Qualche tempo fa un lettore mi ha scritto una mail chiedendomi come differenziare i commenti dell’autore del blog da quelli dei visitatori: al tempo la gestione era completamente affidata al tema in uso (K2), il nuovo tema si limita ad alternare il colore di sfondo dei commenti per facilitare la lettura.

Una rapida occhiata al file comments.php permette di scoprire in che modo si ottiene l’effetto “colori alternati”: al commento viene assegnata una classe sulla base di una variabile ($oddcomment), il valore della variabile viene “invertito” al termine di ogni ciclo.

<li class="<?php echo $oddcomment; ?>" ...
** INVERSIONE DELLA VARIABILE
if ('alt' == $oddcomment) $oddcomment = '';
else $oddcomment = 'alt';

Prima osservazione: non ha molto senso avere un class=”” associato ai commenti dispari. Per risolvere è sufficiente modificare il codice inserendo direttamente l’attributo class nella variabile

<li <?php echo $oddcomment; ?> ...
** INVERSIONE DELLA VARIABILE
if ('class="alt" ' == $oddcomment) $oddcomment = '';
else $oddcomment = 'class="alt" ';

Ovviamente sarà necessario modificare anche il valore assegnato inizialmente alla variabile
$oddcomment = 'class="alt" ';

Per distinguere il commento dell’autore del blog è possibile utilizzare il campo user_id del database: se si tratta di un visitatore avrà valore 0, in caso contrario avrà un valore numerico (tipicamente 1 se c’è un solo utente iscritto).

Questo è il codice modificato (qui è disponibile il file comments.php completo):

/* Imposto la variabile per il numero di commento */
$numero_commento = 1;
...
if ($comment->user_id != 0) {
/* si tratta di un commento dell'autore del blog */
if ($numero_commento % 2 != 0) {$classe_commento = 'class="alt commento_autore"';}
else {$classe_commento = 'class="commento_autore" ';}
}
else {
/* si tratta del commento di un visitatore */
if ($numero_commento % 2 != 0) {$classe_commento = 'class="alt"';}
else {$classe_commento = '';}
}
...
<li <?php echo $classe_commento; ?>
...
<?php /* Incremento il numero del commento prima della fine del ciclo*/
$numero_commento++;

Nota: a differenza del codice originale il controllo del commento pari/dispari viene effettuato usando una variabile numerica.

A questo punto è possibile modificare lo stile dei commenti sfruttando la classe commento_autore nel CSS; utilizzando il campo user_id e poche righe di codice sarà ovviamente possibile distinguere i vari autori in caso di blog gestito da più persone 😉


Con questo articolo inauguriamo l’angolo della posta: chi siamo noi per non averne uno? Ce l’hanno Grazia, Chi e Andrea Beggi, possiamo forse noi essere da meno? 😛

Ricevo questo messaggio da un accanito fan di questo blog, talmente accanito che la richiesta è pervenuta come messaggio privato su un forum:

Ho visto un discreto numero di vili macchine, quando il mio sguardo si è posato su un MacBook ita nero, 1,83 con 512 di ram…

Ordunque, ero allettato molto dall’offerta (100 e qualcosa al mese per una decina di mesi) allorquando […] mi sono imbattuto in un articolo su PI che parlava della Sindrome RSS.

Ora, assai mi allettava la possibilità di avere un Mac da poter smanazzare, poterci metere linux e Xp per le bazzecole necessarie ogni giorno, ma… Ci sarà ordunque da temere davvero al riguardo?

Tralasciando la scrittura in stile tardo ‘800 (nel senso di un autore dell’ ‘800 leggermente ritardato :P), facciamo qualche considerazione.

Quello che hai visto è un modello “vecchio”, ossia con processore Core Duo: i nuovi MacBook neri (top di gamma) vengono infatti forniti di serie con 1Gb di Ram e processore Core 2 Duo a 2.0Ghz.
Questo non significa che sia un notebook da disprezzare, anzi: stessa scocca, stesso fascinoso design, il cambio di CPU non aumenta di molto le capacità di calcolo e le prestazioni della macchina.

La sindrome di “spegnimento improvviso” colpisce solo alcuni utenti MacBook, non tutti: trattandosi di una “prima serie” è quasi inevitabile che il modello presenti qualche anomalia. Dal momento che il problema viene comunque risolto in assistenza (probabilmente con sostituzione scheda logica) c’è da pensare (sperare) che gli ultimi esemplari e la nuova serie non siano affetti dal problema.

Veniamo al discorso “Linux e Windows sul MacBook”. Le possibilità sono due: virtualizzazione oppure BootCamp.

Per la virtualizzazione ti serve un software e Parallels ha un costo più che accettabile (69,95€ su AppleStore): il problema è che ti serve molta più ram di quella disponibile (512MB) e le prestazioni sono inferiori a quelle di un sistema non virtualizzato (per quanto mi riguarda sono comunque più che accettabili).

BootCamp: BootCamp è un software in beta, liberamente scaricabile, e non si sa di preciso cosa succederà quando finirà la fase di beta testing.
Probabilmente per avere le funzionalità di BootCamp bisognerà acquistare il nuovo sistema operativo di casa Apple: Leopard (Mac Os X 10.5) è atteso per la primavera del 2007, magari uscirà a gennaio giusto per fare un ulteriore sgambetto a Windows Vista; i costi di acquisto di una licenza Mac Os X sono molto inferiori rispetto ad una licenza di Windows (Tiger costa 129€).

Veniamo alle conclusioni: un MacBook nero prima generazione può essere un ottimo acquisto, molto dipende dal prezzo. Nelle previsioni di spesa considera da subito un aumento di ram ad almeno 1GB (meglio ancora 1.5GB): saranno soldi spesi bene 😉