Sono trascorsi quasi due mesi dall’ultima volta in cui ho scritto su questo blog, alla faccia dei buoni propositi di riprendere un ritmo decente di pubblicazione, per cui mi sembra opportuno fare un riassunto di quello che è successo. Sono le 7 di un sabato mattina e sono sveglio dalle 5, quindi non aspettatevi un filo logico o strutture grammaticali del tutto coerenti 😉

Mozilla e Mozilla Italia

Sul fronte Mozilla la novità più evidente della settimana è stata (finalmente) il rilascio della beta7 di Firefox 4. A margine si possono segnalare diverse release di sicurezza per il ramo 3.6, le beta di Firefox Mobile, pecore di fuoco e pecore nere.

Mozilla Italia ha invece sequestrato gran parte del mio tempo libero (e non) delle ultime due settimane. Dopo diversi anni su un Virtual Private Server di DreamHost abbiamo trovato un server dedicato managed a costi ragionevoli e senza limiti di banda (grazie a Iacopo), per cui adesso forum e sito girano su un AMD Athlon 64 X2 3400+ con 4 GB di RAM e 2 dischi da 320 GB. Il beneficio, soprattutto per il forum con i suoi 300MB di database MySql, è stato da subito evidente.

Il passaggio dei dati è stato indolore (ssh+zip/mysqldump+wget, 10 minuti e passa il dolore), il vero problema è stato configurare la baracca:

  • per far funzionare WordPress su un sistema Plesk bisogna litigare con i permessi. L’utente che fa girare Apache (www-data) non è in grado di scrivere sui file (il proprietario è l’utente con accesso ftp), quindi WordPress non è in grado di caricare allegati, scrivere sull’.htaccess e compagnia bella. Per far funzionare l’aggiornamento automatico bisogna aggiungere i parametri del server FTP wp-config.php.
  • problemi analoghi con Simple Machines Forum.
  • per chiudere in bellezza, alcuni plugin di WordPress (Wp Super Cache e WP-DBManager) e SMF salvano diversi percorsi assoluti da correggere manualmente a trasferimento avvenuto.

Chitarre

Ho venduto due delle mie chitarre (Ibanez RG 7 corde e serie S) e acquistato il Blackstar HT-1R (combo valvolare da 1W). Sono rimasto talmente impressionato dal suono del piccoletto, soprattutto collegato alla 2×12″ Marshall, che ho deciso di provare a vendere buona parte del mio rack per passare ad una piccola testata valvolare con send/return per gli effetti: considerando la botta di volume dell’HT-1, basterebbe anche la HT-5 (5 Watt). Per chi fosse interessato, qualche link è disponibile nella pagina dell’usato.

Visto che ultimamente trascorro parecchio tempo su YouTube e non possiedo una videocamera, ho una mezza idea di acquistare lo Zoom Q3HD per registrare.

Socialcazzi

Contrariamente alle previsioni, qualche settimana fa ho deciso di cancellare definitivamente il mio account Friendfeed. Per qualche settimana l’ho utilizzato per poter cercare tra miei contatti, un giorno ricordo di aver letto tali infamità (si parlava di politica) che la prima reazione è stata quella di cancellare completamente il mio profilo. Onestamente non rimpiango quella decisione, sicuramente nessuno sentirà la mia mancanza 😉

Varie ed eventuali

A tempo perso e per necessità sto sviluppando una piccola applicazione in ufficio per la gestione dei clienti. Per semplificare la manutenzione (mi basta un editor di testi decente) e fare un po’ di pratica, ho deciso di prendere la strada della web application abbandonando l’idea di scrivere un’applicazione tradizionale:

  • visto che sono su sistemi Windows, sfrutto la semplicità di installazione di EasyPhp per avere un sistema WAMP.
  • ho preferito usare sqlite rispetto a MySql. Se siete in vena di esperimenti, la pagina di riferimento per PHP 5.3.3 è questa, mentre un buon strumento di gestione freeware è SQLite2009 Pro Enterprise Manager.
  • visto che l’applicazione verrà utilizzata internamente da due persone, ho deciso di sviluppare l’applicazione per Firefox 4 e sfruttare le funzioni relative ai form HTML5. Se è il vostro settore, vi consiglio di dare un’occhiata alla validazione automatica dei campi e al campo datalist.

Questo è tutto, più o meno. Nei prossimi giorni vedrò anche di ricominciare ad usare la macchina fotografica.

P.S. a lato trovate un piccolo antipixel per il Torino Best Soundtrack Award, interessante iniziativa segnalata dal desaparecido Matteo “etere” Aversano 😉


Friendfeed for dummies

9 Luglio 2009

ff_logoSono iscritto da diversi mesi a friendfeed e lo trovo, ad oggi, uno dei socialcazzi servizi più interessanti degli ultimi anni. Stabilito questo, l’obiettivo è quello di fare un minimo di chiarezza su alcuni aspetti controversi dello strumento.

Che cos’è friendfeed (detto FF dagli amici)? In estrema sintesi è un “aggregatore di flussi” che permette di concentrare la propria identità digitale in un unico luogo virtuale. Tradotto in “mangia come parli”: tu scrivi cavolate dove preferisci e le raggruppi su friendfeed, dove puoi condividerle con i tuoi amichetti digitali.

La moneta di scambio è il like: posso apprezzare con un like gli elementi che i miei amici hanno condiviso, ed eventualmente aggiungere un commento o partecipare alla discussione. La parte stimolante consiste nel fatto che, all’interno del mio flusso, vedrò anche elementi condivisi da perfetti sconosciuti che hanno ricevuto like/commenti dai miei amici. Fin qui tutto bene, ma… (era ovvio che ci fosse un ma) veniamo alla regole basilari di sopravvivenza.

Possono verificarsi occasionalmente episodi di information overload, detto anche scartavetramento di maroni, per cui il tuo flusso – giusto per fare un’ipotesi campata in aria – è invaso da confezioni di pasta da forno a microonde, bocce di rum o eventi di varia natura. La spiegazione è semplice: molti utenti lavorano per agenzie che si occupano di marketing, community, pubblicità, ecc. ecc. Basta saperlo, altrimenti ti viene il dubbio che il tizio che ha messo 30 like a una confezione di dentifricio, quel prodotto lo usi anche per pratiche di dubbia moralità.

Nell’ordine esistono: quelli che organizzano iniziative, gli amici di quelli che organizzano iniziative, quelli che lavorano per quelli che organizzano iniziative, e quelli (pochi) che apprezzano l’iniziativa. Per complicare ulteriormente, ci sono anche gli account aziendali, quelli che in realtà scrivono anche nell’account aziendale, e quelli che lavorano per l’azienda a cui l’account aziendale fa capo. Cristallino, no?

Il povero disperato ha due strumenti per difendersi: hide per nascondere una discussione fastidiosa, block per bloccare completamente un altro utente. Infatti non basta evitare di iscriversi all’idiota di turno, bisogna sperare che i tuoi amici non abbiano interazioni con il sopracitato idiota.

Per concludere, alcuni suggerimenti in pillole:

  • quelli con la malattia del “ma hai visto quello che ho scritto io qui?” esistono anche su Friendfeed (e di solito sono gli stessi che trovi nei blog);
  • iniziano a circolare aspiranti SEO (maledizione ai permalink per le discussioni);
  • c’è brutta gente che si scambia i “buongiorno” al mattino (ma stiamo cercando di curarli);
  • attenzione a chi insulti. Se osi esprimere opinioni meno che positive sul soggetto X, a seconda del soggetto X potresti scatenare una selva di like o una serie di commenti risentiti (in alcuni casi entrambi). In sostanza, occhio agli amici degli amici;
  • non cercare di attirare l’attenzione con battute ad effetto. Ci siamo passati tutti, alcuni ne sono anche usciti.
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Naymz?

2 Dicembre 2007

Visto che il servizio è online da mesi (vedi post preistorico di Pandemia), qualcuno mi spiega perché proprio questa mattina la mia casella di posta elettronica genera inviti a Naymz con lo stesso ritmo di una coppia di conigli erotomani?

Chi è il responsabile di questa nuova ondata di terrore? Voglio un nome, un colpevole, qualcuno da insultare, parbleu!

E con questo terzo post domenicale si inaugura la categoria socialcazzi.

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