Prendo spunto da un post di Antonio Sofi per fare qualche riflessione sull’argomento.

1. Scritte glitterate enormi con l’url del blog da appiccicarsi da qualche parte, magari sulla schiena

Pienamente d’accordo: anche a pranzo si scherzava sul posizionamento strategico delle spille e dei badge ai BarCamp, piazzati in modo da obbligarti a fissare zone dei corpi altrui in perfetto stile maniaco. In realtà a pranzo la discussione aveva preso un’altra piega, ma è meglio soprassedere per non compromettere fior di professionisti 😛

Detto questo, resta il problema di trovare una soluzione ragionevole, un compromesso tra visibilità e dimensione, senza tralasciare la presenza di URL di lunghezza spropositata: scartata l’ipotesi fascia da sindaco, si potrebbe optare per un badge gigante 10×15 da appendere al collo (ma non con quel materiale segacollo dei porta badge classici), introducendo colorazioni o simboli per distinguere al volo alcune macro-categorie (stile BlogBabel).

La posizione dorsale la vedo un po’ complicata: “Scusa, ti puoi girare un secondo che controllo il tuo URL?” 😉

2. Al fine di scongiurare il pericolo del 20/80 o del 1/9/90 (più o meno, e chi deve capire capisce) e “costringere” tutti a presentare e/o conversare, slot da 20 minuti – a metà ci si ferma e si discute. Il rispetto del minutaggio dev’essere assoluto

Costringere è una brutta idea, si rischia che le persone non vengano per paura di dover presentare qualcosa a tutti i costi.

Perfettamente d’accordo sul discorso minutaggio: ad Ancona questo è stato fatto ed è stato visto male da alcuni dei presenti. In compenso sabato ho assistito ad una scena abbastanza fastidiosa: qualcuno ha fatto presente al relatore che stava sforando, lui si è giustificato spiegando che aveva iniziato in ritardo perché le persone erano ancora a pranzo, con fare simpatico ha richiesto altri 10 minuti che poi sono diventati molti di più. Capisco che la discussione fosse interessante e coinvolgesse i presenti, ma nessuno vieta in un BarCamp di alzarsi e continuare a discutere da un’altra parte 😉

Concludendo: qualcuno dello staff (ben riconoscibile) che tenga rigorosamente il minutaggio e niente facce lunghe per le interruzioni.

3. Stanze il più possibile destrutturate: puff, tavolini da bar, poltrone, tappeti, panchine, tavole rotonde, strapuntini scomodi.

Forse su questo non sono del tutto d’accordo: alcune presentazioni attirano più pubblico di altre (vedi sabato quella di BlogBabel oppure quella di Luca Sartoni), la situazione diventa ingestibile in una stanza “destrutturata”. Come fai a mettere 40 persone attorno ad un tizio e sperare che riescano a sentire e capire qualcosa?

Piuttosto sarebbe utile creare queste stanze a margine delle sale ufficiali: finisci la tua presentazione e il tuo tempo, chi vuole proseguire può farlo seduto comodamente su un puff; naturalmente nulla vieta che una discussione nasca e muoia direttamente in queste zone di interstizio. Alla fine non è il luogo che crea la discussione ma le persone: bastava contare i capannelli di gente in piedi che si sono formati post-pranzo.

Allo stesso tempo queste zone non devono “disturbare” l’attività delle altre presentazioni: l’unico “problema” dello ZenaCamp era proprio legato ad una delle sale collegata alla zona accoglienza (purtroppo c’era poco da fare, la struttura del palazzo era quella) dove molti blogger si fermavano a chiacchierare e si trovava la postazione di lavoro di Robin Good.

Seguire le presentazioni in questa sala era particolarmente difficile, farle probabilmente era snervante.

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4 commenti/trackback a “Come migliorare i BarCamp?”

  1. Folletto Malefico scrive:

    Ho letto le considerazioni con piacere e porgo un piccolo invito a contribuire ad una pagina che abbiamo attivato da qualche tempo sul Bzaar Wiki:
    http://wiki.bzaar.net/BarCampGuide

    Anche se so che tante cose sono difficili da attuarsi e tante sono ancora sperimentazioni credo sia utile per tutti.
    Tra l’altro, questa volta son riuscito a suggerire a RedPill in tempo di provare la tecnica timer. L’esperimento è fallito (nessuno puntava il proprio timer) ma almeno ora l’abbiamo provato sul campo.

    Grazie. 😉

  2. flod scrive:

    Vado subito a dare un’occhiata 😉

  3. flod scrive:

    Ho dato il mio piccolo contributo (spero nel modo giusto) 😉

Trackback e pingback

  1. pseudotecnico:blog » Blog Archive » Da cosa prendi ispirazione per scrivere?
    [...] lo spazio di un commento non sarà sufficiente per scrivere tutto quello che penso (vedi ad esempio questo): questi…

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