Francamente, dal basso dei miei 35 anni, non ricordo una copertura così penosa di un evento sportivo da parte della RAI (e manca ancora una settimana…):

  • Continue interruzioni pubblicitarie.
  • Si è scelto di utilizzare un solo canale (rai2)? Bon, hai a disposizione altri 800 canali per trasmettere il telegiornale, considerando che alle 20.30 iniziano le finali di nuoto e atletica non potresti semplicemente farne a meno o mandarlo in un altro momento (tipo alle 19.30 o alle 20)? Domenica si sono pure dimenticati di passare su RaiSport1: invece delle Olimpiadi veniva trasmesso un Roma-Napoli d’annata (c’erano Giannini e Maradona). La cosa più assurda è che pure sul sito, nella sezione dedicata a Londra 2012, veniva trasmessa la stessa partita.
  • Passaggi di linea a pene di segugio: video che passa su un altro evento ma manca l’audio, giornalista inquadrato per 30 secondi mentre si fa i fatti suoi, audio della sigla senza video relativo.
  • La qualità del “tg olimpico” è imbarazzante, c’è un tizio che straparla a braccio senza aver ben chiaro cosa dire.
  • Giornalisti incapaci: sei lì a commentare una gara di tiro con l’arco, ci sono 30 punti per turno, se al penultimo turno sei avanti di 31 punti forse la gara è già finita? Troppo complesso? Anche il commentatore del judo, a occhio e croce, ne capiva quanto me. Confesso però che, per quanto mi riguarda, gli unici commentatori salvabili in RAI sono da sempre Franco Bragagna e Sandro Fioravanti (passato al coordinamento, direi con scarsi risultati…).
  • Regia incapace: hai deciso di seguire la finale di fioretto a squadre perché c’è l’Italia? Perfetto, però non tornare sulle premiazioni di gare di nuoto che non hai ancora trasmesso (e che mi farai vedere 5 minuti dopo in differita).

5 commenti/trackback a “RAI per le olimpiadi (si fa per dire)”

  1. iacchi scrive:

    Sono decisamente d’accordo. Il tg2 sarebbe da eliminare (o almeno passare su raisport 1 ogni volta che c’è, non solo alle 20.30) e soprattutto, potrebbero ben tenere due canali per le dirette e dare un po’ più di scelta (ma mi rendo conto che forse non hanno pagaro abbastanza per farlo).

    Un’altra nota è questa: vediamo sempre gli stessi sport, ma non c’è mai verso di vedere sport in cui magari l’Italia non è presente ma che guardandoli potrebbero invogliare qualcuno ad interessarsi ad esso e magari far crescere l’Italia stessa.
    Tanto per dirne una, trasmettono sempre le gare di dressage, anche senza italiani in gara, che oltre a essere una martellata sulle p***e (ma questo è soggettivo) sono sicuramente sport “di lusso”, ma non fanno vedere mai sport come la pallamano (di nuovo sono un po’ di parte) o l’hockey prato che invece sono sicuramente alla portata di tutti.
    Insomma: un po’ di audacia!

  2. frank scrive:

    la rai è morta, assolutamente finita. E’ il regno del vecchiume e dell’impreparazione. l’insufficienza culturale e grammaticale dei suoi giornalisti (non solo sportivi, anzi quelli parlano meglio di quelli dei tg) è infinita. Le voci di: Questo programma è offerto da… sembra un monaco benedettino che dice messa. Le sigle dei prgrammi sportivi con quello pseudo rock anni 60 fa capire l’età media. i capelli dei vari “giornalisti” sportivi non so come definirli. Ingaggiati facendo scouting al cottolengo, i vari montingelli, fabrizio failla, la ferrari della domenica sportiva (senza contare il poveraccio gene gnocchi, che povero) presenze, vestiario, lessico, errori imbarazzanti. Il tg1 ormai è una commedia dell’errore grammaticale, i millemila passaggi di formato da 16:9 a 4:3 sempre sbagliati e sempre dimenticati… Il problema è che il digitale terrestre ha dato il colpo di grazia alla tv italiana, ci siamo praticamente trasferiti in america, tutti contenuti altamente educativi

  3. flod scrive:

    Le sigle dei prgrammi sportivi

    Altra cosa che ho dimenticato (e mi hai fatto venire in mente): gli “stacchetti” musicali di presentazione! Quelli in stile videogioco della scherma, oppure il colpo di genio di ieri sera: “Gli spari sopra” di Vasco Rossi sulla medaglia di Jessica Rossi :-\

  4. miki64 scrive:

    Concordo con frank: la RAI è morta e per me tutta la TV assieme ad essa, ormai la cultura (e la volontà di fare programmi di qualità) non esiste più ed è una pena seguire – ad esempio – un film continuamente infarcito di interruzioni pubblicitarie o scritte in sovrimpressione.
    Sono contento di guardarla sempre meno, quasi nulla.

  5. vik scrive:

    L’importante è che si parli sempre (e solo) di calcio!

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