Il vero limite del Web 2.0
12 Marzo 2007
Se il web 2.0 si fonda sul contributo dell’utente (“Il protagonista sei tu”, come recita la stracitata copertina del Time), il limite del web 2.0 è ancora una volta l’utente: in particolare l’idiozia dell’utente e la permeabilità del sistema all’idiozia stessa.
Vi è capitato ultimamente di usare YouTube per cercare un video? Quanti minuti ci perdete per trovarlo? Alla fine riuscite almeno a trovarlo?
Vi faccio un esempio: se devo cercare il video di Technical Difficulties di Paul Gilbert lo trovo in pochi secondi (a proposito: prendetevi 3 minuti e guardatelo con le orecchie ben aperte), fortunatamente è un argomento di nicchia. Stessa cosa se stai cercando un video di Johnny Hiland.
Provate a cercare un video* con parole chiave “di moda”: vi troverete sommersi da video che non c’entrano platealmente una mazza e ripieni di tag come nemmeno la peggiore link farm, oppure video che non c’entrano comunque una mazza e hanno pure l’anteprima farlocca per gabbare l’utente di turno (ti tocca aprirli, scoprire di avere a che fare con un idiota, chiudere e proseguire con la ricerca).
Se non si cerca di porre dei limiti il giocattolo è destinato ad implodere e il problema riguarda anche altri servizi ueb-due-punto-zero; per il momento Flickr sembra salvarsi, probabilmente grazie anche alla natura degli utenti che lo frequentano attivamente.
* ricordo chiaramente un assolo di Dave Navarro tamarro come non mai insieme a Christina Aguilera ad un MTV Awards, sarei anche pronto a scommettere che la canzone fosse Fighter, peccato che non sia riuscito a trovare il video (non chiedetemi perché so queste cose, preferirei non saperle 😛 ).
13 commenti/trackback a “Il vero limite del Web 2.0”
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12 Marzo 2007 alle 09:16
Sante parole… quante volte mi è capitato.. già che ci sono prova a cercare “parcheggio” non hai idea quanti imbranati ci sono, sempre che tu non ci abbia già provato
bye
12 Marzo 2007 alle 11:59
Probabilmente “tra gli altri ranghi” (programmatori) se ne sono già accorti. La domanda è quindi diversa: “perchè non agire subito per arginare il problema?”.
🙁
12 Marzo 2007 alle 12:08
Nel caso di YouTube non mi sembra un’operazione impossibile:
* limitare il numero massimo di TAG inseribili e la lunghezza delle descrizioni, togliere questo limite per alcune categorie di utenti considerati affidabili
* segare gli account idioti al primo sgarro
12 Marzo 2007 alle 12:41
Molto razionale quello che tu dici pt.
Ma forse utopistico: i filmati idioti fanno “audience” e tanti contatti generano tanti contratti… credo… 🙁
12 Marzo 2007 alle 12:44
Con filmati idioti intendo quelli che ti dovrebbero far vedere una cosa (in base al titolo, alla descrizione, ai tag o all’immagine riassuntiva) e poi te ne fanno vedere un’altra: questi non fanno audience, fanno solo “massa” e raccolgono una marea di insulti nei commenti (tant’è che molti li disattivano).
12 Marzo 2007 alle 12:47
Piccola correzione: in realtà mi sono ricordato che anche Flickr ha la sua parte di idioti.
Esempio: guardate i tag di questa foto
12 Marzo 2007 alle 19:05
Sono perfettamente d’accordo. E’ un limite, o un problema, che si sta cercando di affrontare tuttavia.
Ma dev’essere affrontato? Vedremo…
Soluzioni rapide alternative? Verticalizzare, scremare e taggare con un tecnica diversa… forse…
12 Marzo 2007 alle 19:09
Bè l’uomo è di natura stupido.. è molto normale ciò… anche se nn buono
12 Marzo 2007 alle 19:15
Bello quell’assolo di chitarra: la parte finale mi pare la versione metal di Comfortably numb dei Pink Floyd (stessi accordi 😉 )
12 Marzo 2007 alle 19:38
Per filmati idioti intendevo *anche* quelli di cui tu hai fatto l’esempio… 😉
12 Marzo 2007 alle 21:41
il problema non è tanto dell’utente idiota, ma piuttosto del metodo del tagging. classificare un opera con una parola è pressocche’ impossibile.
io avevo pensato ad una soluzione.
riconoscere la parola del tag ed associarla ad un id univoco che rappresenta l’oggetto in se.
esempio: foto con una mela.
l’utente inserisce i seguenti tag: mela mele frutta frutti natura apple fruit nature…
bene, puoi inserire anche tutti i tag tradotti in tutte le lingue, ma l’operazione diventa complessa.
cosa dovrebbe fare l’algoritmo?
associare mela mele apple ad un unico id
associare natura nature ad un altro unico id
associare frutta fruits ad un altro id
poi dovrebbe avere uno schema insiemistico in cui posiziona macro categoria natura -> frutta -> mela
quindi 3 semplici id navigabili tra l’altro.
i tag sono il male in certi contesti!!!
13 Marzo 2007 alle 00:13
si, hai proprio ragione, sto cercando ma mica lo trovo su youtube…
ti do la conferma che è Fighter (stasera c’era lo speciale su Mtv su Christina Aguilera e hanno fatto vedere un pezzo di quel live… non riesco proprio a trovarlo però…
13 Marzo 2007 alle 13:02
L’altro giorno cercavo su YouTube “Barry White” e come risultati ho trovato tanti video di “Gollum”,personaggio de Il Signore degli Anelli: è tutto dire. 😉