Mentre ero in automobile a godermi la dose quotidiana di coda in tangenziale, avvolto da una spessa coltre di nebbia e coccolato dal suono di chitarre distorte, pensavo alle strane dinamiche sociali della blogopalla. Il fatto di aver dormito poco e male non ha contribuito a migliorare la lucidità del ragionamento.

Nella vita di tutti i giorni una persona è libera d’avere amori, affetti, amicizie, sopportazioni quasi civili, dissapori, inimicizie palesi, scazzi cosmici. Fortunatamente la soluzione è semplice: se una persona ti è indigesta la eviti, stop (sempre che non ti chiami Luttazzi).

La blogopalla no, sembra la versione zuccherosa della casa del Mulino Bianco. Tranne rari catalizzatori di astio, tutti sembrano volersi bene: nessuno parla mai male degli altri, quando lo fa sembra costretto da un plotone di esecuzione e ogni due parole ci mette una frase di scuse, spesso si lamenta senza citare in modo palese l’oggetto della discussione. Porca trota: se uno mi sta sulle balle, perché non devo scriverlo chiaro e tondo? Posso far finta di nulla e occuparmi di altro (di solito faccio così), ma se devo scrivere tanto vale farlo in modo chiaro, senza astrusi giri di parole e passate di lingua.

In realtà c’è anche l’altro lato della medaglia: nell’ultimo anno ho avuto modo di incontrare e conoscere diversi blogger, quasi sempre ho trovato persone simpatiche, affabili, alla mano. A volte apri i loro blog e ti trovi davanti uno squalo, una cattiveria che non avresti mai immaginato. Qui i casi sono due: avete dei problemi con la scelta del registro linguistico e non vi rendete conto di quello che traspare dai vostri post, oppure quando vi mettete davanti ad una tastiera vi trasformate in Mr. Hyde.

Forse varrebbe la pena dimenticarsi del medium e ricordarsi che, da una parte e dall’altra, ci sono pur sempre delle persone: il fatto che di mezzo ci sia una tastiera non dovrebbe cambiare le carte in tavola.

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14 commenti/trackback a “Le strane dinamiche sociali della blogopalla”

  1. Francesco d'Elia scrive:

    La blogosfera è una nuvola di marzapane dove poter giocare ad essere intelligenti e all’avanguardia..

    E’ una giostra tutta colorata, è un teatrino dove ognuno dove ognuno porta in scena il proprio personaggio e dove sono in molti a candidarsi a guru..

    Le ricadute pratiche di questo laboratorio di intelighentia sono poche e si preferisce discutere di questioni esoteriche invece di prendere di petto i problemi reali come l’accesso alla rete e quello che nella rete ci metti..

    Sarà che per molti questo è un hobby o un complemento, o una vetrina o nutrimento dell’ego ma non un lavoro..

    Credo che bisognerebbe valutare meglio i blog che si occupano del proprio territorio, dei fatti reali, delle problematiche quotidiane in luogo di quelli che danno cinquanta notizie al giorno sul gossip dell’iPhone..

    Credo che lo strumento della blogosfera dovrebbe calarsi maggiormente nella realtà e assumere un ruolo davvero sociale smettendola di giocare al Salotto degli Illuminati..

  2. Federico Fasce scrive:

    Ci riflettevo giorni fa. Ci sono due cose che osservo. Da una parte, mi sembra che i blogger all’estero se le mandino molto meno a dire, ci sia più conflitto. E questo è un bene, perché stimola la discussione.

    Dall’altra, mi sembra però che l’attacco personale possa troppo facilmente sfociare in flame war di scarso interesse e un po’ sterili. Quindi apprezzo l’idea di ignorare chi non mi piace. Il che può far sembrare che parli bene di tutti.

    Non so decidermi tra queste posizioni, devo dire.

  3. deckard scrive:

    Anche in questo caso è il contenuto a fare il contenitore e non viceversa, cioè sono le persone a fare la rete e i blog, ognuno con il proprio e personale contributo, almeno IMHO.
    Tra l’idillio di un posto utopistico come l’Arcadia e l’incubo di un mare pieno di squali voraci e perfidi vi sono delle “vie di mezzo” per così dire.
    Caro PT, ricordati che c’è sempre la terza faccia della medaglia… il che significa che ogni comunicazione come quella che nasce con gli interventi e le discussioni aperte dai blogger e fatta anche (o forse dovrei dire soprattutto) dai lettori partecipanti che con i loro riscontri mantengono vivo il “diaro”… ma questo forse lo sai di già.
    Hai ragione nel dire che bisognerebbe essere più sinceri e meno “ipocriti” pur rimanendo all’interno di una pacifica e rispettosa convivenza, ma è difficile essere veramente consapevoli di TUTTO ciò che si comunica con le proprie parole.

  4. Davide Salerno scrive:

    Il miglior disprezzo è la non curanza, se uno mi sta sulle balle devo pure perdere tempo per scrivere un post?

    Naaaa troppa fatica. Poi comunque dovrei linkarlo e questo “onore” non glielo concederei mai e poi mai.

  5. Tommaso scrive:

    Un ragionamento che gira in testa da un po’ di tempo anche a me (e che credo di averlo condiviso con alcune persone) ma che non ho mai condensato. Il primo, quello sulla blogosfera come “casa Flanders”, all’insegna del “volemose bbene”.

    Se c’è da scatenarsi contro un’azienda a torto o a ragione (San Lorenzo, Skypephone, ecc..) le persone si trasformano in leoni per iniziare una crociata senza esclusione di colpi, ma se devi prendertela con un altro blogger, allora meglio lasciare stare, non vale la pena, non gli regalo un link..

    L’istinto del branco? Paura di scivolare su BigBubble?

    Credo più un discorso di maturità tant’è che, come dice giustamente Federico, all’estero, non si risparmiano.

  6. markingegno scrive:

    Quoto Federico Fasce e Davide Salerno, ma c’e’ anche da dire che:

    se critichi uno che sta piu’ in alto di te (su blogbabel ovviamente) sei invidioso;

    se critichi uno che sta piu’ in basso di te (su blogbabel ovviamente) ..non lo faresti mai perche’ non ti conviene per la suddetta classifica.
    :-p

  7. flod scrive:

    @markingengo
    Vero, mi sono dimenticato del “critichi perché invidioso”: anche io posso vantarmi di aver ricevuto questa accusa in un paio di occasioni 😛

    @Tommaso
    Non avevo pensato alle critiche rivolte verso le aziende e hai perfettamente ragione: in quei casi è difficile leggere mezze frasi e toni sommessi (vedi SkypePhone) 🙂

    @Federico
    Si può anche cercare la strada della critica ragionata, anche se capisco che cadere nel flame è un attimo. Esempio pratico: prima o poi dovrò decidermi a scrivere un post su geekissimo 😛

    @Davide
    Criticare vuol dire contribuire a migliorare, non sempre è tempo perso anche se dall’altra parte c’è un emerito pirla: magari riesci a far riflettere altre persone e far aprire un po’ di occhi:-)

    @deckard
    La consapevolezza completa non può esistere, ma un minimo di consapevolezza sì 😛

    @Francesco D’Elia
    Una visione un pochino peggiore e pessimista no? 😛
    Ti confesso che ho una gran paura di una blogosfera con responsabilità sociale…

  8. robie scrive:

    E’ un po’ che ci pensavo anche io, e alla fine la risposta me la sono data (anche se un po’ di lacune le ho ancora)

    Alla fine la blogsfera non è un luogo definito in tempo e spazio, chessò come un Forum o un NG non si arriva a scontri frontali perchè il campo è sempre diverso e sopratutto vengono rispettate le opinioni proprie e non ci sono delle “maggioranze qualificate e definite” che modificano “a piacimento” o meno l’andamento della blogsfera.

    Siamo tutti in macchina nel traffico, c’è qualcuno che fa il furbo e ti sorpassa, alla fine gli suono (ma anche no) lo mandi a fanculo (magari due volte) e speri di non ribbeccare il cretino di turno.

  9. Barbara scrive:

    C’è anche chi nella vita “reale” è una persona e come blogger si trasforma vuoi perchè ha dato al suo blog un taglio particolare vuoi perchè cerca di scrivere qualcosa che possa attirare l’attenzione vuoi perchè scrive quel che pensa (o vede) possa piacere agli utenti etc insomma secondo me è facile che ci sia una sorta di sdoppiamento di personalità 😉 (ndr io devo essere stata fortunata finora ho incontrato tutte persone che sono tali quali online e offline)

  10. Andy scrive:

    Io sono critico per natura, ma fortunatamente anche obiettivo. Nel mio blog non sono mai mancati articoli critici/diffamatori, ma sono sempre stati circondati da una certa “inopinabilità”, inoltre ho detto ciò che pensavo, cos’altro si deve fare in un blog? 😉

  11. Francesco d'Elia scrive:

    @pseudotecnico

    Io cerco sempre di essere ottimista ma osservo la realtà.. E nella realtà mi sembra di vedere un grandissimo spreco di risorse sopratutto intellettuali mentre vedo che il Blog sotto casa riesce a far costuire una rampa per disabili, stipulare una convenzione con il teatro di zona ed interagire con i pubblici amministratori penso che forse cose come BlogBabel etc. non siano affatto importanti ma che è lo strumento blog che è importante ed è la rete che è importante per il ruolo che può assumere se la si usa come mezzo e non come fine..Nel frattempo vado ad installare Fonere nei bar proprio perchè Internet possa essere facile come ordinare un caffè..

  12. Tommaso scrive:

    @ Davide Salerno: ma fammi capire Davide, quando ti incazzi nella vita off-line con una persona che non conosci non ti fai sentire ed alzi la voce (se c’è bisogno).

    In questo modo non regali un po’ di attenzione ad una persona che non se la merita, se non per il motivo per cui te la sei presa?

    Perché dovrebbe essere diverso online?

    Come dice lo Pt tentare di far capire ad una persona dove sbaglia non è mai tempo perso.

  13. deckard scrive:

    Hai ragione quando dici: “La consapevolezza completa non può esistere, ma un minimo di consapevolezza sì”
    ma viviamo nella realtà e non in un sogno dove tutto è molto bello 😉
    Per fortuna o purtroppo c’è da dire anche che la comunicazione è fatta da altri due elementi olre al soggetto et all’oggetto: il mezzo di comunicazione ed i(l/la) destinatari(o/a). La conoscenza/consapevolezza per essere almeno sufficiente deve tenere in considerazione ciò, IMHO.

Trackback e pingback

  1. WP Tags to BlogBabel… perchè io amo BlogBabel!!! | Davide Salerno
    [...] di questa inutile polemica, che mi sembra molto buttata lì tanto per smentire il fatto che l’italica blogopalla sia…

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