Canon EF 50mm ƒ1.4 USM

1 Ottobre 2007

Canon 50mm

Dopo un paio d’anni di onorato servizio ho deciso di pensionare il glorioso Canon EF 50mm ƒ1.8 e sostituirlo con il modello superiore, il Canon EF 50mm ƒ1.4, obiettivo con una costruzione un po’ più solida dell’economico ƒ1.8 mark II e motore di messa a fuoco USM.

Il nuovo obiettivo è stato ordinato sabato su Foto Colombo e dovrebbe arrivare in settimana. Ovviamente, maledetta Canon, il paraluce è venduto a parte (modello ES-71).

A proposito di questo negozio online: se decidete di pagare con carta di credito leggete bene le condizioni di vendita, sono decisamente anomale e il pagamento va fatto solo dopo aver ricevuto conferma della disponibilità del materiale e dei prezzi.
Immagino a causa dei costi dei servizi esterni a cui si appoggiano, se pagate senza autorizzazione e decidete di non completare l’ordine il negozio si riserva a titolo di commissione una percentuale del 3,5% per le carte di credito e del 4,5% per Paypal. Queste sono le condizioni indicate nella mail di conferma, si tratta di capire se poi vengano effettivamente applicate o esistano eccezioni 😕

Tornando al Canon EF 50mm ƒ1.8 mark II: non lasciatevi ingannare dal prezzo inferiore ai 100€ e dalla fragilità costruttiva, il cinquantino resta una delle lenti con il miglior rapporto prezzo/prestazioni in circolazione 😉

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Eos 350D, Canon 17-40mm ƒ4 + polarizzatore circolare, cavalletto

Giochi di luce


Eos 350D, Canon 85mm ƒ1.8, mano libera, scattata al GhiradaBarcamp


Nikon

Ne approfitto per fare da subito (ma ci tornerò con calma) i complimenti agli organizzatori del GhiradaBarCamp: per la mia esperienza si è trattato del BarCamp organizzato in modo più professionale (e probabilmente costoso) tra quelli a cui ho partecipato. Splendida la struttura, piccole stanze per i talk separate dalla grande area relax senza tenere conto dell’area esterna a disposizione, ottima accoglienza da parte della Ghirada 😀

Tutte le mie foto del GhiradaBarCamp le trovate nell’apposito set di Flickr e nel gruppo dedicato all’evento.


Come scritto nel post della settimana scorsa, nella grande maggioranza dei casi scatto con la macchina impostata su priorità di diaframma: esistono però situazioni specifiche in cui la priorità di tempo permette di ottenere foto con effetti particolari (acqua che scorre, fuochi d’artificio) oppure è indispensabile per avere foto non mosse (avvenimenti sportivi, animali in movimento, foto in ambiente con poca luce).

Un tipico esempio è l’utilizzo di tempi lunghi (diversi secondi) per i paesaggi marini: l’esposizione lunga permette di ottenere un mare molto “pastoso” 😉

Alba e mare
Eos 350D, Canon 17-40mm ƒ4, cavalletto, tempo di esposizione 4 secondi

Se il treppiede è un optional per le altre foto, in questi casi diventa indispensabile, a meno che abbiate decenni di esperienza con l’allegro chirurgo 😛

Suggerimento banale: meglio evitare soggetti in movimento all’interno del campo visivo, ammesso che non stiate volutamente cercando l’effetto scia delle luci.

Con questa foto dovrei aver concluso la serie “Alba al RomagnaCamp” 😉


Non sarà un tramonto ma… 😉

Eos 350D, Canon 70-200mm ƒ4, cavalletto, scattata alle 6 di mattina di fronte al Bocabarranca (RomagnaCamp)

Alba (Marina Romea)


Alba Marina Romea

Partiamo con una premessa rapida e indolore, altrimenti ‘sto discorso non si capisce: io sono un orso. Non nel senso che sono un plantigrade, è che non sono particolarmente sociale. Quando possibile mi piace coltivare i miei hobby in solitaria: la fotografia e la mountain bike sono due esempi calzanti.

È evidente che il fare tutto da solo comporti vantaggi e svantaggi: puoi muoverti secondo i tuoi tempi e fare quello che preferisci, ma non hai termini di confronto e occasioni per crescere. Per quanto riguarda la fotografia me ne sono reso particolarmente conto durante quest’ultimo BarCamp, dove gli utenti consapevoli di reflex abbondavano.

Lo pseudo-fotografo è un autodidatta. Uno che ha comprato la sua prima reflex, quella che usa tuttora, un paio di anni fa senza avere alcuna base teorica o pratica sulla fotografia. I passi avanti sono arrivati attraverso il classico percorso “prova, cerca di capire dove hai svaccato e ritenta”: così si spiegano le 9200 foto fatte dalla mia EOS 350D.

Sabato con Palmasco e Samuele si discuteva dell’uso dello zoom per i ritratti: personalmente sono convinto che uno zoom medio-lungo sia perfetto per questo tipo di fotografia, stacca il soggetto dallo sfondo e ti permette di cogliere espressioni meno “artefatte”. Palmasco sostiene l’esatto contrario: un ritratto fatto da distanza ravvicinata è più naturale, e l’ambiente deve essere visibile per dare un’ambientazione alla fotografia.

Di sicuro lo zoom ti rende pigro, muovi l’anello sulla lente quando invece dovresti muovere te stesso. Basta vedere Palmasco fotografare per rendersi immediatamente conto di questa banale ma sacrosanta verità. Diceva Robert Capa:

Se le tue foto non vanno bene, vuol dire che non ti sei avvicinato abbastanza

Bisognerebbe poi discutere dell’importanza dell’inquadratura e della post-produzione (cosa in cui il buon Samuele abbonda sempre 😛 ): praticamente un incontro dedicato solo alla fotografia, dallo scatto alla post-produzione 😉

Piccola postilla tecnica: io sono un maniaco del micromosso. Quando faccio fotografie di paesaggi o macro (e il soggetto non si muove), questo è il mio setup:

  • macchina rigorosamente su cavalletto (Manfrotto)
  • impostazione su priorità di diaframma (AV su Canon)
  • blocco dello specchio attivato (sulla 350D è nelle funzioni personalizzate)
  • timer per evitare vibrazioni legate al pulsante di scatto (potrei usare un telecomando ma non mi sono ancora deciso ad acquistarlo)

Altro consiglio pratico: a meno che stiate facendo un reportage, la luce migliore per scattare fotografie è quella dell’alba o del tramonto 😉

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