Simon Wiesenthal
23 Settembre 2005
È morto nei giorni scorsi un uomo che ha attraversato le miserie del ventesimo secolo e le ha vissute sulla propria pelle.
Se non sapete di chi sto parlando, vedete di spegnere quel cavolo di computer, entrate in una libreria ed iniziate a leggere, avete solo l’imbarazzo della scelta…
Un aneddoto pubblicato dal New York Times Magazine nel febbraio 1964 risulta emblematico della figura di Wiesenthal: visitando un sopravvissuto del campo di Mauthausen, diventato nel dopoguerra gioielliere, quest’ultimo chiese a Wiesenthal perché non avesse scelto di tornare a fare l’architetto. La risposta fu la seguente: «Tu sei religioso, credi in Dio e nella vita dopo la morte. Anch’io. Quando arriveremo nell’Aldilà e milioni di ebrei morti nei campi di concentramento ci chiederanno “Cosa avete fatto?”, riceveranno molte risposte.
Tu dirai: “Sono diventato gioielliere”. Qualcun altro dirà: “Ho costruito case”. Ma io dirò : “Io non vi ho dimenticati”.
Un commento/trackback a “Simon Wiesenthal”
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24 Settembre 2005 alle 15:38
Greazie per avere ricordato un grandissimo uomo, pseudotecnico.