Estratto dal Disegno di legge di riforma del mercato del lavoro 

Art. 71 – (“Misure fiscali”)
1. All’articolo 164, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986 n. 917, sono apportate le seguenti modificazioni:
alla lettera b), le parole “nella misura del 40 per cento” sono sostituite, ovunque ricorrano, dalle seguenti parole “nella misura del 27,5 per cento”;
alla lettera b-bis), le parole “nella misura del 90 per cento” sono sostituite dalle seguenti parole “nella misura del 70 per cento”.

Tradotto: un lavoratore autonomo a partire dal 2013 scaricherà il 27,5% per tutte le spese relative ad acquisto, gestione e manutenzione dell’automobile (-31% in un colpo secco, dietro al collo). Se già era assurdo scaricare il 40% per un’automobile utilizzata al 90% per lavoro (nel mio caso), figuriamoci con il 27,5%.

Dal momento che il periodo è florido e le assicurazioni costano poco, si presuppone che un artigiano possa acquistarsi un’autovettura immatricolata autocarro e mantenerne due per recuperare un po’ di spese? Già che siamo sull’argomento, quanti altri secoli bisognerà aspettare per aggiornare il limite preistorico sull’acquisto di 18.075,99 € (ex 35 milioni di lire)?

Prevedo un futuro roseo per le società di noleggio a lungo termine e i dipendenti con auto aziendale, non solo per artigiani, professionisti (a cui tocca pure la stangata sui contributi) & C.


Un commento/trackback a “A proposito di riforma del lavoro e partite IVA”

  1. Marco scrive:

    io gliel’ho data su, ormai. ho accettato un’offerta e da due mesi sto lavorando per una ditta.

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