Approfitto della buona indicizzazione di questo blog per segnalare la soluzione ad una incompatibilità tra Thunderbird e la nuova mail di Fastweb.

Se in seguito all’aggiornamento della casella di posta Fastweb non riuscite più a scaricare le mail, date un’occhiata a questa discussione sul forum di Mozilla Italia: attraverso l’editor di configurazione (nella sezione Avanzate-Generale delle opzioni), oppure usando il file user.js, bisogna aggiungere una nuova chiave mail.server?.server.auth_login (dove il ? è il numero del vostro account, rilevabile controllando le altri chiavi – vedi spiegazione sul cestino per Gmail+Imap) e impostarla a false.

L’alternativa (sconsigliata) è disabilitare questa opzione per tutti gli account impostando a false la chiave mail.server.default.auth_login.

In questa pagina trovate una spiegazione del problema:

True (default): Enable SASL.
False: Disable SASL. Sometimes when your email provider uses load-balancing and not every mail server supports SASL you need to set both this setting and mail . server . default . auth_login false. You could also use it to disable SMTP AUTH.

P.S. non ringraziate il sottoscritto quanto la memoria di sottopasso™ 😛


TIN.IT

Partiamo con Tin.it: circa tre giorni fa il cugino dirimpettaio mi avvisa che ha accettato l’offerta di Tin.it per passare ad una connessione Alice (il tutto concordato via telefono). In base a quanto spiegato dall’operatore (venditore di fumo #1):

  • il passaggio sarà indolore
  • non ci sarà nessuna interruzione nel collegamento ADSL
  • garantiscono la stessa velocità (4Mbit) ad un costo inferiore ai 30€ (contro i 36,95€ attuali)

Rivolgo al parente lo sguardo “Tu credi ancora alle favole?” e resto in attesa delle novità.

Ieri nella pausa pranzo il cugino mi avvisa che la sua connessione ha improvvisamente smesso di funzionare. Rivolgo al parente lo sguardo “Sono stufo di avere costantemente ragione” e mi avvio verso il computer.

Entro nell’interfaccia del router con telnet (è uno Zyxel sprovvisto di interfaccia web), il segnale ADSL è up ma non passano dati: mi viene un’illuminazione divina e come DNS primario imposto l’indirizzo del router. A questo punto mi ritrovo davanti ad una pagina di Alice ma NON è la pagina di registrazione che secondo loro dovrei vedere…
Altra illuminazione divina (due in un giorno, troppa grazia): togli user e password di Tin.it e mettici la malefica accoppiata aliceadsl/aliceadsl (ma non doveva essere un passaggio trasparente?). A questo punto mi trovo davanti la pagina di registrazione di Alice, registro i dati e mi viene chiesto di riavviare la connessione per iniziare a navigare.

Riavvio la connessione ma qualunque indirizzo mi porta alla pagina di registrazione, la quale mi sbeffeggia dicendo che sono già registrato e posso navigare dove voglio (‘ndo voglio un par di balle): siccome la mia pausa pranzo dura 30 minuti, torno al lavoro consigliando al cugino di chiamare l’assistenza. Alla sera ritorno e scopro che:

  • secondo l’assistenza il suo contratto non sarà attivo prima del 24 marzo (alla faccia del passaggio indolore)
  • dopo mezz’ora la connessione è partita e naviga tranquillamente (alla faccia del 24 marzo)
  • il costo è esattamente identico a prima, avrà solo uno sconto di 7€ per i primi 3 o 4 mesi (alla faccia del risparmio)

La confusione regna sovrana ma quantomeno la connessione funge.

FASTWEB

Passiamo a FastWeb: un cliente del negozio ha avuto la malsana idea di credere alle balle raccontate da un venditore FastWeb (venditore di fumo #2), la settimana scorsa è arrivato il tecnico ad installare l’ADSL.

Primo problema: il cliente era ben consapevole che in quella zona artigianale tutti hanno problemi con l’ADSL a causa dei cavi e delle centraline Telecom, il VDF aveva assicurato che avrebbero portato cavi nuovi con tanto di scavi e che non avevano nulla a che spartire con Telecom; inutile dire che hanno semplicemente tirato un cavo dalla medesima centralina problematica della Telecom.

Secondo problema: il tecnico aveva appuntamento alle 14.30, orario in cui sarei stato presente anche io, è arrivato alle 9.30

Terzo problema: arrivo alle 14.30 e la connessione ADSL viaggia alla folle velocità di 0.001KB/s (non scherzo). A quanto pare ci sono problemi con la linea (ma va?), i pacchetti si perdono per strada.

Il cliente è incazzato come una biscia e decide di chiamare FastWeb per lamentarsi: secondo la signorina che risponde al telefono io non sono collegato con FastWeb (non è possibile, non abbiamo ancora attivato l’ADSL!) e probabilmente mi sto collegando con qualcosa d’altro (telepatia?). Decido che non ho alcuna voglia di spiegare alla signorina che ho controllato l’IP con cui esco e che questo appartiene al range di FastWeb, né che prima non c’era un router ma un modem 56k il cui cavo è scollegato, per cui la lascio in balìa della biscia incazzata.

Per aizzare ulteriormente la biscia faccio presente che sulla proposta di vendita non si parla di banda minima garantita né c’è alcuna indicazione delle specifiche tecniche della connessione: la gentile signorina ci informa che quella non è una proposta di vendita ma è il contratto vero e proprio.

A questo si aggiunga un problemino sulla linea telefonica: all’esterno le chiamate escono con un numero “provvisorio”, ci vogliono 3/4 settimana perché il numero in uscita ritorni quello normale (il VDF ha stranamente glissato su questo dettaglio).

Oggi altra chiamata di un cliente, questo ne ha firmati due di contratti con FastWeb, uno per casa e uno per ufficio, e sostiene che questi contratti (perché non sono proposte di vendita, sono contratti) hanno una validità di 5 anni: se sei in una zona non coperta, FastWeb ha 5 anni di tempo per darti l’ADSL, se ci riesce entro i termini sei obbligato a rispettare il contratto e pagare.

Si aggiunga anche un terzo cliente che viaggia da qualche mese con un ADSL Fastweb quando il VDF aveva garantito una connessione con fibra ottica.

Questa cosa dei 5 anni del contratto è tutta da verificare, resta solo un consiglio: state alla larga dai venditori FastWeb.

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