima delle immagini postate
  • l’editor dei post funziona perfettamente con Firefox
  • codice valido W3C

A questo punto mi piacerebbe sapere se qualcuno ha già avuto esperienze con questo tipo di forum: sarei curioso di sentire delle opinioni, sia dal lato utente che dal lato amministratore.
In alternativa si accettano consigli per altri software, rigorosamente Open Source (per cui escludete Invision).
Per concludere, tenete conto che dovrei importarmi un db che, in formato tar.gz, pesa parecchi MB 😉


Per curiosità oggi mi sono scaricato l’opuscolo dedicato alla sicurezza distribuito da Microsoft: per chi fosse interessato si tratta di ben 24 pagine disponibili a questo indirizzo (link diretto al pdf). L’impronta del testo è fondamentalmente commerciale, non tecnica. La prima parte, quella relativa al decalogo per la sicurezza, è scritta in modo chiaro e semplice: personalmente mi verrebbe voglia di farla leggere a tutti i clienti 🙁

Si arriva al capitolo sui costi della manutenzione e cominciano ad arrivare opinioni meno condivisibili:

La tecnologia Microsoft, a differenza di altre, per esempio di quelle open source, garantisce un costante livello di aggiornamento e da tempo gode di numerosi strumenti e canali di supporto. Non è affidata alla buona volontà di capaci programmatori che lavorano in maniera autonoma, ma regolarmente perfezionata dal lavoro di migliaia di ricercatori Microsoft attenti a mettere a disposizione delle imprese tutte le novità utili per rendere più sicuri i sistemi informativi e rispondere rapidamente alle esigenze di aggiornamento.

Bella l’idea di indorare la pillola parlando di “capaci programmatori”, ma il discorso non regge: personalmente credo che uno dei veri punti di forza dell’Open Source sia proprio la velocità di reazione e risoluzione dei bug.

Segue la solita storia sul TCO (Total Cost of Ownership), per cui il costo delle licenze rappresenta solo il 9% e non conviene investire tempo nell’Open Source.
Quello che so per certo è che:

  • nell’ultimo pc venduto il costo delle licenze rappresentava oltre il 40% del costo complessivo della macchina
  • la manutenzione software è necessaria a prescindere dal tipo di software utilizzato. Anzi, a voler guardare, usando Linux non dovrei preoccuparmi di virus, antivirus, antispyware, ecc. ecc.
  • la manutenzione hardware non dipende, se non in percentuale irrisoria, dal tipo di software utilizzato

Certo è che quel 40% di costo iniziale può essere utilizzato per investire in hardware migliore ed inevitabilmente più costoso: alimentatori, schede madri, dischi fissi in configurazione RAID, ram, ecc. ecc. .

Visto che non mi piace rimanere sul vago, diamo un esempio pratico considerando due pc; il prezzo indicato comprende un ipotetico ricarico da parte del venditore:
PC Microsoft, costo 775 €: Windows XP Professional OEM, Office XP SBE OEM, case anonimo con alimentatore incluso, MB Abit IS7, Pentium4 3Ghz, 512 Mb di Ram, Hd SATA 120GB, Ati 9250SE 128MB
PC Linux, costo 640 €: Linux, OpenOffice, case NZXT Trinity nero, alimentatore 400W, MB Abit IS7, Pentium4 3Ghz, 1 Gb di Ram, 2 Hd SATA 160GB raid1 software, Ati 9250SE 128MB
Risparmiando 130 € ho un case migliore, il doppio della Ram e volendo il doppio dello spazio di storage (non in questo caso considerata la configurazione raid1).

Dimenticavo: leggendo l’opuscolo ho scoperto che service pack è sostantivo femminile, “la Service Pack 2” 😉


La notizie è apparsa ieri sul blog di Asa Dotzler, ripresa a sua volta dal blog di Chris Pederick, autore della splendida WebDeveloper ToolBar per Firefox: una simpatica società, AEVITA, ha preso l’estensione in questione e ne ha fatto un componente per Internet Explorer a pagamento, fregandosene beatamente di licenze ed affini (WebDeveloper è rilasciata sotto GPL).

La società in questione ha agito nel peggiore dei modi: hanno preso le icone originali dell’estensione e le hanno riutilizzate, si spera incorrendo in violazioni del Copyright visto che si tratta delle icone originali di Firefox; hanno usato la stessa struttura dell’estensione e, non contenti, hanno pure copiato pedissequamente pezzi della documentazione.

Asa Dotzler ha invitato i lettori del blog a contattare AEVITA per fargli notare la bontà del loro comportamento.


Se avete la necessità di creare file PDF in ambiente Windows a partire da programmi diversi, vi consiglio l’utilizzo del comodissimo software open source PDFCreator; per ulteriori informazioni e per il download potete visitare il sito del progetto su SourceForge
PDFCreator crea una nuova stampante, chiamata appunto PDFCreator, all’interno delle stampanti di sistema; lanciando una qualsiasi stampa su questa stampante, verranno richieste le informazioni (titolo, autore, ecc.) sul documento e dove memorizzare il file pdf.
L’ultima versione è la 0.8; la dimensione del file da scaricare è di circa 8MB e comprende anche Ghostscript.
Se volete far parlare l’italiano a PDFCreator, potete scaricarvi anche il file ini per localizzarlo in lingua italiana.

Per chiarezza, con OpenOffice la creazione dei file pdf a partire dai vostri documenti è ancora più semplice: c’è un’apposita iconcina nella barra degli strumenti!
Morale della favola: abbandonate la vostra copia pirata di Office ed installate OpenOffice!