Paul Gilbert
2 Giugno 2008
Autore foto lukas_y2k, licenza cc
Sabato sera ho avuto la fortuna di partecipare a un concerto/clinic di Paul Gilbert: l’evento si è tenuto in un minuscolo locale a un paio di minuti da casa mia, con un centinaio abbondante di persone presenti, e ho avuto il privilegio di veder suonare uno dei miei idoli a meno di 10 metri di distanza (si sentiva chiaramente il rumore del picking, nonostante il volume bello sostenuto).
Questo è un video registrato con il cellulare da uno dei presenti (a occhio e croce si trovava a un paio di metri dal sottoscritto, da questo utente potete trovare un altro paio di canzoni con un audio discreto): la traccia è quella che dà il titolo all’ultimo album – Silence Followed by a Deafening Roar – e il “roar” è eseguito con un archetto da violino irrigidito con della resina.
Paul ha suonato (e cantato) per circa 2 ore appoggiandosi in gran parte a delle basi su cd: cuffie bianche in testa (PG su un lato, 66 sull’altro) e setup minimale. Sul palco si vedeva un combo della Marshall (forse un 2266C), unica chitarra il classico modello signature PGM della Ibanez, bianca con manico in acero e paletta rovesciata (ma con un single coil al manico e scasso su misura, quindi non il modello di serie). Tra i pedali sicuramente un OverDrive della Fulltone (usato per gli assoli), un delay, un equalizzatore (ha spiegato che lo utilizza per tagliare alcune frequenze sui puliti), chorus (usato per eseguire al volo una versione di Message in a bottle) e un auto-wha. I puliti sono ottenuti semplicemente abbassando il volume della chitarra sul canale distorto.
Dall’ultimo album strumentale ha eseguito cinque canzoni: confesso che veder eseguire dal vivo Eudamonia mi ha fatto arrivare la mascella sul pavimento (da ascoltare l’adattamento di un pezzo per pianoforte di Bach, circa 3:40). Non sono mancate Down to Mexico e, sul finale, Scarified e Technical Difficulties (peccato per la base troppo bassa).
Mi sono divertito come un bambino 😀
P.S. non ho portato macchine fotografiche, il locale era troppo piccolo per riuscire a fotografare qualcosa in modo decente 😉
4 commenti/trackback a “Paul Gilbert”
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2 Giugno 2008 alle 14:35
mi sta salendo l’invidia…
meglio che vada a leggere da qualche altra parta 😉
2 Giugno 2008 alle 23:20
ciao….mi chiamo valerio…e ho 17 anni..anche io ho visto paul dal vivo a stazioe birra…mi sn fatto anche firmare la chitarra…sinceramente nn è che mi abbia preso molto dal vivo…steve vai mi ha proprio stordito conla sua presenza scenica….e considerate che paul è il mio chitarrista preferito…anzi…io sto organizzando una cover racer x…l’unica cosa da risolvere è il suono…io ho un jcm 2000…e varie chitarre ma preferisco usare la strato perchè se suono cn l’ibanez poi passare alla strato è difficile…la strato nn aiuta minimamente a suonare…io nn sono metallaro quindi nn mi pace il suono con il gain a palla
io ho il gain fisso su 5-6 e con la strato a anche se cn un hambaker jb al ponte non mi da quella botta necessaria…mi hanno consigliato di utilizzare un ts9 insieme alla distorsione dell’ampli per dargli quel sustain necessario…voi che ne dite???? grazie il meglio è scott henderson!!!
3 Giugno 2008 alle 11:36
Mai usato pedalini (sono abituato ai preamp a rack), ma dubito che il ts9 ti possa stravolgere il sustain (IMO molto è dato da chitarra+ponte+pick up).
P.S. d’accordo sulla presenza scenica di Vai, ma io Paul Gilbert l’ho visto suonare su un mini-palco di 3metri e c’era ben poco da muoversi 😉
6 Giugno 2008 alle 11:04
Eh, anche lui invecchia 🙂
Però è sempre grande, ed avendo suonato nei Mr. Big non potrebbe essere altrimenti 😀
PS: usate aplificatori Orange!