La d eufonica
28 Novembre 2007
Da qualche anno nella localizzazione dei software Mozilla e della relativa documentazione si è cercato di rimuovere la cosiddetta d eufonica. Il problema è che l’applicazione ferrea di tale regola porta a frasi a mio modo di vedere impronunciabili, per esempio “provare a aspettare”.
Alcuni sostengono che la “d” andrebbe inserita nel caso di incontro di due vocali identiche (“ad aspettare”, “ed ecco”) e non nel caso di vocali diverse (“ad usare”, “ed ancora”). Personalmente mi sento di appoggiare tale tesi ed escludere l’abolizione totale della d eufonica.
Visto che tra i blogger (e non) ci sono persone molto più esperte del sottoscritto, mi dareste un parere sulla questione? Grazie 😉
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28 Novembre 2007 alle 13:08
io sostengo tale tesi. quindi “ad andare” e “ed essere” sì, “ed andare” e “ad essere” no
detto questo, “od” fa schifo comunque la si guardi 😉
28 Novembre 2007 alle 13:14
Noi redattori di ReF abbiamo come regola quella proposta da te: d se le vocali sono identiche, nulla se sono diverse (e praticamente TUTTE le recensioni che controllo non rispettano questa regola).
Non so se siamo abbastanza autorevoli per dirimere la questione. L’Accademia della Crusca e l’Ordine dei giornalisti di Milano forse hanno l’autorevolezza sufficiente 😉
28 Novembre 2007 alle 13:20
Su “od” siamo d’accordo, mi sono accorto solo ora di non averlo scritto nel post 😉
28 Novembre 2007 alle 13:21
Grazie Ivo 😉
28 Novembre 2007 alle 13:32
Sottoscrivo anche io la tua tesi, e credo che sia quella comunemente accettata 🙂
28 Novembre 2007 alle 13:46
Qual’è quello giusto allora:
“Ci incontreremo a Roma o a Ostia”
“Ci incontreremo a Roma od a Ostia”
“Ci incontreremo a Roma o ad Ostia”
“Ci incontreremo a Roma oppure a Ostia”
“Ci incontreremo a Roma oppure ad Ostia”
M’avete fatto venire dei bei dubbi! 😉 😛
28 Novembre 2007 alle 13:54
Stabilito che “od” è orribile, dovresti usare “o a Ostia” (altrettanto orribile da pronunciare), per cui meglio “Ci incontreremo a Roma oppure a Ostia” 😛
28 Novembre 2007 alle 14:17
Le regole stando all’Accademia della Crusca prevedono che l’uso dovrebbe essere limitato ai casi di incontro della stessa vocale, ma la stessa Accademia della Crusca precisa che l’abolizione in caso di incontro di vocali diverse è una raccomandazione voluta dai linguisti Bruno Migliorini e Luciano Satta, ma non una regola.
La ‘d’ nella preposizione “ad” e nelle congiunzioni “ed” e “od” trova la sua origine nella struttura originale delle due parole che derivano dal latino, come affermato dalla stessa Accademia.
L’indicazione sarebbe quella di provare a pronunciare la frase per vedere se l’introduzione della “D eufonica” apporta dei miglioramenti, oppure no.
La mia indicazione sarebbe:
1)vocali identiche: sempre (a meno che il risultato non sia per così dire proprio cacofonico),
2)vocali differenti: se e solo se vi è un miglioramento nella pronuncia.
Sul forum, se così può essere chiamato, dell’Accademia distiguono tra “D eufonica” e “D eugrafica” dato che spesso nel parlato si tende ad utilizzarla, senza però concordare sul fatto che vada scritta.
Vi è un voce di Wikipedia che da spiegazioni in merito.
In ogni caso la stessa etimologia di “eufonia” suggerirebbe che lo scopo è quello di avere un suono gradevole e armonioso.
28 Novembre 2007 alle 14:31
Chiedo scusa ma nella fretta non avevo notato alcuni dei link forniti inizialmente dallo Pseudotecnico… e ho lasciato qualche virgola e qualche apostrofo nella tastiera…
28 Novembre 2007 alle 14:32
Non che io sia un esperto però questa faccenda ritorna nelle mie discussioni quotidiane da un paio di settimane. La soluzione proposta da te e suggerita come preferibile da Migliorini va per la maggiore, almeno tra le “pseudo-autorità” (:D) che mi tocca frequentare. Io però sono duro a morire, oddio…Comunque sono favorevole alla disgiunzione sempre dei nessi vocalici forti che si creano nella stringa del parlato ma anche dello scritto. Adesso, sarà una mia fisima, ma questo favorisce la lettura, la distinzione dei pezzi del discorso.
Oltre all’aspetto normativo, il lettore cosa preferisce? Si accorge effettivamente della questione?
(nello specifico sono per: “Ci incontreremo a Roma o ad Ostia” per disgiungere l’orrido iato che si crea, anche visivamente,ecco)
28 Novembre 2007 alle 14:59
Provate a aspettare o provate ad aspettare in ogni caso,IMVHO, sono traduzioni con poco senso in italiano o aspetti o non aspetti.
Quindi la traduzione potrebbe essere Aspettate
oppure per favore aspettate.
ciao
wolly
28 Novembre 2007 alle 15:29
Dunque, tolto che ormai dovresti avere la tua risposta, vediamo cosa può fare il peyote per te.
la mia regola è esattamente la tua. le d evitano l’incontro di due realizzazioni fonetiche identiche. quelle cioè che cloroformizzano la lingua sul palato e altre scene di guerriglia urbana in sede bocca.
od è onestamente agghiacciante. povero od.
detto questo, tutto sta nel darsi un sistema e rispettarlo. le norme redazionali della casa editrice – nel mio caso – sono tassative “Non usare la d eufonica (ed, ad, od) se non per evitare incontri cacofonici e-e, a-a, o-o.”
*_*
28 Novembre 2007 alle 15:31
A suo tempo, come ben sai, mi ero basato sulla regola fornita dalla redazione libri tecnici della Mondadori, che coincide con la tua proposta ed è confermata da Ivo (d solo con vocali identiche), perciò adesso te la trovi in Firefox (insomma, non è una cosa caduta dal cielo).
Situazioni limite come “o a Ostia” non capitano praticamente mai in un software e anche fosse in quei casi si può rimediare rompendo la regola.
Anch’io all’inizio ho trovato qualche difficoltà ad applicarla, ma era più una forma mentis: per passione faccio il lettore e mi sono accorto che le d non le pronuncio quasi mai… quindi in realtà la regola già la rispettavo!
28 Novembre 2007 alle 16:00
@Deckard
Grazie, in effetti un po’ di ricerca l’avevo già fatta 😉
@LG
Il lettore comune probabilmente non se ne accorge, ma qualcuno un po’ più attento vede e storce il naso 😛
@Wolly
Non sono d’accordo, si può anche “provare ad aspettare”
@Mescaline
Grazie (povero “od”) :*
@Dalco
Il mio dubbio era se agire in modo talebano e segare anche le poche “-d” rimaste 😛
28 Novembre 2007 alle 16:13
Accidenti, sei proprio “ingegnere” dentro 😛 (parlo io…)
28 Novembre 2007 alle 17:17
Personalmente preferirei si evitasse di comportarsi in modo talebano “segando” a priori o “a prescindere” anche le poche “-d” rimaste.
Se una espressione è corretta grammaticalmente (o per lo meno non è espressamente bollata come sbagliata) penso che possa essere utilizzata (almeno fino a prova del contrario), per quanto io sia disposto a capire che si debbano trovare delle linee guida nella traduzione di determinati testi.
28 Novembre 2007 alle 17:20
Psesudotecnico io non ho mai “provato” ad aspettare un autobus o l’aspetto o prendo il taxi 🙂
ciao
28 Novembre 2007 alle 19:03
E’ una questione di musicalità.. Ad esempio (AD :D): Eiochemipensavo sarebbe tutt’altro blogger se si fosse chiamato Ediochemipensavo… 😀
28 Novembre 2007 alle 19:09
“Ediochemipensavo”: sarebbe stato ancora più megalomane 😛
28 Novembre 2007 alle 20:24
Ma dai non si può pronunciare una frase senza le d eufoniche!
Io tra: “Volere ed ottenere” e “Volere e ottenere”
preferisco di gran lunga la prima. Mooolto di più.
Suona decisamente meglio…
Lasciando perdere poi “od” che fa proprio male alle orecchie, ma non si possono segar via le “d” euforiche 😀
28 Novembre 2007 alle 20:27
Cioè leggi questo frammento preso da Wikipedia proprio nella pagina della d eufonica:
“mentre è obbligatorio quando è destinato ad evitare l’incontro cacofonico di due suoni identici”
e prova a rileggerlo così:
“mentre è obbligatorio quando è destinato a evitare l’incontro cacofonico di due suoni identici”
Secondo me la d mancante in “ad evitare” è proprio un dolore per le orecchie
28 Novembre 2007 alle 20:39
la tesi della crusca è la più buona: due vocali idendiche vicine: giammai (tre volte i due punti in una stessa frase, non ne parliamo: Sciascia si rivolta nella tomba)
28 Novembre 2007 alle 22:44
L’italiano non è propriamente il mio forte, tuttavia ritendo che debba andarci quando, durante la lettura, l’utilizzo renda la frase più scorrevole.
My 2 cents.
29 Novembre 2007 alle 11:46
Ma “ad esempio” ce lo lasciamo o no? 😛
29 Novembre 2007 alle 12:22
“Ad esempio” sì, come dice Wikipedia è una forma cristallizzata: a dire il vero ho provato a sostituirlo con “per esempio” in qualche stringa, ma la soluzione è peggiore del male (senza contare le forma abbreviate “ad es.”)
30 Novembre 2007 alle 01:14
Che bello trovare certe discussioni in un mondo che va avanti a depravazioni come “Xké ad es la mia tipa e l mio amiko s konoscn gia” 🙂 Lode e gloria anche al tanto odiato OD di fronte a cotale mostruosità 🙂
PS: meglio “provare ad aspettare” che “decidersi a andare a piedi” 😛
PS2: meglio “a Roma o ad Ostia” che tutte le altre ipotesi… Crusca o non Crusca, Firefox o non Firefox 😛
La mia non è MHO ma MD(ictatorial)O 😛
30 Novembre 2007 alle 15:07
Post interessante, sino ad ora per WordPress il problema di regole da utilizzare per la traduzione non si è presentato era una one-man-translation (io) e mi pare di usare sempre lo stesso criterio, ma con una traduzione collaborativa diventa necessario pensarci.
Sulla d eufonica uso la regola “cum grano salis” (spero di averlo scritto correttamente) a volte c’è, a volte no.. in funzione della frase di certo un od non c’è ne ci sarà mai!!
30 Novembre 2007 alle 16:04
@SteveAgl
In realtà la “d eufonica” è un problema marginale. Ci sono cose ben più importanti da controllare: stabilire la forma da usare (impersonale, seconda singolare o plurale), evitare le maiuscole in mezzo alla frase (maledetta moda americana), evitare l’abuso di forme di cortesia, ecc. ecc. 😉